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martedì 24 novembre 2009

Altavilla. Il sindaco Antonio Di Feo lascia il Pd e ritorna a destra

Di venerdì 13 la cerimonia pubblica. Cirielli, e lo stato maggiore del Pdl, lo accoglie

Proprio di venerdì tredici? Ad Altavilla molti dei "costretti" a partecipare alla cerimonia pubblica, tenutasi a Cerrelli, di "conversione" al Pdl da parte del sindaco Antonio Di Feo, colpito di nuovo come Saul sulla strada di Damasco, hanno fatto ricorso a gesti apotropaici ma non l'hanno dato a vedere perché "pare brutto". Il venerdì 13 è meglio evitare di iniziare alcunché. Perché venerdì è il giorno in cui fu crocifisso Gesù. 13 era il numero dei partecipanti all'ultima cena. Un venerdì 13 del 1307 Filippo il Bello diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze. E'deprecabile sedersi a tavola in 13 perché il tredicesimo convitato morirebbe entro l'anno. Di Feo a queste cose, evidentemente non ci crede se ha deciso, ancora una volta, di sfidare gli eventi. "Terque quaterque grattatio pallarum, extracto pilo maiore, omnia mala fugata sunt", aggiunse il professore colto che si ricordava di certa goliardia colta e così a Cerrelli si va. Ma non tutti capiscono e si calmano. "Il 13 è S. Antonio" dice il primo dei pensionati che dal paese sulla collina vorrebbe scendere per "farsi vedere". "Sì ma è venerdì", risponde l'amico che non c'ha voglia. Il tira e molla ha ridotto il pubblico all'essenziale di parenti, qualche consigliere comunale ed alcuni "fascisti" della prima ora felici di aver ritrovato "il camerata" che per qualche anno si era un po' traviato tra ex, ma pur sempre democristiani e comunisti.



HO UNA VESTE SORDIDA.

"La mia veste non è candida ma sordida" dice il sindaco di Altavilla Silentina. Non si sa se il riferimento è riconducibile alla circostanza del repentino abbandono del Partito Democratico. Di Feo fino alla settimana prima è stato componente della direzione regionale. Ed a Castelcivita, al Santo Spirito, ha preso parte ad un'assemblea zonale, nell'autunno del 2009. Magari ha avversato Bersani, d'accordo con l'altro fuggiasco Rutelli? Stava con i teodem della Binetti? No, a sostegno di Pierluigi era candidato Enzo, il suo vicesindaco, Giardullo ovvero il successore designato. Di Feo è stato finora sempre un allineato. Scartata le ipotesi "socialisti o popolari" le certezze ci dicono che il bye bye di Di Feo è stato seguito subito (per il momento) da Carmine Rizzo, assessore al commercio. Motivazioni ideali nisba, chi lo conosce giura su ipotesi di convenienze della congiuntura politica dei poteri locali . L'assessore di Carillia, Rizzo, rende noto come "sono già due anni che sto da quella parte". Ohibò. Noi Rizzo ce lo ricordavamo socialista nella prima Repubblica, ultimi anni a questa parte con tessera Ds e voto alle primarie Pd. Vox populi riferisce anche del "riposizionamento" del vicesindaco Enzo Giardullo, magari con l'Udc di Casini. Lui smentisce decisamente con il cronista: "Sono del Pd, m'incazzo se si fanno illazioni". Franco Cembalo, anche lui ex Ds, ora sta con l'Udeur e potrebbe presto "avvicinarsi" al Pdl. Con il Pdl c'è già Rosario Gallo. Dalla stessa parte è Michele Gallo, ritenuto un emergente della politica altavillese.



DI FEO, IL PEZZO PREGIATO

Il "pezzo pregiato", senza nulla togliere ai sunnominati, oggi è indubbiamente il sindaco. Antonio Di Feo nella prima Repubblica è passato, semplificando, dal Msi alla Dc, che ha assunto di volta in volta le sembianze del Ccd e dell'Udc, con qualche simpatia socialista (amico di famiglia dei Conte) a fare da intermezzo. Nella seconda ha veleggiato prima con il duo Mastella - Casini, poi rimane con Casini, per poi venire folgorato sulla via di Damasco da Alfonso Andria che l'ha portato per mano nel Pd. C'è, evidentemente, qualcosa da chiarire. Lui non si sottrae ed utilizza alla bisogna il giornale ufficiale del comune, Municipium. In un editoriale spiega i perché. Si dice "costretto" alla scelta per il Pd per il bene del paese. "Mi è stato chiesto ed io ho scelto di accettare". Seguono infine, il veleno è nella coda dicevano i latini, degli strali nei confronti di "frombolieri che si nascondono", "pentiti", colpevoli di uso di "linguaggio volgare" . Chi è nel mirino di Di Feo? La questione non è stata mai chiarita. Ripetiamo le sue invettive di allora per fare in modo che ora non sia tentato di ripetersi, o se lo farà, che almeno il lessico sia di nuovo conio. Nel Pd Di Feo è subito con Veltroni: "Questo rimescolamento di carte può essere molto fecondo. La nuova situazione che si apre è molto interessante", disse su "Il Mattino" del 19 agosto del 2007. Il rimescolamento al quale si riferisce è quello tra ex democristiani e comunisti. E si schiera a favore dell'elezione di Tino Iannuzzi, allora sostenuto congiuntamente da Bassolino e De Mita, alla segreteria regionale "democratica". Il primo segnale di "scollamento" (oggi è leggibile così, alla luce di quanto è appena accaduto) c'è già all'atto delle ultime elezioni provinciali quando prima Di Feo e poi il suo delfino Enzo Giardullo passano la mano e preparano "il gran rifiuto" per la candidatura. Rifiuta anche Cornetta e si passa così (su indicazione di Carmelo Conte) a Germano Di Chiara. Facciamo queste notazioni perché nella cerimonia semipubblica (non era stata pubblicamente annunciata), dice: "Mi presento al Presidente Cirielli e alla sua squadra così come sono, con i miei pregi ed i miei difetti: sono stato abituato a guardare avanti, senza, però, mai dimenticarmi del percorso fatto e da dove vengo".



BUSSO ALLA PORTA PDL

E continua: "Chi mi conosce da sempre - continua Di Feo - sa che le mie azioni sono state sempre fatte mettendo in gioco me stesso, la mia storia e non altri. E così è ancora oggi. Per mia formazione culturale, ho sempre creduto, e credo ancora, che non sarò certamente io con la mia azione a cambiare l'andamento delle vicende umane, ma cercherò sempre e solo di fare bene il mio compito, per amore dell'azione in se stessa ed in termini assolutamente impersonali. L'uomo si fa ancora più umile: "È per questo che ora, ancora una volta - afferma - mi avvicino ad un partito, per provare, ancora una volta, a dare il mio contributo, avvicinandomi a persone alle quali mi sento più affine per storia personale. E lo faccio in punta di piedi, ben conscio di dover fare, come è giusto che sia, il mio periodo di apprendistato. Cosa che farò seguendo le indicazioni che mi verranno impartite da chi da oggi formalmente è mio punto di riferimento". Il primo cittadino di Altavilla sottolinea che si tratta di una scelta personale e non istituzionale: "Lo dico perché ho rispetto delle scelte che ognuno si sente di fare all'interno della compagine amministrativa nata da accordi su un programma non sulle appartenenze dei soggetti attori. Lo dico perché sono abituato a frequentare coloro che operano nell'ambito istituzionale per la stima che ho nei loro confronti e non per la parte che occupano nello schieramento politico. Lo dico perché amo la diversità del contributo e non l'omogeneizzazione culturale". Vivaddio, allora ad Altavilla, si potrà continuare, e a coltivare, anche delle opinioni politiche diverse da quelle del potere dominante. "Agli amici - conclude Di Feo, in una nota-stampa distribuita un po' in sordina - ed a tutti gli uomini, si deve lealtà. Ed io, dopo averla enunciata, spero di darne testimonianza concreta a Edmondo Cirielli e alla sua compagine". Altre notazioni: Di Feo che ammette di aver "bussato alle porte del Pdl", "ero tentato dal disimpegno, in questo modo ho voluto continuare a fare politica", "come la salamandra del mito vorrei attraversare il fuoco senza bruciarmi", segue il consueto sciorinamento di "disciplina, onore e lealtà". E poi c'è la chiusa: "Il presidente Cirielli sappia che Antonio Di Feo è persona difficile da gestire ma leale". Non sappiamo se Alfonso Andria, suo precedente mentore, condivide quest'analisi. Il cronista lo immagina, ora, quantomeno perplesso.



Oreste Mottola

lunedì 23 novembre 2009

La delibera ferma la terapia Battaglia legale contro l Asl di un disabile di Albanella

la Città di Salerno — 19 novembre 2009 pagina 24 sezione: NAZIONALE

• Albanella. E’ stata una sentenza dei giudici del tribunale di Salerno a riconoscergli e confermargli il diritto ad usufruire di terapie motorie quotidiane (tre ore al giorno) e domiciliari. Ma da oltre un mese e mezzo, Maurizio Anzisi 40 anni, vittima il 27 agosto del 1995 di un incidente in moto, disabile al 100% a causa del grave trauma cranico subito, non effettua le terapie. Una pausa forzata delle attivitá di riabilitazione che gli sta creano notevoli disagi, soprattutto alla circolazione. A risentire maggiormente della mancanza di movimento sono gli arti inferiori, con gravi pregiudizi per la sua salute. • Maurizio due volte all’anno, dal 1999, effettua le attivitá di riabilitazione presso il centro "Alfredo Giusti" di Firenze, per circa quattro settimane. Per i restanti mesi usufruisce delle terapie domiciliari attualmente sospese. Per ottenere questo tipo di assistenza il legale di famiglia, Michele Gorga, ha presentato ricorso al tribunale di Salerno. • La sentenza è esecutiva e definitiva (l’Asl non ha presentato ricorso) dal mese di luglio. «L’Asl è stata condannata - spiega l’avvocato Gorga - sia a risarcire le spese sostenute dai familiari di Anzisi per le terapie effettuate al centro di riabilitazione di Firenze, che ad erogare le prestazioni domiciliari secondo le tecniche e le disposizioni del centro di Firenze. Da quanto segue queste terapie i miglioramenti sono visibili». La sentenza ha condannato l’Asl al risarcimento di 40.961 euro di spese sanitarie oltre al pagamento delle spese processuali e delle perizie. • «Dagli inizi di ottobre Anzisi però non riceve le terapie - conclude Gorga - perché il commissario dell’Asl Salerno non ha predisposto la delibera per la fisioterapia domiciliare e tutte le attivitá presso il centro "Giusti". E, questo nonostante ci sia una sentenza del tribunale di Salerno per un diritto incontestabile». • Gorga annuncia che presenterá ulteriori azioni sia in sede penale, per l’omissione del servizio sanitario, sia civile per il rimborso delle spese sostenute. «Non chiedo nulla di più di un mio diritto - commenta Maurizio Anzisi - grazie alle terapie ho acquistato una certa autonomia che non ho intenzione di perdere». Una situazione che va risolta tempestivamente. In caso contrario Alfredo, padre di Maurizio, sará costretto a richiedere l’intervento di un terapista privato, che dovrá pagare a proprie spese, nonostante gli spettino di diritto le terapie motorie domiciliari. «Davvero non comprendiamo - evidenzia Alfredo Anzisi - perché, chi di competenza, non si decide a firmare la delibera che consente a mio figlio di effettuare le terapie. Se la situazione non si sbloccasse, sarò costretto ad effettuare le prestazioni sanitarie a pagamento». Maurizio dovrá effettuare le terapie motorie a casa fino a marzo, mese in cui ripartirá per Firenze. Per poi riprendere nuovamente con il rientro presso la sua abitazione, situata in localitá "Bosco", dove i genitori gli hanno allestito una vera e propria palestra, dove effettua gli esercizi quotidiani. Angela Sabetta

martedì 3 novembre 2009

Dedicata a Fernando Lettieri

"In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

fabrizio de andrè " il suonatore jones""

lunedì 26 ottobre 2009

Primarie Pd, i risultati di Altavilla ed Albanella

Risultati primarie pd Altavilla Silentina. Dilaga Bersani. "Campania con Bersani 111 - Con Bersani verso il futuro 252 - Democrazia con Dario Franceschini 25 - Per Marino segretario 10. NULLE 15:. TOTALE VOTANTI 413

