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venerdì 6 marzo 2009

......Piazza Castello"

di CARMINE SENATORE
Piazza Umberto I° era la piazza più grande del paese . Su di essa si affacciavano il castello, la chiesa del Carmine, la chiesa dell’Annunziata ormai diroccata (succesivamente diventata Casa Comunale), la casa di Don Amedeo, il medico del paese,la casa di Don Aurelio, la Farmacia , la bottega di Battilocchio, il falegname, quella del mio barbiere ,la bottega di alimentari e la cantina dei Tedesco.

Da parte opposta i due bar: quello di Saverio nello spazio antistante e inferiore del Castello, e quello di Brunetti che si contendevano la maggior parte dei clienti. Quest’ultima era stata un vecchio garage ed era solo di recente ristrutturato a ed adibita a bar. Era gestito dalle sorelle Brunetti, Pupetta ed Aida.Qui arrivava la corriera da Salerno: una vecchia auto trasformata in postale con una cabina isolata dal resto. Sul cassone vi erano installati dei posti a sedere con una copertura in legno e intorno un’intelaiatura in legno chiusa da vetri e per questo detta Cristalliera.

Al centro della piazza il monumento ai caduti della guerra 15-18, circondata da una ringhiera che chiudeva un’aiuola quadrata.

Dietro la casa del cavaliere. Era l’unica ben costruita con i solai in cemento e le mattonelle in graniglia. In essa viveva Il cavaliere Mazzei, un vecchio possidente. Aveva un gran pancione e la bassa statura ne arrotondava ancor più la fisonomia. Si recava spesso in campagna col suo asinello dai suoi coloni per ritornare sul far della sera con un paio di fascine che i suoi mezzadri vi avevano caricato . Portava stringendoli sulla barda un paniere di frutta di stagione.

Il cavaliere possedeva molti ettari di terreno. I terreni erano di scarso pregio agricolo in quanto costituiti da calcari marnosi con una ricca percentuale di scheletro e con scarsi elementi nutritivi, dati in gran parte a mezzadria. Nonostante ciò .era riuscita a dare un certo benessere alla sua numerosa famiglia , alcuni dei quali era diventati professionisti.

Dalla piazza iniziava una lunga discesa , ai lati della quale si ergevano delle case , In fondo ,prima della curva una fontana di acqua sorgiva che era apprezzata per la sua frescura. Ed era qui che ogni sera Luigi si recava ad attingere l’acqua poco prima dell’ arrivo del padre dal lavoro.

Due strade , una parte dalla parte alta,laterale al Castello , e l’altra più in basso , conducevano al centro storico, il vecchio paese che però conservava ancora una certa vitalità. Vi si accedeva attraverso due porte,ormai i aperte, che, però, conservavano ancora il portale in arenaria, la pietra locale con la quale era costruita la gran parte delle case.

Infine,lateralmente alla Chiesa del Carmine, il borgo ricco di negozi e botteghe artigiane. Il borgo continuava e dopo qualche chilometro si giungeva la chiesa dell’ Assunta e, dopo una ripida salita, al cimitero con la chiesa di Montevergine col suo caratteristico e pregevole portale.La piazza non era asfaltata,cosa che avverrà dopo qualche anno, a tratti sterrata e in alcuni luoghi con massi affioranti di arenarie.L’illuminazione con lampioni dalla luce fioca conservava ancora alla loro base le aperture dove venivano messe le lampade ad acetilene.Un enorme pezzo di marmo, rozzamente geometrico, davanti alla bottega di Eduardo,faceva da panchina.

Ai lati della piazza fila di acacie la conferivano decoro e bellezza. Inebriante l’odore dei loro fiori a grappolo nel mese di maggio.

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