Albanella: Flop elezioni primarie, solo 187 votanti
Albanella. Il giorno dopo le elezioni primarie del PD, si contano i "danni", esito negativo per gli esponenti del Partito Democratico ad Albanella. Su oltre 4000 aventi diritto al voto, solo 187, meno del 5%, hanno preso parte alle elezioni primarie. Su quattro liste, primeggia la lista con l'arch. Cerruti con circa 90 preferenze su 187 che, purtroppo, non le bastano per accedere al congresso regionale. Situazione d'imbarazzo per gli "strateghi" del partito, dove, dopo l'esito delle elezioni provinciali (oltre 1000 voti per l'esponente candidato nella file del PD) ci si aspettava una risposta più energica della popolazione all'appuntamento straordinario domenicale...Ci Tengo! (da www.matinella.it)

lunedì 19 ottobre 2009

L addio commosso a Renaldo

la Città di Salerno — 13 ottobre 2009 pagina 24 sezione: NAZIONALE

• Albanella. Un’intera comunitá ieri mattina ha partecipato ai funerali di Renaldo Mottola, 44 anni, che si sono svolti nella chiesa di Borgo San Cesareo, la borgata dove l’uomo viveva insieme alla moglie Ida e ai due figli. Un lungo corteo ha accompagnato il feretro partito dall’abitazione della vittima, tra i partecipanti i compagni di classe del figlio dodicenne, tanti amici, parenti e conoscenti che si sono stretti intorno alla famiglia. A ricordarlo durante la funzione le parole di una sua nipote che ha letto una lettera, con la quale i suoi familiari hanno voluto ricordare la bontá d’animo e la voglia di vivere di Renaldo. Tante anche le frasi di cordoglio contenute dai molti manifesti affissi sulle mura cittadine di Albanella e del suo paese d’origine, Altavilla Silentina. «E’ stata una disgrazia che ha colpito tutta la comunitá - afferma il sindaco Giuseppe Capezzuto - a tutta la famiglia va’ la piena solidarietá dell’amministrazione comunale per questa perdita gravissima». Al collega Oreste Mottola, fratello di Renaldo Mottola, che per la seconda volta ha dovuto rivivere il dolore per la tragica scomparsa di un fratello dopo la morte di Enzo avvenuta a seguito di un incidente stradale, esprime la propria partecipazione anche la nostra redazione. Renaldo svolgeva l’attivitá di camionista, girava l’Italia in lungo e in largo. Il destino ha voluto che, a poca distanza da casa, in un sabato di lavoro trovasse la morte dopo essere stato investito dal trattore. Angela Sabetta

sabato 10 ottobre 2009

Albanella. Sindaco Capezzuto con la Pdl. Amici Cerruti e Petraglia: errore ed incoerenza evidente


GIUSEPPE CAPEZZUTO

“Dopo alcuni anni senza aver dato adesione a nessun partito annuncio in maniera convinta di aderire al Popolo delle Libertà e alla line politica dell'On. Edmondo Cirielli che in questi mesi ho avuto il piacere di conoscere e di apprezzare come uomo e come politico”. “In questi mesi ho avuto modo di conoscere e condividere il progetto politico-amministrativo del Presidente della Provincia di Salerno, soprattutto nella sua azione politica incisiva e determinata a favore del territorio con la ferma intenzione di far tornare grande la nostra bella Provincia di Salerno.
E chi come me che ha inteso da sempre la politica al servizio del territorio e a favore dei cittadini, chi come me che ha fatto politica per passione mettendosi sempre al servizio della comunità, non poteva che scegliere chi ha messo in piedi una squadra di ottimi amministratori e che ha un programma di sviluppo ambizioso e importante per il nostro territorio. Aggiungo che la scelta non è per gusto di appartenenza o fine a se stessa, ma l’identificazione con il PDL e con la linea politica dell’on. Presidente Cirielli significa che si condividono obiettivi e progetti che equivalgono ad un impegno concreto per la nostra comunità”.
I progetti che stiamo condividendo sono: una strada a scorrimento veloce che da Eboli arrivi a Paestum attraversando il Comune di Albanella all’altezza dell’area industriale di Matinella; la ristrutturazione dell’assetto viario provinciale che sconta un ritardo pauroso rispetto ad altre realtà della provincia di Salerno; la volontà di collegare Paestum a Castelcivita attraversando le località comunali di S. Nicola e Bosco; la decisione di realizzare ad Albanella l’istituto omnicomprensivo unendo l'istituto comprensivo e l'istituto professionale e alberghiero che tra poco visiteremo; le modalità per la provincializzazione della gestione dei rifiuti; la sottoscrizione dell’accordo di reciprocità tra i Comuni della Piana del Sele e la Provincia di Salerno per portare risorse ai nostri territori...Aggiungo che nel partito del PDL sono rappresentati i valori nei quali credo da sempre, cioè quei valori condivisi dalla grande famiglia del partito popolare europeo, e chi come me che da giovanissimo ha militato nei movimenti della Democrazia Cristiana prima e del parito popolare italiano poi non può che sentirsi a casa.
“L’augurio è che si possa creare sempre di più tra l’Amministrazione Comunale e l’Amministrazione Provinciale una forte sinergia che lavori nel solo ed esclusivo interesse della città di Albanella e della Provincia di Salerno”.


ANTONIO PETRAGLIA
Ho letto il comunicato stampa, in cui scrivi: "Aggiungo che nel partito del PDL sono rappresentati i valori nei quali credo da sempre"; di conseguenza mi avrebbe fatto piacere sapere come concili quei valori con la politica del PDL (ripeto: rifiuto indiscriminato degli immigrati, attacchi intimitadori ai giornalisti, politica del condono, scuola e sanità interpretate come pesi).
Ho troppa stima di te per pensare che non te li sia posti.
Sai bene che ho appoggiato con forza e sacrificio la tua campagna elettorale e, onestamente, non mi aspettavo di vederti, dopo tre mesi, nel partito di Berlusconi alleato con Bossi e Borghezio.

VITO CERRUTI

Mi intrometto solo per dire che dai commenti riportati (soprattutto quello di Vincenzo) si palesa che il nostro sindaco abbia fatto questa scelta per pura opportunit... Visualizza altroà (ops...forse opportunismo?) politica...considerato chi governa il territorio provinciale in questo momento!E la cosa,se fosse così (ma spero di no) mi stomaca ancora di più!Erroneamente si pensa che la decennale "non curanza" che il nostro territorio ha subito da parte della politica provinciale e regionale sia derivata dalla "civicità" dei partiti politici che hanno governato Albanella (leggasi "non schieramento partitico").Eppure non mi pare che quei paesi fortemente colorati dal punto di vista partitico-politico,finanche in simbiosi con le governance regionali e provinciali,siano poi stati tanto omaggiati dalla "grossa" politica!Anzi,a un Comune di questi (Serre),schieratissimo,ci hanno portato vagoni di munnezza da tutta la Regione!Nè sono a conoscenza di vagonate di soldi piovute su altri comuni del circondario!La verità è che i nostri territori,le nostre comunità sono "deboli" socialmente,incapaci di farsi sentire!Non siamo stati capaci di costruirci una classe dirigente politica a livello provinciale e regionale:abbiamo servilmente elargito (e probabilmente elargiremo ancora...vero Peppino?)fiumi di consensi a "profeti venuti dall'Est" entusiasmati dall'illusione che avrebbero risollevato i nostri territori,come dicevano;che avrebbero rivalutato la nostra Valle del Sele e il nostro Cilento,come dicevano:una razza di simil-politici-arraffoni venuti dall'agro-nocerino-sarnese,dal Vallo di Diano o dai Picentini,ovvero da territori in competizione con l'economia delle nostre valli!!!Signori che imbecilli che siamo stati!Non ci è restato che svegliarci dal sonno ed assistere, attoniti e delusi solo come i fessi sanno essere,allo scempio delle nostre terre e della nostra economia (pure la mozzarella c'hanno provato a fottere!!!),assistendo al contrario all'elargizione di fiumi di denaro per il Polo agro alimentare (dell'Agro-nocerino sarnese...guarda un po'!Altro che "polo agricolo della Piana del Sele");al varo solenne dei tanti saloni fieristici di Vallo;alla proclamazione degli svariati prodotti doc,dop e compagnia bella dei Picentini!E noi?Noi terra di agricoltori e allevatori?Noi che speravamo nella rinascita del polo agricolo della Piana?Dell'apertura della direttrice turistica Cilento-Paetum?C...i!E ora eccoli lì,"i profeti dell'Est":li vedo già pronti a scendere nella "chiana" a marzo per farsi rivotare dagli imbecilloni di Albanella,Altavilla ecc. agevolati in ciò dagli impettiti Politiconi locali!E li rivoteremo...garantito!Altresì ho il dover di far notare a chi si ammanta di "sapere politico" traendo insegnamenti esclusivamente da tavoli tecnici (ops...tavolate gastronomico-politiche) o, peggio,dalle faziose informazioni filtrate da mass media (tg soprattutto) "teleguidati" dal puttaniere di Arcore tramite i suoi ossequiosi gendarmi del sapere (che decidono sempre di più quello che "dobbiamo sapere" e quello che "non dobbiamo sapere"),che la vera politica è fatta di "cose realizzate" (De Luca,sindaco di Salerno,docet) e non dalle mere intenzioni palesate (ehm...le tasse ve le hanno abbassate?La Sa-Rc la termineranno?Furti,stupri e violenze sono diminuiti?ecc..ecc..ecc..).Tra l'altro di quei progetti ricordati dall'esimio sindaco e più volte palesati dall'on. Cirielli in tv e su giornali ne sento parlare da circa 20 anni...da quando cioè frequentavo il gruppo giovanile della DC....e avevo 16 anni!!Programmi=progetti=congetture!Una scelta politica oggi non si fa più sui progetti e sui programmi,quelli li sanno fare tutti (datemi carta,penna e un po' di tempo e vi cambio l'Italia...sulla carta!!!):la scelta è "di uomini";si scelgono gli uomini e si valuta se esiste aderenza tra gli ideali incarnati da questi uomini e i nostri:è una scelta di "cuore e di testa",cari miei,non di "pancia" o di opportunismo!Pertanto se la scelta del nostro Sindaco è una scelta di ideali...tanto di cappello!Anche se avrei molto di più apprezzato, sia per la storia politica di Giuseppe che per la "stoffa" del partito, che il nostro sindaco facesse una scelta diversa, p.es. aderendo all'UDC,molto più vicino a quegli ideali di moderazione,cattolicesimo,rispetto per l'essere umano,amor patrio,unitarietà che abbiamo condiviso nella decennale frequentazione delle sezioni della DC prima, PPI poi, Margherita successivamente e PD infine!Ma l'UDC non governa la provincia...ahinoi!Tuttavia se la scelta è di puro opportunismo (seppure per il "bene del Paese"...ma poi dovremo vedere che ne arriverà...!);o se la scelta è di pancia (pur di non coabitare in comunione ideologica con avversati politici locali...e' vero Peppe?)...e beh,allora la delusione è profonda!Una domanda infine vi lascio:ma se per puro caso avesse vinto il c.sinistra nelle ultime elezioni provinciali, chè, saremmo andati tutti con Villani?!?!

mercoledì 30 settembre 2009

SINDACI. Ecco i link dove votare

http://tools.mrwebmaster.it/work/poll.php?poll_id=17731

Il link per votare IL SINDACO ON LINE preferito fra


PASQUALINO PERILLO
ROSARIO GALLO
FRANCESCO CEMBALO
FERNANDO IULIANO
ANTONIO MARRA
GERARDO DI VERNIERE
ROMILDA NIGRO
ANTONIO MARRA
PIERO LETTIERI
ENZO GIARDULO





http://www.99polls.com/poll_87180

Qui si Vota il miglior sindaco di Altavilla Silentina negli ultimi CINAUANT'ANNI
Antonio TEDESCO
Salvatore CEMBALO
Rosario GALLO
Domenico CAMMARANO
Francesco CAMMARANO
Arduino SENATORE
Antonio DI FEO


P.s. Prendere con "taglia ed incolla" il link ed incollalo sulla barra del tuo BROWSER

Borsa di studio dottore Scorzelli, vince Elisabetta Iannelli

E’ stata attribuita la borsa di studio che la famiglia di Antonio Scorzelli, il giovame medico scomparso un anno fa, ha voluto mettere a disposizione di un neodiplomato residente nel comune di Albanella. La somma è stata messa a disposizione dai genitori del giovane specialista di “diagnostica per immagini”. La ragazze che hanno partecipato al concorso, tutte con votazione di maturità compresa fra i 90 e i 100, erano: Federica Volonnino, Mara Inglese, Ofelia Durante, Elisabetta Iannelli, Lucia Vairo. La borsa di studio del valore di 1000 euro è andata a Elisabetta Iannelli che è risultata vincitrice dopo la somministrazione di quiz di materie varie. Alla cerimonia di consegna, coordinata da Oreste Mottola, hanno partecipato Vito Capozzoli, vice sindaco; Carmelo Suozzo, Assessore Politiche Sociali e giovanili; Don Carlo Ciocca, Parroco; Francesco Marino, Università di Cassino, Presidente commissione giudicatrice;; Bruno Perillo, VicePreside Liceo Artistico di Eboli; Marco Scorzelli, Presidente Comitato "Dott. A. Scorzelli"

Il preside professor Francesco Passariello dedica la sua scuola ad Ancel Keys

LA DIETA MEDITERRANEA PROTAGONISTA NEL CILENTO: DA PIOPPI ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI VALLO SCALO DEDICATO AD “ANCEL KEYS”

A volte i luoghi comuni sono proprio i luoghi più interessanti da visitare. Potrebbe sembrare

un‘ovvietà (appunto un luogo comune) ma chi negherebbe che il nome più appropriato da attribuire ad un Istituto Alberghiero che forma studenti e studentesse proiettate nel settore turistico-alimentare nel Cilento è proprio quello di Ancel Keys? Mentre tra il 24 ed il 27 settembre Pioppi è stato il suggestivo scenario del meeting di respiro internazionale dedicato agli effetti positivi della Dieta Mediterranea e alle recenti conquiste nel campo medico e nutrizionale, l’idea sorta a monte di imprimere in maniera chiara e forte il ricordo di Ancel Keys nella memoria storica del Cilento, ha preso definitivamente corpo negli eventi celebrativi del 28 settembre a Vallo Scalo. Il Professore Francesco Passariello, preside dell’Istituto Alberghiero assicura che “esiste un importante trait d’union tra i due eventi”, insomma la concomitanza non è stata affatto casuale e molti ne hanno condiviso l’importanza a partire dal Presidente del PNCVD, Amilcare Troiano, che ha fortemente appoggiato l’iniziativa addirittura lanciando l’idea di creare il piatto tipico del Parco. L’idea non poteva trovare un luogo migliore per concretizzarsi e Passariello assicura che docenti e studenti hanno colto la sfida e hanno già cominciato a lavorare. Dunque, l’intitolazione dell’istituto Alberghiero all’insigne studioso americano che ha eletto il territorio del Cilento a luogo di interesse internazionale per le sue genuine e millenarie abitudini alimentari, appare a tutta la comunità come un contributo dovuto, un segno di gratitudine per chi ha soffermato lo sguardo su questo angolo di terra e l’ha proiettato sullo scenario mondiale per una sua peculiarità di innegabile importanza.

Dal 28 settembre l’ingresso principale dell’Istituto si fregia del busto bronzeo di Ancel Keys e di una lapide marmorea dove il gemellaggio ideale tra la terra di Parmenide di Elea e il Minnesota, la terra di origine di Margaret e Ancel Keys, si fondono in unico messaggio che orgogliosamente Passariello non manca di sottolineare, a memoria della località pioppese dimora dell’insigne ricercatore notoriamente ribattezza Minnelea. La cerimonia ufficiale non ha mancato di emozionare i presenti e primi fra tutti la figlia Carrie Keys D’Andrea e l’amico e collaboratore Jeremiah Stamler. Dall’importanza di dimostrare gratitudine alla necessità di trasmettere messaggi di speranza e di voglia reale di crescita del territorio, il passo è breve e dovuto e le autorità presenti nelle persone del Sindaco di Castelnuovo Eros La Maida, del Vescovo della Diocesi di Vallo Monsignor Giuseppe R. Favale, del Presidente del Parco Amilcare Troiano e di tanti altri ospiti illustri, lo hanno testimoniato.

Così la Dieta Mediterranea, esce a testa alta da quasi una settimana di lavori mirati a dimostrare ancora una volta che è tutt’altro che una moda di turno. Essa affonda le sue radici in uno stile di vita studiato e testato sulla propria persona dagli stessi Margaret ed Ancel Keys giunti a Pioppi sulla scorta di ricerche già avviate anche in Italia. Il privilegiare certi stili di vita contribuisce in maniera significativa ad evitare tutta una serie di patologie oggi molto diffuse che costituiscono fattori di rischio per la vita. Insomma mantenere e monitorare un certo ritmo alimentare, allunga la vita, e farne un’arte da trasmettere alle giovani generazioni è quasi un dovere morale oltre che un preciso compito educativo. A sottolinearne l’importanza anche la presenza del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Luca Iannuzzi.

La cerimonia di intitolazione dell’Istituto ad Ancel Keys si è concretizzata in un momento di incontro significativo di rappresentanti di enti locali, ma anche di gente comune e soprattutto di studenti e studentesse che hanno meticolosamente preparato piatti tipici della cucina locale insieme ai loro docenti deliziando il palato dei partecipanti all’evento. Intanto l’Istituto Alberghiero ha assunto un ruolo centrale per la formazione dei giovani, un ruolo tanto sperato da chi da tempo ha preconizzato l’importanza di scuole professionalizzanti sul territorio. Si tratta di traguardi significativi che sposano appieno anche gli obiettivi della neonata Associazione per la Dieta Mediterranea: alimentazione e stile di vita, di cui il Dott. Alessandro Notaro e i suoi membri sono promotori sul territorio. In definitiva coordinare sul territorio l’istruzione, la formazione e lo sviluppo con un fare che guardi in prospettiva pare essere concretamente l’obiettivo prioritario dell’Istituto. Non a caso l’istituzione ha dedicato alla Dieta Mediterranea, nell’ambito della terza area di professionalizzazione, un percorso formativo specifico dal titolo “Progetto Ancel Keys”, come riferisce il Preside Passariello.

martedì 29 settembre 2009

i premi del concorso “Difendiamo l’ambiente” – Borsa di Studio “Giovanni Saponara”.

Consegnati nel corso della Prima Edizione della Festa del Socio i premi del concorso “Difendiamo l’ambiente” – Borsa di Studio “Giovanni Saponara”.
L’elenco dei premiati

L’impegno a difesa e per lo sviluppo del territorio passa anche attraverso gli stimoli alle nuove generazioni. E’ questo il concetto emerso nel corso della cerimonia di premiazione del Concorso artistico “Difendiamo l’ambiente”, giunto alla sua seconda edizione e abbinato alla Borsa di Studio “Giovanni Saponara. L’iniziativa voluta ed ideata dalla Banca di Credito Cooperativo di Altavilla Silentina e Calabritto, ha avuto anche quest’anno una significativa partecipazione da parte di giovani alunni, figli di soci della Banca e frequentanti le scuole del territorio di competenza della Banca, rendendo sicuramente arduo il compito della Commissione giudicatrice.
La fantasia dei giovani ha spaziato tra le varie forme di espressione: dai disegni, ai racconti brevi, alle foto, per giungere fino ai lavori multimediali. Tutto materiale che verrà poi messo esposto sul sito della Banca (www.bancadialtavilla.it).
Quest’anno il consiglio di amministrazione del sodalizio che raggruppa oltre 2000 soci e che da oltre 25 anni è impegnato in quella forma di Solidarietà Efficiente che è il Credito Cooperativo e che in questo momento storico, risulta una delle realtà più solide, affidabili e spinte da valori etici, nell’intero panorama bancario italiano.
Anche su questi temi e sul ruolo della Cooperazione di Credito sui territori in cui la Bcc di Altavilla e Calabritto opera, hanno insistito gli interventi del presidente Antonio Bassi, del vice presidente vicario, Gelsomino Viscido, del vice presidente Antonio Saponara, figlio del compianto presidente Giovanni ed infine del direttore generale della Banca, Giuseppe Sica. Significative le presenze alla serata, che era anche la prima edizione della Festa del Socio, di Francesco Vildacci, Direttore della Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo, l’organismo che raggruppa le 22 Bcc campane, e quella del sindaco del comune di Calabritto, Giuseppe Sierchio, testimonianza del forte rapporto con le istituzioni territoriali.
Il Direttore Sica nel terminare i lavori ha anche annunciato che la nuova edizione del concorso è stata già bandita e quest’anno avrà anche la grande novità di essere aperta a tutti gli alunni delle scuole dove operano le filiali della Banca.




I premiati del Concorso

SCUOLA PRIMARIA DI PRIMO GRADO
1° Premio:
Pia Virginia Della Monica ( Poesia: Un Mondo da salvare e tanta gente da cambiare)
Motivazione: “Per l’ottimo lavoro dal quale si evidenzia la presa di coscienza dei problemi ambientali e per l’ottima capacità poetico espressiva.”

2° premio ex aequo:
Francesca Amoroso (“ Disegno”)
Motivazione: “Per le capacità si esprimere attraverso il disegno il sogno di un futuro migliore per la propria comunità che rappresenta il segno tangibile per il radicamento al territorio.”

2° premio ex aequo
Brancatelli Alessandro (“ Disegno”)
Motivazione: “Per la sensibilità che traspare dalle forme e dai colori che nella rappresentazione trasmettono una forte carica emotiva”.


SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
1° Premio (ex aequo):
Carmen Maria Amoroso (Racconto breve: “Insieme per salvare la Grande Quercia”) –
Motivazione: “Il racconto mostra Grande sensibilità e amore per la natura. La storia sa affascinare proprio come le favole o le leggende orali.”

1° Premio (ex aequo):
Alessandra Picilli (racconto breve (“Vinki che vuole salvare la sua foresta”)
Motivazione: “Un racconto che pone al centro dell'attenzione un ingrediente fondamentale: la natura. In particolare, le esigenze spesso trascurate della terra: la nostra casa. Ben scritto e ben argomentato.”

2° premio ex aequo:
Grasso Francesco ( “Opera fotografica”)
Motivazione: “Per la capacità di comporre un efficace equilibrio di segni, di colori, di forme”.

2° premio ex aequo:
Laura Amendola ( “Disegno”)
Motivazione: “Il forte messaggio positivo e l'interessante utilizzo del materiale utilizzato per rappresentare un'originale linea temporale”


SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
1° Premio:
Angelo Cianciulli ( Cd-rom “Riuscirà l’uomo a salvare la Terra?”) –
Motivazione: “Per la completezza del racconto e l’ articolazione della trama”.

2° premio: (ex aequo):
Mastrandrea Anthony ( Cd-rom “Spot pubblicitario a favore dell’Ambiente”) –
Motivazione: “Il lavoro sincero e appropriato per il suono e le immagini, che evidenziano in maniera efficace le problematiche relative all’ambiente smuovendo gli animi.”

2° premio: (ex aequo):
Gerardina Spatola (Cd-rom: “Cosa ne pensano le lontre?”)
Motivazione: “Per la capacità di raccontare attraverso una storia il degrado ambientale”

Attestati di merito sono stati anche consegnati a:
Vita Picilli, Erminia Rufo, Micaela Spatola, Hag Yahia Abed el Rahim.

martedì 22 settembre 2009

Giro Ciclistico della Piana del Sele 2009, vince Antonio Valletta

Domenica 20 settembre, con arrivo e partenza da Cerrelli di Altavilla Slentina si è svolto il giro ciclistico della Piana del Sele, gara nazionale di ciclismo riservata ai cicloamatori.

In questa edizione, che ha visto un percorso di 85 chilometri snodarsi nei comuni limitrofi di Albanella, Capaccio ed Eboli, si sono assegnati il 9° trofeo Banca di Credito Cooperativo di Altavilla Silentina e Calabritto, ch’è andato al vincitore il napoletano Antonio Valletta, che con una prova di forza ha staccato tutto il resto del gruppo; composto da quasi 100 atleti che hanno reso la gara veloce e combattuta sin dalle prime pedalate, l’allungo risultato poi vincente, pochi chilometri prima di iniziare i severi tornanti del “Muraglione” la severa salita che porta ad Altavilla Silentina prima della veloce discesa a pochi chilometri dal traguardo di Cerrelli. La media finale superiore ai 42 Km orari ha confermato il grande valore dei partecipanti.

La 14^ Medaglia d’Oro Citta di Altavilla Silentina è andata alla fortissima società napoletana della Eurorida- Letizia-Busico che ha piazzato 4 atleti nei primi 10 all’arrivo.

Il Memorial Giovanni Saponara riservato alla categoria giovani è andato all’avellinese Leonardo Muollo del Team Irpinia Bike.

Il grande agonismo è confermato dal numero altissimo di ciclisti all’arrivo nonostante la media altissima come abbiamo ricordato e la severità del percorso, il “Giro” era la 5^ prova del Giro della Campania 2009, con le classifiche delle varie categorie ancora in via di definizione.

Alla cerimonia di Premiazione sono intervenuti il Dott. Antonio Bassi Presidente della BCC di Altavilla Silentina, il quale confermava con soddisfazione il supporto per il futuro da parte banca al “Giro”.

Il presidente del Consiglio Comunale di Altavilla Silentina Enzo Baione ha rimarcato la valenza della manifestazione come messaggio promozionale per il nostro Comune, anch’egli ha plaudito i partecipanti e gli organizzatori per l’impegno profuso.

Ed Infine Antonio figlio del compianto Giovanni Saponara, commosso ringraziava tutti per l’immutato affetto che lega gli Altavillesi alla figura del papà prematuramente scomparso.

La fase dei ringraziamenti non ha tralasciato nessuno, gli organizzatori hanno voluto testimoniare con forza la gratitudine per gli sponsor, gli autisti, i collaboratori e i motociclisti che hanno scortato gli atleti lungo il percorso.

La conclusione vedeva i ringraziamenti degli organizzatori per la Croce Rossa gruppo di Altavilla Sil. per il comando Vigili , per la Polizia Provinciale ed i Carabinieri delle stazioni di Altavilla Sil. e Borgo Carillia comandati dal M.llo Salerno.

Il saluto finale rimandava tutti alla prossima edizione con la speranza di far sempre meglio.

Enzo Mordente

domenica 20 settembre 2009

Il Cilento: un territorio che ha cultura 'da vendere'

09/17/2009





di Diomira Cennamo



L'idea dei territori come 'aziende' che producono indotto attraverso la cultura e il turismo mi affascina da tempo. E' per questo che mi piacerebbe fermarmi a riflettere su un territorio che conosco bene perché ci sono nata e cresciuta: il Cilento.



L'estate 2009 ha visto il riconfermarsi di eventi che stanno diventando appuntamenti fissi sul territorio cilentano. Si tratta di iniziative di intrattenimento culturale che contribuiscono a valorizzare i luoghi e la storia del territorio di Paestum e dintorni. L'antica Poseidonia era infatti nota in tutta la Magna Grecia, oltre che per la sua fiorente attività artigianale, proprio per l'essere un importante centro di cultura. L'antico teatro, o quello che ne resta in superficie, sta lì a dimostrarlo. Anche Elea (nel territorio di Ascea), più a sud, ci lascia testimonianze di un passato dal fervente spirito culturale.



Un'estate cilentana anticipata, a maggio, dalla rassegna regionale "Raccontami", organizzata da Regione Campania e Ministero per i beni culturali. Una brillante iniziativa che ha permesso ai luoghi stessi di parlare e raccontarsi attraverso la voce di attori più o meno noti. Nel Cilento le tappe sono state Agropoli (Castello aragonese), Ascea (area archeologica di Elea-Velia), Paestum (città antica), Buccino (area archeologica), Valva (Villa d'Ayala), Perdifumo (Palazzo Vargas). La prima edizione non può che promettere bene, stando all'eccezionale dispiegamento di forze sul territorio (cento attori per cinquanta siti in tutta la Campania).

Il "Paestum Festival" ha illuminato il campo erboso accanto al magnifico tempio di Cerere per tutto il mese di agosto, quando ha scosso la quiete millenaria dei sacri resti greci con le sue serate di teatro, musica e danza. Particolarmente felice, in questa dodicesima edizione del festival, la proposta a ingresso gratuito del concerto finale a cura dell’orchestra del Conservatorio "Domenico Cimarosa" di Avellino, dedicato a Friederic Händel, grande musicista nonché viaggiatore del Grand Tour, che proprio Pestum prevedeva tra le sue tappe più significative di viaggio degli intellettuali mitteleuropei nel vecchio continente.

Dodicesima edizione anche per "Velia Teatro", una dieci giorni di spettacoli e conferenze sull'arte, la filosofia e la musica nel mondo antico, ambientata (mi si passi il termine dettato dalla suggestività dell'esperienza di spettatore) nella parte più alta della zona archeologica, sotto le luci della magnifica torre medievale e poco al di sopra dei ben conservati resti del teatro greco. Probabilmente sono pochi i luoghi in Italia così straordinariamente adatti a ospitare contenuti di questo genere. Mix perfetto, dunque, di temi e location.

"Jazz in Laurino", il festival jazzistico che si è svolto all'inizio di agosto nella sua settima edizione, ha proposto la formula della musica dell'improvvisazione all'interno di chiostri e cortili, che valorizzano particolamente questo tipo di esecuzione. A tutto ciò gli organizzatori hanno aggiunto un corso e un laboratorio con importanti maestri del genere.

Altra menzione va al "Mediterraneo Video Festival", rassegna internazionale sul video documentario, che ha compiuto il suo dodicesimo compleanno a fine agosto ad Agropoli. Sempre in agosto e sempre ad Agropoli, i suggestivi locali medievali del castello aragonese hanno ospitato la mostra multimediale "Angeli e demoni", anche qui in un gioco straordinario di valorizzazione reciproca tra arte e luoghi.

Non si contano poi le numerose iniziative di musica e spettacoli folkloristici che richiamano alla tradizione cilentana, da scovare nell'entroterra più 'selvaggio' dei borghi arroccati su monti e colline, che hanno fornito l'ambientazione più naturale a strumenti e costumi d'epoca.



Insomma, se il bilancio dell'estate 2009 si chiude certamente in positivo quanto a livello di originalità della proposta, non altrettanto entusiasmante potrebbe forse considerarsi quello dell'organizzazione. Ad esempio, il magnifico evento di "Velia Teatro" non è stato supportato da un'accoglienza adeguata del visitatore. Quest'ultimo, giunto all'ingresso centrale del sito archeologico, lo trova immerso in un buio spiazzante e rischia di girarsi attorno per mezz'ora prima di intuire che forse, dalla parte opposta, nel parcheggio, i piccoli pulmini parcheggiati sono le navette che portano all'area in cui è ospitato l'agognato evento. Anche la segnaletica ambientale rientra in quella comunicazione che sembra quasi un concetto estraneo al riottoso territorio cilentano. Un territorio che ha invece molto da dire e molto da imparare su 'come' dirlo.

Si potrebbe anche riflettere sul limite di concentrare l'attività culturale in estate, spesso in nome dell'assenza di spazi idonei o per una visione ridotta che la lega esclusivamente al turismo estivo. Potrebbe essere invece opportuno un cambio di prospettiva, che confidi nell'afflusso ad hoc di visitatori e che certamente richiederebbe uno sforzo adeguato in termini di promozione dell'evento stesso (a livello nazionale), coordinato con la promozione del territorio. Promozione che può arrivare alla proposta di veri e propri pacchetti turistici. Compie un timido passo nel senso della destagionalizzazione il "Festival della Filosofia in Magna Grecia", organizzato dall'omonima associazione ad Elea-Velia dal 22 al 24 ottobre prossimi, con la coraggiosa quanto discutibile scelta di collocarlo in parte in giorni infrasettimanali.

Valutazione positiva dunque, pur con ampi margini di miglioramento. Tanti contenuti da esprimere e le prime iniziative non estive. Di sicuro, su questa direzione, il problema di un territorio che sia effettivamente pronto ad accogliere (con le strutture e il coordinamento della proposta) i suoi visitatori non può che emergere e, questa volta, in maniera cruciale e determinante. Un problema non più rinviabile se l'intento è quello di porre le basi per un turismo culturale e quindi un turismo 'di qualità', in un territorio che può sicuramente esprimerlo.

CATEGORIE: Cultura , Le Aziende e la Comunicazione
tags: cilento, turismo culturale

martedì 15 settembre 2009

Albanella ricorda il dottore Antonio Scorzelli


Si terrà sabato 19 settembre, a Matinella, la selezione per l’assegnazione della borsa di studio “Dott. Antonio Scorzelli”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Albanella, è promossa dal comitato autonomo “Dottor Antonio Scorzelli” che si è fatto carico della volontà della famiglia del giovane e stimato medico matinellese, cui la borsa è dedicata e scomparso prematuramente lo scorso anno, di sostenere i ragazzi più meritevoli nel prosieguo dei loro studi. L’iniziativa ha trovato immediatamente il sostegno degli amici di Antonio, nonché dell’Amministrazione comunale di Albanella. Antonio Scorzelli si è sempre distinto per l’amore agli studi e per questo si è pensato di onorare la sua memoria con questa iniziativa, il cui scopo è quello di contribuire ad sostenere, al di là delle capacità economiche, i giovani nei loro studi. Il concorso è infatti riservato a ragazzi che abbiano conseguito il diploma di maturità nell’anno scolastico 2008-2009 e residenti nel comune di Albanella. Il vincitore verrà premiato in una pubblica manifestazione nella serata del 19 settembre ad Albanella presso il Palazzo Spinelli.

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Articoli precedenti. Il ricordo di Carmelo Suozzo

All'università non ha mai preso trenta ad un esame, ma accanto, ed ogni volta, c'era sempre la lode. Al liceo era uno da dieci. "Una mente superiore, sempre", giura Carmelo Suozzo, compagno di scuola dall'asilo al liceo, e con in comune anche anche il dna altavillese, con quell'essere "trapiantati" in quella singolare "terra di mezzo" che è Matinella. La laurea in medicina l'aveva conseguita a Siena dove era restato a prestare la sua apprezzata opera professionale. Antonio che aveva una marcia in più ma non lo faceva pesare. "Stava sempre un passo indietro, con naturale modestia ed umiltà profonda", testimonia Carmelo. Antonio Scorzelli, 30 anni, medico radiologo, specialista in terapia delle immagini a "Le Scocche", il policlinico di Siena, sembra guardare i due grandi grappoli di palloncini bianchi che lo salutano all'uscita della chiesa di San Gennaro. Una malattia, la leucemia, l'ha strappato alla scienza, a tutti noi ma soprattutto ai suoi cari. Sono tutti qui, oggi. Papà Giuseppe, finanziere alla compagnia di Eboli, mamma Maria, insegnante a Cerrelli, il fratello Marco, si guardano attoniti e pur straziati nel cuore sono composti nel dolore. La malattia assassina, la leucemia, ha colpito Antonio quando lui era vicino a realizzare l'obiettivo della sua vita, che non erano le cose alle quali per il suo talento poteva agevolmente ambire: una cattedra all'università, il successo economico o la visibilità mediatica. Lui che già ci lavorava con un luminare come Ferrario o che ai campioni del Siena "faceva le lastre" . Antonio che era particolarmente contento quando poteva aiutare qualcuno delle sue parti, e che aveva toccato il cielo con un dito quando aveva saputo che sarebbe potuto venire a lavorare all'Ospedale di Eboli. Un progetto interrotto dalla brutta bestia della malattia che si era materializzata dentro al suo organismo. E' Carmelo Suozzo a scrivere, mentre è don Carlo Ciocca a leggerlo durante l'orazione funebre: "Qualcuno ha detto "a volte Dio spezza il nostro cuore per entrarvi più profondamente". Antonio non era un superficiale, non lo è mai stato. Era cresciuto con una forte, radicata passione per il reale, per ciò che si può razionalmente spiegare ma con chiaro in mento che alla fine ed al principio di tutto c'è il Mistero. Anche quando 15 mesi fa ha iniziato questa battaglia, era dispiaciuto principalmente per due cose: aver gettato nello sconforto la sua famiglia e aver contratto un male invisibile, un male a cui – un medico come lui specialista nel fare diagnosi su immagini – non potesse guardare negli occhi. Sono stati quindici mesi di speranze, dolore, preghiere.
Non credo si possa descrivere il suo sguardo che scorgevo dalla mascherina, lo sguardo di un malato – medico che, avendo ben chiara la natura del suo male, sembrava dirti di sorridere, come ad insegnarci che la vita ci è data perché la doniamo, perché la offriamo anche con l'ultima goccia di energia che abbiamo, anche quando riusciamo a fatica a muovere qualche muscolo. La certezza, la tenacia di ogni attimo e la tenerezza di uno sguardo, nella sofferenza di un male incurabile, sono un miracolo che ha reso a tutti più familiare il volto del Mistero buono che non ci abbandona.
Con la scomparsa di Antonio piangiamo la perdita di un grande uomo, dalle doti umane e professionali esclusive, un uomo straordinariamente capace e mestamente umile nello stile, nei toni, nel modo di rapportarsi alla realtà e nella maniera di attestare la sua presenza, sempre molto discreta, ma universalmente apprezzata.
Fratello, non posso dirti altro che "Grazie". Grazie per la tua meravigliosa esistenza. Grazie per esserci stato. Grazie per lo spirito che ci hai trasmesso. Grazie anche stavolta, che ci guardi da lassù, sempre un passo indietro". Ha detto tutto Carmelo. Eppure ci sarebbe tanto altro da aggiungere. Lo faranno, più in la, i suoi amici, i familiari e qualche paziente".
A chi redige queste note è piaciuto il concreto attaccamento alla nostra terra, a cominciare dalla primigenia Scalareta, che Antonio Scorzelli dimostrava in ogni momento del suo lavoro.

lunedì 14 settembre 2009

L'AURIGA scrive agli altavillesi

Ai cittadini Altavillesi.
Come voi tutti sapete la nostra associazione "L'Auriga Cilento, Associazione per lo sviluppo e la promozione del territorio”, ha promosso lo scorso 20 Agosto 2009 un convegno-dibattito dal titolo "I beni culturali di Altavilla Silentina: proposte di recupero del patrimonio storico-architettonico di un borgo medievale dell'entroterra cilentano", finalizzato all'individuazione di un percorso d'azione per il recupero del patrimonio storico-architettonico di cui è dotata la città di Altavilla Silentina che versa attualmente in condizioni di parziale abbandono, nonostante l'enorme valore culturale e il grande potenziale che rappresenta in termini di promozione dell'offerta turistica.
Per l’occasione ha messo a confronto esperti e studiosi locali che hanno portato notevole contributo e proposte concrete così riassumibili:
1. esistenza di canali di finanziamento nazionali ed europei a cui si potrebbe attingere per trovare le adeguate risorse da destinare al recupero dei beni;
2. necessità di individuare restauratori competenti in grado di effettuare il recupero con attenzione e rispetto del pre-esistente;
3. reale possibilità di inserire Altavilla in un circuito internazionale enogastronomico, religioso, archeologico, artistico e naturalistico sfruttando la posizione strategica e la vicinanza a siti come Paestum,
Velia, Grotte di Pertosa e Castelcivita, Padula;
4. creare un asse Altavilla-Paestum con la nascita di laboratori specializzati in ceramica pestana;
5. utilizzare l’immensa risorsa naturale della Foresta dotata di anfiteatro naturale per l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali che lì troverebbero la location ideale.
Grande attenzione abbiamo riservato al Centro Storico, che se ben valorizzato, potrebbe divenire un luogo turistico di grande attrazione e creare posti di lavoro, soprattutto per le fasce più svantaggiate – giovani e donne - che potrebbero divenire imprenditori di loro stessi senza dover percorrere l’iter che ha vissuto chi è stato o sarà costretto a emigrare per sopravvivere.
Affinché questo avvenga è indispensabile che il Centro Storico venga salvato dall’inevitabile deterioramento a cui è condannato attraverso un immediato piano di intervento che sappia guardare oltre al semplice agglomerato di case e valorizzarne l’aspetto di rappresentazione simbolica della vita della città puntando al recupero degli edifici come risorsa culturale in grado di creare occupazione rispettando l’area su cui si va a intervenire e agevolando il ritorno di un’offerta commerciale che permetterebbe alla zona di ripopolarsi.
I componenti del direttivo dell’Auriga Cilento hanno ripercorso ogni tratto del Centro Storico e visitato accuratamente le chiese chiuse dal terremoto del 1980 effettuando una comparazione con foto e documenti storici e rilevando così mancanze nell’arredo interno e restauri che, a parere degli esperti interpellati, sembrano non onorare il pregio delle opere, le quali in qualche caso sono state addirittura stravolte del loro aspetto originario.

Sgarroni e i Tenimenti che noi ci ricordiamo di Iolanda Brenga


Caro Oreste,
Ed è la rabbia che mi spinge a far sentire la mia voce, anche se dalla lontana Lombardia.
C’è ancora gente, se si può definirla così, che pensa di prendere in giro i propri simili, decidendo sulla pelle degli altri quanto debba essere grande la pagnotta di cui questi egregi signori si “ingozzeranno”.
Ben ricordiamo noi, “ Tenimentesi”, e tu continui a vederlo tutti i giorni, lo scempio fatto nella nostra contrada da qualche politicante di allora quando, alcuni decenni or sono, la zona fu letteralmente “ depilata “ di una meravigliosa macchia mediterranea e di superbe ginestre, in nome dell’avidità personale.
Terre che avevano succhiato il sudore dei nostri padri, manipolate per carpire contributi agricoli. E noi, impotenti, a guardare!
Ci saranno tanti posti di lavoro nel futuro – così facevano credere. Invece, intascati i contributi, i politici si sono defilati e chi si è visto si è visto.
I Tenimenti sono ancora lì ad essere violentati ancora.
Che magica idea! Il compostaggio! Un mostro che nessuno vuole lo regalano agli Altavillesi, in particolare a quelli dei Tenimenti!
Come sono bravi e solerti questi bravi politicanti, supportati da faccendieri senza scrupoli, che pensano di valorizzare la nostra zona solo quando devono attripparsi bene. Tanto nessuno protesta! E’ questo il loro slogan.
Io, invece, non ci sto!!!! Non ci sto proprio.
E attraverso queste frettolose righe colgo l’occasione per dare ai responsabili un piccolo suggerimento per salvare le loro capre e i loro cavoli.
Suggerisco, alle brillanti menti che hanno partorito questo velenoso progetto, di metterselo sotto casa loro l’impianto di compostaggio. Potranno avere qualche utile in più: oltre ad intascare quanto per loro stabilito, avranno la certezza di avere un figlio poco più che ventenne spegnersi giorno dopo giorno di tumore.
E’ questo che vogliono dare alle generazioni future di quelle poche famiglie che hanno avuto il coraggio di restare ancora nei Tenimenti!
Altro che strattonare, negare i microfoni e spiegare alla gente argomentando come conviene.
Ringranziando il mio Buon Signore non ho bisogno di microfoni per esprimere il mio disaccordo. Ma altri strumenti sì, non possono controllare ad Hoc tutto.
Ti ringrazio per lo sfogo e, se può servire a salvare i nostri amati Tenimenti, hai tutta la mia approvazione per eventuale pubblicazione della presente, ovunque tu voglia.
La libertà di parola e di pensiero prima di tutto.
Grazie e Buon Lavoro!
Una tenimentese rimasta tale
Iolanda Brenga
brengaiolanda@yahoo.it

20 SETTEMBRE. Il giro ciclistico della Piana Sele


Anche quest’anno fervono i preparativi per l’appuntamento con la Gara Nazionale di Ciclismo “3º Memorial Giovanni Saponara” ovvero il 9º Trofeo Bcc di Altavilla Silentina e Calabritto - 14ª Medaglia d’oro Città di Altavilla Silentina, che si terrà il giorno 20 settembre. La competizione vedrà protagoniste strade a noi familiari che per l’occasione vestiranno l’abito del circuito, colorandosi del folclore della gente e delle strisce bianche sull’asfalto con puntate significative nei comuni di Abanella e Capaccio per poi scalare la vetta fino su in “paese” e infine tagliare il traguardo nella piana di Cerrelli .
Il giro ciclistico oltre ad essere una manifestazione sportiva è insieme una sentita commemorazione, dovuta e voluta dal popolo altavillese, per la prematura scomparsa di un uomo che in questo evento credeva tanto e che tanto impegno aveva profuso per la sua realizzazione e diffusione: parliamo di Giovanni Saponara, un amico, un compagno fedele, un padre amorevole nel privato, ma uno stratega di successi dall’inequivocabile savoir-faire nel sociale. Innumerevoli necrologi abbiamo letto e scritto su di lui che non occorre aggiungere altro. Vorrei solo dire che se n’è andato troppo presto e che vive sempre nei nostri ricordi.
“La corsa”, in gergo cittadino è davvero sorprendente. Assistiamo infatti a interi gruppi sociali, i più disparati che, come risvegliatisi dal torpore di un lungo letargo, si posizionano dietro le transenne per attendere e applaudire giovani e meno giovani che in questo sport mettono l’anima e la forza. Si, perché il ciclismo è un cocktail perfetto di duro allenamento, concentrazione, lucidità ovviamente passione. Questa disciplina che richiede disciplina e rigore anche se non è sempre sotto l luci della ribalta, quando poi arriva nelle strade, smuove le folle, anche le più incredule e si fa acclamare. C’è chi gode dello show e chi invece di questo clamore si alimenta e ne fa una ragione per sperare che tale evento possa crescere sempre di più, che sempre più questo sport possa convincere i più scettici ad applaudire questi “riders” infaticabili, dal motore umano. Parlo di chi possiede “i ferri del mestiere” e cioè della macchina organizzatrice, in primis Vincenzo Mordente che nel ciclismo ci crede e crede insieme ai suoi collaboratori che con la promozione di questo sport sul territorio si possono fare grandi cose. Il desiderio infatti dei promotori, degli sponsor, e di noi tutti è che chi dà sé stesso per questa disciplina lo faccia con la ragione e non solo con il cuore. Vogliamo ribadire ancora una volta, a gran voce che la passione per questo sport deve e non può non essere totale, incondizionata; che l’amore di chi lo pratica con devozione e sacrificio deve essere espresso nella sua forma più pura e mai invischiata in episodi poco felici, quali il doping, che uccide il ciclismo come qualsiasi altro sport.
Ricordiamoci sempre che i mezzi sleali che facilitano le vittorie e le scalate sui podi più alti sono solo meteore illusorie per arrivare al successo, perché poi quegli stessi pseudo-sportivi finiranno per guardarsi indietro perché sentiranno il fiato dell’avversario, dai muscoli e dal sudore autentici per la fatica.
Il mio personale augurio è rivolto proprio all’onestà e all’impegno che, voglio credere, non siano solo ideali ma che possano vincere su ogni cosa che sempre ripagano, nello sport come nella vita.
Accorriamo numerosi domenica 20 settembre e auguriamoci che si aprano altre porte per nuove iniziative di cui la comunità altavillese ha bisogno per crescere e per far rimanere le genti in questi luoghi i quali troppe volte, per rigidità burocratiche o pregiudizi ingiustificati, emigrano per altri lidi, in cerca di altre possibilità.

Anna Mordente

Alfonso Mangone raccontato da Tiziana Rubano


C’è un ragazzo ad Altavilla Silentina, paese sornione che volge lo sguardo al Cilento, che tanto ragazzo più non è. Ha occhi piccoli e azzurrissimi, che si muovono veloci alla ricerca dell’ispirazione, poi si fermano e fissano l’infinito maestoso che dal suo terrazzo si perde fino a Capri. Non poteva scegliere casa migliore. Lasciando il paese in direzione mare la trovi lì, sulla sinistra, a ridosso della strada, quasi in bilico su un terrapieno a riproduzione delle case sbilenche delle sue tele. L’insignificanza del retro però, è traditrice. Costeggiando il perimetro si trova il terrazzo dell’infinito. Lì la porta d’ingresso al suo studio e al suo mondo. I capelli lunghi e scompigliati, la giacca di almeno una taglia più grande, troppo pesante per una calda giornata primaverile, sembra urlare il disinteresse per ogni estetismo personale. E’ Alfonso Mangone, eclettico pittore un tempo vagabondo, genio di casa nostra e talento nazionale. Ci accoglie con la semplicità di uomo di campagna, lui che ha visto più metropoli di un cosmopolita. Educato, cordiale, vero, genuino, indifferente alla popolarità. Con fare gentile ci fa entrare e si dimostra da subito padrone degli spazi. L’allestimento della galleria permanente è opera sua, due ambienti di diversa metratura adiacenti e con pareti bianche, faretti argentati a illuminare le città dei suoi quadri. La casualità sembra essere il fattore dominante nella selezione dei lavori esposti, ma con la singolarità è l’iperproduttività che sorprende nella sua opera. Impensabile risalire al numero esatto dei dipinti, neanche lui li ricorda tutti, solo nel suo studio ce ne saranno almeno venti fruibili, altri ammassati in un ripostiglio in partenza per chi sa dove, altri al piano superiore e altri ancora venduti, prestati, regalati, spediti in gallerie lontane. Gira, illustra, spiega, per ogni discorso accennato rispolvera una tela, facendola riemergere da un angolo nascosto dello studio per renderci partecipi dei ricordi della sua memoria. Ogni suolo calpestato è rappresentato. Amsterdam e Venezia fra tutti, poi Roma, Milano e la nostra Paestum, in un vortice di colori e di chiaro scuri nato dal gesto violento e ininterrotto della sua mano. Elementi distintivi di una nelle raffigurazioni delle altre. Passato e presente. Nord e Sud. Un Sud da cui si è allontanato giovanissimo, ma che ritorna in quelle immagini di luoghi urbani dove la velocità del mondo contemporaneo è osservata da un cielo stellato che sa tanto di mediterraneo e nelle figure e simboli, rinvenibili ovunque, che riportano alla cultura millenaria del territorio d’origine. L’artista è certamente proiettato in una dimensione convulsa che è quella attuale, ma rimanendo sempre ben ancorato alle radici mitiche della Città di Poseidone. E’ stato ovunque nel lungo periodo di nomadismo. Berlino, Rotterdam, Parigi, Londra, vissute negli anni in cui erano crogiuoli di tendenze musicali e dove i più grandi maestri del rock, del punk, del “nuovo” in genere, erano di casa. E lui li ha voluti rendere immortali con cartelloni pubblicitari e insegne che fanno da sfondo a molti scorci e li fanno rivivere, come se dovessero esibirsi a breve. “Non per ruffianeria” puntualizza “ma per rendere un tributo a chi ha dato tanto”. E’grato alla musica che lo ha accompagnato nel suo percorso di vita. Chitarre, sassofoni, strumenti vari compaiono qua e là, anche dove sembrano di troppo. Un percorso di vita intenso e articolato – quello di Mangone – che lo ha portato ad entrare in contatto con realtà, generi, persone e artisti disparati e lo ha reso quello che è divenuto. Ricostruirlo attraverso l’opera è impossibile, perché quelle immagini di luoghi urbani non sono lì ad indicare le tappe del suo cammino, non sono illustrazioni, non sono cartoline, ma sono attimi della sua vita, sono momenti, sono emozioni, sono angoli di strade catturati nell’istante in cui l’occhio e l’anima dell’artista hanno voluto fermare la frenesia o l’alone magico che li circondava. E il pittore ci invita ad essere lì, a farci trasportare nelle mille città che lo hanno ospitato, a vedere quegli angoli con i suoi occhi nel tempo in cui hanno smosso il suo estro, a godere del silenzio che incredibilmente fuoriesce dalle immagini di caos, a farci bagnare dall’acqua che torna come elemento forse purificatorio di una vita di eccessi. E mi fa sorridere che ad un tratto, guardando l’infinito che dal suo terrazzo di perde fino a Capri, fissando un punto fra i sentieri malinconico si apre: “Mi ricordo quando da piccolo mia nonna mi mandava a prendere l’acqua”. Eccola lì, di nuovo l’acqua. Non deve solo purificarlo allora. Eccola lì l’acqua che bagnando Amsterdam e le altre città, metropoli e campagne, angoli e piazze, in un percorso all’indietro lo riporta, che lui lo voglia o no, ad Altavilla e alla sua infanzia.

Tiziana Rubano

mercoledì 9 settembre 2009

Come uccisero i cavalli di Persano


Fu il giorno in cui un provvedimento ministeriale decise di troncare la Storia: il 30 settembre 1972. I cancelli del Centro di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi di Persano si aprirono per lasciar andare via per sempre 246 esemplari della «Real Razza»: l’imperioso cavallo dall’elegante profilo voluto nel XVIII secolo dal Re Carlo di Borbone. Lì collocato e lasciato in eredità ai ministri dell’Unità d’Italia. Fino a quando, appunto, a Roma si decise che la razza del cavallo di Persano non poteva più rimanere nel luogo dov’era nata. In una nota del 1971, il ministro della Difesa Mario Tanassi fa sapere all’onorevole Fiorentino Sullo, interessatosi della vicenda, che è necessario «riordinare il Servizio in maniera più funzionale ed economica». E così puledri, fattrici e stalloni furono caricati e portati al Centro di Grosseto. A nulla valsero le perplessità dei butteri che ipotizzavano «l’estinzione della razza che mal avrebbe sopportato il clima della Maremma Toscana». Andarono via i cavalli e poco dopo arrivarono i mezzi blindati. Si girava pagina.

Oggi a Persano si è costituita un’associazione culturale con 150 soci. Si chiama «Persano nel Cuore». Ne è presidente Antonino Gallotta, storico, originario di Persano con un padre «capo razza» e una sfilza d’antenati che per anni hanno occupato i registri del personale. Dopo studi e pubblicazioni, Gallotta ha lanciato la proposta di riprendere il filo spezzato nel 1972 e ricongiungerlo al progetto di un ritorno del borbonico cavallo lungo le sponde del Sele. Tra i sostenitori dell’idea c’è anche il principe Alduino Ventimiglia Lascaris di Monteforte, nobile siciliano, che negli ultimi trent’anni si è battuto affinché la razza non andasse perduta. Aveva solo dieci anni quando a Catania incontrò il primo cavallo Persano. Si chiamava Ulesto. Fu allora che impresse nella sua mente «l’occhio che racchiude la cultura del Sud», poi ritrovato quando, giovane di leva, fu spedito al Centro Allevamento di Grosseto. Erano gli anni ’80. Ventimiglia, laureando in Agraria, si accorse che «si stava perdendo la razza Persano per i continui incroci con i p.s.i. cioè i purosangue inglesi ». C’era però una carta da giocare: ottenere uno stallone nato a Persano e vissuto a Catania chiamato Pascià. «Era l’ultima possibilità », racconta Ventimiglia, «fu messo all'asta e riuscii a portarlo via». Grazie a Pascià e alle fattrici riformate precedentemente acquistate, nascono 3 puledri. Uno conquista lo status di stallone. Ventimiglia vede arrivare il riconoscimento civile della razza, sulla Gazzetta Ufficiale, solo nel 2003. Il primo certificato nel novembre 2008. Oggi il principe possiede circa 70 esemplari della Real Razza di Persano nelle sue tenute in Sicilia e Toscana.

Ma perché questo pregevole cavallo di perfetto equilibrio mentale porta il nome di questa località? Bisogna tornare alla metà del Settecento e alla figura di Carlo di Borbone, poi Carlo III in Spagna, che un bel giorno s’innamora della tenuta di Persano e la trasforma presto in Sito Reale, dove la corte borbonica si ritira per le battute di caccia. Il re fece costruire dall’ingegnere Juan Domingo Piana la Casina reale, successivamente ritoccata dal Vanvitelli: un edificio quadrangolare, con una cappella dedicata alla Madonna delle Grazie arricchita di quadri della scuola di Posillipo. Quando, dopo la firma del Trattato di Pace e di Commercio con l’Impero Ottomano, ricevette dall’ambasciatore turco El Haji Hus sein Effendi, in visita a Napoli, 4 stalloni orientali, re Carlo pensò d’incrociarli con esemplari locali di derivazione orientale. Era il 1741. «La razza però», dice Ventimiglia, «si fissò intorno al 1770 con l’introduzione di cavalli berberi spagnoli». Il re disboscò e costruì alloggi e scuderie: fu così che Persano, insieme a Carditello in provincia di Caserta e a Ficuzzi in Sicilia, divenne centro d’allevamento del cavallo elegante e snello, orgoglio borbonico, impresso nelle tele oggi custodite nel Museo di Capodimonte. Fino al 1860, quando dopo la sconfitta militare dei Borbone la gestione passò al Ministero della Guerra. Nel 1874, però, un decreto del ministro Ricotti stabilì la soppressione della razza. Tutti i cavalli furono venduti. La svolta si ha il 14 novembre 1900, quando il governo decreta la «ricostruzione della razza».

Persano nel ’900 è il fulcro economico del territorio: vi convergono maestranze locali, giumentari, butteri, domatori, sellai. La struttura militare si avvale infatti anche di manodopera civile. Nel villaggio, su circa 3500 ettari, vivono 200 famiglie. Una realtà agricola che ruota intorno al cavallo e che dà lavoro a centinaia di persone provenienti anche dai comuni vicini: Altavilla Silentina, Eboli, Serre.
Si lavora nel grande capannone dell’Umberto I, nel complesso degli Angelini, luogo di quarantena per i puledri, nella scuderia delle carrozze, nell’alloggiamento Mena Nova, nel maneggio Solferino, nell’area dello Scanno dove nella stagione di monta venivano condotti anche gli stalloni del deposito di Santa Maria Capua Vetere. Nel libro Persano, viaggio della memoria tra butteri e cavalli,

Antonino Gallotta cita anche la famosa transumanza del giugno 1952, quando tutti i cavalli affrontarono 110 km per raggiungere l’altopiano di Mandrano dopo una sosta nei pressi della Certosa di Padula.
Poi, di colpo, lo sradicamento e il viaggio verso Grosseto. Nei giorni scorsi, al Country Club di Persano, si è tenuto un incontro su «Cavallo Persano, ritorno alle origini». «Vogliamo che questo territorio», dice il presidente Antonio Miniaci, «riacquisti il bagaglio culturale legato ai cavalli» . Al dibattito hanno partecipato anche Antonio Canu, direttore delle Oasi del Wwf, e lo storico Gallotta. «Abbiamo dato la nostra disponibilità», dice Canu, «a partecipare a un programma che recuperi un patrimonio importante e straordinario del territorio. Del resto l’Oasi è parte del territorio storico che ha ospitato questo animale. Quando parliamo di biodiversità intendiamo anche quella genetica e in questo caso di una razza tra l’altro a rischio di estinzione ». Quali sono le condizioni perché questa razza ritorni a Persano? «Serve una struttura minima di accoglienza», dice Ventimiglia, «e uomini specializzati nella cura del cavallo di Persano». Di qui l’idea di istituire dei corsi per i giovani. Non ultimo e non meno importante, «un sostegno economico delle istituzioni ».

Tra qualche mese Ventimiglia pubblicherà il libro La Real Razza di Persano . Prefazione del Re di Spagna.

(fonte Corriere del Mezzogiorno articolo di Stefania Marino)

ASSISI. Valeria Gallo, di Altavilla, è miss teen ager star model tv in una finale nazionale


ASSISI. Valeria Gallo è miss teen ager star model tv

Si è tenuta dal 2 al 6 settembre la finale nazionale del concorso internazionale di Miss Teen Ager-Saranno Famose in Assisi ottanta ragazze dai 13 ai 20 anni, provenienti da tutte le regioni Italiane si sono sfidate nelle categorie Danza (Classica e moderna)canto, recitazione e moda, dando vita ad una delle edizioni più qualificata, sia dal punto di vista della qualità che della bellezza (questo a detta di tutti gli addetti ai lavori). Il titolo di Miss Teen Ager Star model Tv alla bravissima Valeria Gallo 17 anni di Altavilla Silentina. Valeria si è presentata con un monologo nella categoria recitazione, che unito alla disinvoltura nello sfilare e nell'innato portamento ha dato vita ad un mix esplosivo che ha strabiliato i giudici (Valeria inoltre segue consigli per la sua crescita del suo agente regionale, nonché oramai tra i più importanti talent dcout Italiani, l'ebolitano Emilio Cicalese

martedì 8 settembre 2009

La storia di Altavilla scritta in ... altavillese

Autavilla Silentina è nu comune 'e 6.724 'e abitante d''a pruvincia 'e Salierno.

1 Giugrafia
2 Storia
2.1 L'epoca 'e Roma
2.2 L'epoca d''e Nurmanne
2.3 'O Cummento San Francesco
2.4 'A rivoluzione d''o 1799 e 'o miracolo 'e Sant'Antonio
[càgna]Giugrafia

Se trov ngoppa a na cullina a 275 metr a copp 'o mare, è pusizzionat ca ten a est 'a muntagna chiammata Alburno (1700m), a ovest a chiana d''o sciume Sele e 'o Mar Tirreno. Ra 'u paese se gor' e na vista spettacular: se ver l'isola 'e Capri, a Costiera Malfitana e se vere pur tutta a chiana d''o Sele. 'O territorio sta mis nu poc inghianat e nu poc 'a cullina. 'O capuluog tene 3000 cristian e sta proprio ngimm 'a cullin a 275 metri aut'. 'E post cchiu vicin song: Ievul (Eboli) arò s'è fermat Crist pecchè s'arrubbaron 'o ciuccio(a 20 km), Vattipaglia (a 23 km) e Capaccio (a 15 km). N'ata cosa mpurtant è ca p''o territorio 'e Autavilla è 'o fium Calore Salernitano ca porta pur 'o cunfin cu 'e pais vicin comm a Serre, Cuntron (Controne) e 'a Castelluccia (Castelcivita). Stamm luntan 'a Salierno 48 km, 'a Napule 110 km e 'a Romma 328 km.
[càgna]Storia

[càgna]L'epoca 'e Roma
Nterr 'e Autavilla c'è stata ggente ggià all'epoca r''a preistoria. Infatti tenimm pur scav e so stat truvat cose 'e gente ca vivevan sti post nel VII a.C. rint''a na zona chiammata San Lorenzo. E ppò 'a Parula se facett na battaglia mpurtant. Spartaco e 60.000 schiavi cuntrarie a Roma abbuscaren ra 'u Generale romano Pompeo nel 71 a.C.. Nfatt ce sta nu post a chell'ata part r''o fium ca se chiama 'Pompeo'.
[càgna]L'epoca d''e Nurmanne
'A storia 'e Autavilla accumencia verso 'u 1080 quann 'e Nurmann aizaron 'o paes cu 'e mur a forma 'e triangul cu tre porte pe trase: Porta di Suso, Porta Carina e Porta San Biagio. 'E Nurmann aizaron pur a Chies 'e Sant'Egidio, ca fuje numinata badia con abate mitrato nullius: grazie a sta cosa Autavilla s'ammeritaje 'o titol 'e "città" già ra 'e primm mument. 'O fundator r''o borg medioevale se ric ca foss stat Robbert 'o Guiscardo, r''a casata francese degli Hauteville, e che rett 'o nomm a 'o paese. Pe nun s'è mbruglià cu ll'ate città ca tenen 'o stess nomm, ca song cing in Italia, venett chiammata Autavilla r''o Celient, poje addiventaje Autavilla 'e Capaccio e sul quann se riunetter 'e cunsiglier communal, o 9 settembre 1862 fuje chiammata Autavilla "Silentina", pecché se trova ammiez ai fiumm Sele e Alento. Autavilla ha fatt pur storia mica cotene... L'autavillesi facetter na congiura contro a Federico II 'o qual se ngazzaje e facett scassà tutt cos nel 1246 d.C. 'A vreccia ca remanett ancora oje esist e se chiamma "muro rutto", in via Portanova. Autavilla fuje aizata n'ata vota però a forma quadrata ('o geometra nun sapev fa 'e cunt pe truvà l'ipotenusa) e l'urtema porta fuje chiamata 'Porta Nuova'. Un d''e signure 'e Autavilla se chiammava Carlo Durazzo, ca l'avett regalata d''a 'o re 'e Napule. Carlo Durazzo tant facett ca addiventaje Re iss pure c''o nomm 'e Carlo III (1381-1387).
[càgna]'O Cummento San Francesco
'O 1444 arrevajen a Autavilla 'e francescan. Aizaron 'o cumment e hann mis l'anno ngopp 'o purton pe s'arricurdà 'e quann 'o facetter. Pe tant anni ce stetter 'e Frati Minori francescani affin a 'u 1860, po 'o stat italiano appena sagliut s'apprupriaje e nu sacc 'e terra re prievet. Dal 1929 ce stann 'e Padri Vocazionisti, ca l'hann trasfurmat dal 1952 comm casa del Noviziato Italiano dell'Ordine.
[càgna]'A rivoluzione d''o 1799 e 'o miracolo 'e Sant'Antonio
N'ata storia ca quann se parla 'e Autavilla s'adda raccuntà succerett nel 1799. Quann succerett a rivoluzion francese se sapett pur a Autavilla e i signur d''o paese proclamaran 'a Repubblica. L'autavillesi s'abbuccaron cu 'e giacubin napulitan è chiantaron mmiez a chiazz "l'albero della Liberta"'. Però na maneca 'e sanfedisti ievulesi arrivaron a Autavilla cu l'arm nguoll e 'a vulevan conquistà. 'O cap se mettett cu nu cannon a sparà ngopp 'e case. L'autavillesi ca nun eran bbuon cu 'e fucil se ne fujetter e se mettetter a prià a statua 'e Sant'Antonio di Padova rint''o cumment. 'A vestetter 'a suldat e cu na sciabbola e na gibberna e na coppola a duje ponte e 'a mettetter mmiez 'a chiazza. ?e sanfedisti ievulesi se mettetter a rir e 'o cap loro ricett: "o facc zumpà pe l'aria stu 'struppone furmiculusu'" e sparaje na cannunata. 'O cannon però se spezzaje a tredici piezz e i sanfedisti se ne fujetter. L'autavillesi, allucann, ringraziavan Sant'Antonio p''o miracol e 'a tann, tutt l'ann, se fa 'a prucession 'o 13 giugno e grazzie a divuzion d''e paisan 'o sant trase rint a tutte e case facenn 'a benedizione. 'A prucession accummencia 'a matina e fernesc 'a sera a tard. Bell è a verè ggente ca sta appriess 'o sant pe tutta a jurnata e pure a sfilata d''e "cente" (ogni frazion face na varca realizzata cu 'e cerogen ca po alla fine venen lasciat 'a Cchiesa)

lunedì 7 settembre 2009

L'altavillese Ivan Solimeno allenatore di una Calpazio rinnovata


CAPACCIO.
Sará una Calpazio con molte novitá quella che si presenterá al cospetto della Gelbison nell’esordio stagionale in Coppa Italia, previsto per domenica pomeriggio al "Vaudano" di Capaccio. A guidare la compagine granata non sará più il tecnico di casa Gaetano Voza, che lascia per la seconda volta la panchina dopo aver conseguito il traguardo della salvezza nello scorso campionato. Al suo posto ci sará Ivan Solimeno, tecnico che ha allenato l’Alburni Roccadaspide nella parte iniziale della scorsa stagione e ben conosciuto dall’ambiente capaccese per il lavoro svolto in passato nel settore giovanile. • Molte le novitá riguardanti anche la squadra, in quanto la dirigenza granata ha optato per un deciso ringiovanimento della rosa dopo gli addii del capitano Francesco Fasano, che ha deciso di abbandonare l’attivitá, e di altri elementi di spicco quali Crisci, Andreozzi e Cianfrone. Sono così arrivati alla corte di Solimeno gli attaccanti Marco Conforti e Roberto Vicidomini, rispettivamente dall’Evoli e dal Roccadaspide, il giovane portiere Nicola Di Matteo dalla Paganese, l’altro under Luca Mondelli dal Santa Maria di Castellabate ed il difensore Tony Sabia, che ritorna a vestire la casacca granata dopo due stagioni. Della rosa faranno parte anche il centrocampista Francesco Merola e l’attaccante Diego D’Angelo, entrambi provenienti dal Capaccio, altra squadra del capoluogo militante in Seconda Categoria della quale sino alla scorsa stagione è stato presidente Paolo Vuto, da quest’anno vice-presidente proprio della Calpazio. Raffaele Barlotti

giovedì 3 settembre 2009

Lettera aperta a Sant'Egidio


Il 1° settembre, come tutti gli anni, Altavilla Silentina ha festeggiato il suo santo patrono. Che lo abbia fatto solo con la chiusura degli uffici pubblici è un dettaglio.
Nel mese di giugno accompagnavo lungo le viuzze del centro storico di Altavilla una coppia di mezza età di Boston giunta in paese per il desiderio di lui di rivedere i luoghi in cui era nato e cresciuto il bisnonno, poi emigrato per la 'Merica'. Non è stato poco imbarazzante dover comunicare a queste persone, giunte per la prima volta in sessant'anni nel nostro borgo, che alcuni dei suoi più begli edifici storici non erano accessibili al pubblico. Difficile cercare di trasferirvi la perplessità dei loro volti a questa informazione, espressione del tutto simile a quella che sottolineava la loro candida richiesta di delucidazioni: "ma se Altavilla è così bella come mai tante persone vanno via?".
Una delle prime tappe di questa didascalica passeggiata era proprio, dopo il Castello o quel che ne resta, la fantomatica chiesa di Sant'Egidio, in cui sono stata battezzata e di cui io stessa come molti altri giovani altavillesi abbiamo solo un'immagine spettrale non conservandone ricordi 'in vita'. Ebbene, assicurata al portone sbarrato della chiesa con un giro di nastro per pacchi, vi era un foglio con una lettera scritta a mano (la vedete nella foto), che riportava il testo seguente.
Altavilla Silentina, Provincia di Salerno, Parrocchia di Sant'Egidio
In questa Parrocchia tutti lo sappiamo / il suo nome è Parrocchia Sant'Egidio. Sant'Egidio è il patrono d'Altavilla.
Il portone della sua casa, sono trent'anni, è chiuso dal terremoto dell'ottanta.
Trent'anni che io non prego all'Altare Maggiore, prego davanti al portone.
Trenta Pasque che non sento suonare la campana a festa ascoltando da lontano e farmi un segno di croce dicendo 'questa è la campana di Sant'Egidio' ...
Patre Ave e Gloria, Sant'Egidio sei il patrone, apri questo portone, voglio pregare all'Altare Maggiore.
Mangino Francesco, nato l'8-4-42 a Borgo San Martino, Altavilla Silentina
Viva la pace, via Sant'Egidio, viva la pace nel mondo intero
Fa effetto rileggerla ora che Ciccio, da poche settimane, ci ha lasciati. Suona come un appello disperato delle generazioni che pian piano scorrono via alla nostra che è qui ora e che può e deve agire.
Ciccio il banditore, improvvisatosi pubblicista poco prima di morire, ha voluto esprimere con le armi di cui era capace il desiderio ardente di tanti altavillesi. Quella pubblicazione rudimentale - eppure pubblicazione nel suo senso più verace - è il segno della certezza di un'adesione collettiva a questa disperata richiesta espressa in forma di supplica. Tanti, come lui, non hanno potuto più fare la santa comunione in questa cappella. Ma ce ne sono tanti altri che nutrono il suo stesso desiderio.
Non difendere la propria storia è dimostrazione di inciviltà. Il disinteresse che ne è alla base mette a rischio il futuro stesso dei nostri luoghi. Ne siamo tutti responsabili, a partire dagli insegnanti e prima ancora dai programmi scolastici, che non prevedono lo studio del territorio (e, perché no, del dialetto, sempre a patto che non sia una barriera per nessuno). Questo perché, riprendendo il motto del FAI, il Fondo ambiente italiano, che cerca di tutelare il patrimonio storico-architettonico del nostro bel paese, "se lo conosci lo ami e se lo ami lo proteggi". Sillogismo impeccabile, non fa una piega, da stamparsi in fronte a caratteri cubitali.
Gli altavillesi hanno atteso anni e anni la riapertura di questi beni che fanno parte della loro vita e, prima ancora, di quella dei loro padri e dei loro avi, andando molto indietro nei secoli e quasi nei millenni, se ne consideriamo anche gli abbattimenti e le ricostruzioni. Alcuni secoli fa non vi erano i mezzi per rimettere in sicurezza un edificio colpito da un sisma. Oggi non siamo più giustificati a girare la testa dall'altra parte o ad attendere sentendoci impotenti. E' importante unirci tutti, dai proprietari agli amministratori agli amministrati, su cause come questa e capire come fare ad agire per il meglio, azzerando il passato in un atto di autoindulgenza generale per il bene di tutti. Ma bisogna agire subito. Nei lunghi anni in cui la chiesa di Sant'Egidio è rimasta sbarrata ai fedeli, infatti, molti sono stati i furti che l'hanno impoverita. Così come sarebbe un furto assai più pesante recuperare questi beni non conservandone, oltre alla struttura materiale, tutto l'aspetto artistico di esterni e interni. Pensiamo solo alle varie chiese in muratura da secoli oggi intonacate (ricordate il Convento di San Francesco?). Noi oggi non possiamo più macchiarci di queste colpe. Non possiamo più essere ladri di memoria, della nostra stessa memoria.
Alla soglia dei trent'anni dall'ultimo grande terremoto, qualcuno ci ha ricordato il nostro dovere di guardiani della storia pubblicamente e a modo suo rompendo, con un gesto dalla semplicità disarmante, un silenzio lungo quanto colpevole di disinteresse. Facciamo sì che questo gesto inauguri una nuova era, più consapevole e fattiva, della nostra altavillesità.

Per approfondimenti sulla riapertura straordinaria della Chiesa di Sant'Egidio lo scorso 20 agosto cliccate qui.

lunedì 31 agosto 2009

Altavilla, bloccati 3 bracconieri

la Città di Salerno — 30 agosto 2009 pagina 24 sezione: NAZIONALE

• ALTAVILLA SILENTINA. Ennesima operazione antibracconaggio messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Eboli retta dal tenente colonnello Nobile Risi, in collaborazione con la locale stazione di Borgo Carilia di Altavilla Silentina e dagli agenti del Wwf di Salerno. Tre bracconieri, tutti provenienti dal napoletano, sono stati colti in flagranza di reato nelle campagne di Altavilla ad esercitare caccia proibita di uccellagione: per loro è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica ed il sequestro degli strumenti utilizzati per attirare i volatili. • Non si placa, dunque, il fenomeno del bracconaggio, dopo gli ultimi fermi effettuati nei giorni scorsi sempre sul territorio alburnino da parte degli agenti del Wwf di Salerno. I tre provenienti dall’hinterland napoletano avevano posizionato diversi richiami vietati e poste delle reti per la cattura di uccelli. All’arrivo dei militari e delle guardie i tre sono stati fermati e condotti presso la locale stazione dei carabinieri di Borgo Carillia per gli accertamenti di rito e per verbalizzare il sequestro di tutto il materiale rinvenuto nella zona di appostamento. Ai tre bracconieri sono state contestate violazioni amministrative e penali, oltre che la segnalazione alle autoritá competenti. Solo la scorsa settimana in un’altra analoga operazione antibracconaggio i militari di Eboli e le guardie del Wwf bloccarono altri tre bracconieri provenienti dall’hinterland dell’agro nocerino sarnese: anche in questo caso i cacciatori furono bloccati e denunciati oltre che sequestrato tutto il materiale in loro possesso.

domenica 30 agosto 2009

Funerali ELIO DI MATTEO - lunedì alle 10 presso la chiesa del Carmine

Funerali ELIO DI MATTEO - lunedì alle 10 presso la chiesa del Carmine

"Questa notte, a Viareggio dove viveva da tempo, ci ha lasciato il dottore Elio Di Matteo, uomo e professionista di altissimo livello ma di rara umiltà e discrezione. Non aveva ancora compiuto 50 anni. I funerali si terranno domani mattina alle 10, partendo dalla chiesa del Carmine in Altavilla. Un abbraccio a Piero, alla moglie Paola e ai genitori Antonino ed Antonietta. La famiglia dspensa dalle visite e dai fiori"

martedì 25 agosto 2009

E' scomparso Giacomo Trotta, il maestro elementare che volle l’illuminazione delle Grotte di Castelcivita. I funerali oggi a Campagna

E' scomparso Giacomo Trotta, il maestro elementare che volle l’illuminazione delle Grotte di Castelcivita. I funerali oggi a Campagna



Giacomo Trotta, maestro elementare nato a Varano, Campagna nel 1927. Seminarista al momento dello storico bombardamento di Campagna, aveva partecipato all'operazione di rimozione di cadaveri di civili dal centro cittadino, oggi “Largo della Memoria”. Aveva insegnato a Mainardi di Aquara, a Castelcivita, a Campagna, a Fiocche di Eboli e a Casarsa. Negli Alburni a Castelcivita negli anni sessanta era stato protagonista di una stagione di ottimismo: da vice sindaco e da presidente dell'Associazione Pro-Loco Grotte aveva voluto l'illuminazione delle grotte di Castelcivita, la realizzazione di ponti e strade. Impegnato nel sindacato, era sempre dalla parte degli ultimi. Militava nel partito Socialista e non aveva mai cambiato idea. Da maestro elementare credeva nelle cultura e nelle scuola come strumenti di riscatto sociale. Ai suoi alunni insegnava con rigore e con leggerezza la necessità dello studio e dell'impegno.

Alla figlia Ornella, nostra collega e collaboratrice, vanno le nostre condoglianze.

lunedì 24 agosto 2009

Il Convegno sui beni culturali di Altavilla Silentina: le proposte di recupero

Il Convegno sui beni culturali di Altavilla Silentina: le proposte di recupero


"L'Auriga Cilento”, Associazione per lo sviluppo e la promozione del territorio, ha promosso il 20 Agosto 2009 ad Altavilla Silentina un convegno-dibattito dal titolo "I beni culturali di Altavilla Silentina: proposte di recupero del patrimonio storico-architettonico di un borgo medievale dell'entroterra cilentano", finalizzato all'individuazione di un percorso d'azione per il recupero del patrimonio storico-architettonico di cui è dotata la città di Altavilla Silentina che versa attualmente in condizioni di parziale abbandono e non fruibilità, nonostante l'enorme valore culturale e il grande potenziale che rappresenta in termini di promozione dell'offerta turistica.


Per l’occasione, l’Associazione ha messo a confronto esperti e studiosi locali che hanno portato notevole contributo e proposte concrete: l'architetto Marco Ambrogi, storico locale ed esperto in recupero dell'edilizia religiosa di carattere storico, Arcangelo Bellissimo, laureando in ingegneria edile e architettura nonché autore della pubblicazione "Convento dei padri vocazionisti e Chiesa di San Francesco", il dott. Generoso Conforti, storico ed editore locale, il prof. Giuseppe Melchionda, storico locale esperto di brigantaggio, la dott.ssa Nadia Parlante, storico dell’arte.

L'incontro, moderato dalla dott.ssa Diomira Cennamo, giornalista ed esperta in comunicazione, è stato introdotto dalla dott.ssa Elda Lettieri, esperta in progettazione europea, dal dott. Bruno Di Venuta, informatico, autore del libro "La Merica altavillese" e presidente de "L'Auriga Cilento", e da Tiziana Rubano, dottoressa in storia dell'arte.

Queste le proposte:
1. proposta di canali di finanziamento nazionali ed europei a cui è possibile attingere per trovare le adeguate risorse da destinare al recupero dei beni;
2. necessità di individuare restauratori competenti in grado di effettuare il recupero con attenzione e rispetto del pre-esistente, evitando non affidarsi a maestranze prive di un’opportuna conoscenza del valore del bene trattato;
3. reale possibilità di inserire Altavilla Silentina in un circuito internazionale enogastronomico, religioso, archeologico, artistico e naturalistico sfruttando la posizione strategica e la vicinanza a siti come Paestum, Elea-Velia, Grotte di Pertosa e Castelcivita, Padula;
4. creare un asse Altavilla-Paestum con la nascita di laboratori specializzati in ceramica pestana;
5. utilizzare l’immensa risorsa naturale del Parco naturale “La Foresta”, dotato di un suggestivo anfiteatro naturale, per l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali di alto profilo che troverebbero qui una location ideale.

Grande attenzione è stata riservata al Centro Storico, unico nel suo genere, a ridosso della “Foresta” e con uno scorcio panoramico invidiabile che, se ben valorizzato, potrebbe divenire un luogo turistico di grande attrazione e creare posti di lavoro, soprattutto per le fasce più svantaggiate – giovani e donne - che potrebbero divenire imprenditori di loro stessi senza dover percorrere l’iter che ha vissuto chi è stato o sarà costretto a emigrare per sopravvivere.
Affinché questo avvenga è indispensabile che il Centro Storico venga salvato dall’inevitabile deterioramento a cui è condannato attraverso un immediato piano di intervento che sappia guardare oltre al semplice agglomerato di case e valorizzarne l’aspetto di rappresentazione simbolica della vita della città puntando al recupero degli edifici come risorsa culturale in grado di creare occupazione rispettando l’area su cui si va a intervenire e agevolando il ritorno di un’offerta commerciale che permetterebbe alla zona di ripopolarsi.

I rappresentanti dell’Auriga Cilento hanno ripercorso ogni tratto del Centro Storico e visitato accuratamente le chiese chiuse dal terremoto del 1980 effettuando una comparazione con foto e documenti storici e rilevando così mancanze nell’arredo interno e restauri che, a parere degli esperti interpellati, sembrano non onorare il pregio delle opere, le quali in qualche caso sono state addirittura stravolte del loro aspetto originario.

A tal proposito l’Associazione chiederà ufficialmente alle autorità competenti che si facciano carico di verifiche dirette e se necessario prendano opportuni provvedimenti.

L'Associazione, a conclusione di quanto sopra descritto, si impegna a mettere a disposizione le proprie competenze - sia in termini di recupero del patrimonio sia in termini di progettazione - auspicando una proficua collaborazione con gli enti preposti allo sviluppo locale affinché da tale simbiosi possano nascere idee e strategie in grado di far sfociare le potenzialità storico-culturali già presenti sul territorio in una reale crescita economica e sociale.

Grattino da centomila euro vinto da Carmine Rizzo a Carillia

Grattino da centomila euro

la Città di Salerno — 15 agosto 2009 pagina 22 sezione: NAZIONALE
• Altavilla Silentina. Sono due giovani del posto i vincitori del premio di centomila euro ottenuto grazie ad un biglietto della lotteria "gratta e vinci". Il tagliando fortunato del concorso "Miliardario", del costo di 5 euro, è stato acquistato giovedì sera all’interno del tabacchi ricevitoria situato nella contrada di Borgo Carillia. Dei vincitori della consistente somma di denaro si sa che non sono giocatori abituali, quindi per loro è stato davvero un bel colpo di fortuna. La ricevitoria che ha venduto il "gratta e vinci" da centomila euro è di proprietá della signora Laura Milan. «C’è voluta circa mezz’ora ai due ragazzi per mettere a fuoco la vincita - racconta Carmine Rizzo, marito della signora Laura - Erano davvero increduli di aver vinto centomila euro. In un primo momento pensavamo ad uno scherzo, ma poi, controllando, ci siamo resi conto che davvero era stata centrata questa consistente vincita». • All’inizio i due amici che avevano acquistato il biglietto della lotteria istantanea pensavano che la somma vinta fosse di cento euro, ma quando il tagliando è stato inserito nella macchinetta per la verifica, la scritta inequivocabile "vincita da prenotare in banca", ha dato la conferma che un sogno si era realizzato. • Non è difficile immaginare la felicitá dei due ragazzi che, con un biglietto da cinque euro, hanno vinto cinquantamila euro a testa. Certo non un capitale in grado di cambiare la vita, ma un bel gruzzolo da utilizzare per le i bisogni più urgenti. «Sono ragazzi che meritano - commenta Carmine Rizzo - Sono sicuro che questi soldi li utilizzeranno nel migliore dei modi. Sono dei bravi ragazzi, per loro è stato un colpo di fortuna». La fortuna del principiante, si potrebbe dire visto che non si trattava di giocatori abituali. E proprio questi ultimi pare non abbiano preso con lo stesso entusiasmo la notizia dei due ragazzi che hanno "sbancato" la lotteria istantanea. • Quella realizzata giovedì sera è la prima vincita così elevata sebbene negli anni scorsi siano stati elargiti altri premi grazie ai biglietti venduti dalla ricevitoria diBorgo Carillia. «Le vincite da mille euro - spiega Rizzo - sono all’ordine del giorno, possiamo dire che avvengono quasi con cadenza settimanale. Recentemente sono stati messi a segno anche due colpi da diecimila euro. La nostra è una ricevitoria fortunata». • Qualche mese fa un’altra vincita da centomila euro aveva fatto felici due clienti abituali del bar "Il tempio di Hera", situato in localitá Foce Sele, nel comune di Capaccio, di proprietá di Giovanni Della Porta. I fortunati giocatori avevano acquistato un biglietto da dieci euro del concorso "Il tesoro del faraone". Anche in questo ultimo caso si trattò di una vincita da dividere tra due amici che avevano acquistato "in societá" il tagliando della lotteria istantanea. Evidentemente la giocata in due è quella preferita dalla Dea bendata. Angela Sabetta

Valeria Gallo, diciassettenne di Altavilla Silentina, è Miss Italian Fashion

la Città di Salerno — 19 agosto 2009 pagina 31 sezione: NAZIONALE
• ottati. Valeria Gallo, diciassettenne di Altavilla Silentina, si è aggiudicata la tappa del concorso di bellezza Miss Italian Fashion organizzata a Ottati. La manifestazione, curata dall’agenzia Free Music di Luigi Stabile e organizzata da Nicola Guadagno, ha visto la straordinaria partecipazione dell’ex Miss Italia Denny Mendez, protagonista della fortunata soap "Un Posto al Sole". • Tra gli ospiti, la ballerina Roberta Avagliano e i cantanti Imma Allozzi e Amato Scarpellino direttamente dal programma "Amici". La fascia di Miss Fashion Model è andata a Samantha Vincolo, sedicenne di Cava dei Tirreni, mentre Miss Galaxy è stata eletta Simona Capuozzo, diciottenne napoletana con la passione per l’atletica leggera. Il titolo di Miss Fotogenia ha registrato un ex equo tra Valentina Scala, quattordicenne di Cava dei Tirreni e Lucia Apicella, 17enne con la passione per la danza classica. Ex equo anche per il titolo di Miss Simpatia Free Music, tra Elena Di Domenico di Roccadaspide e Marika Scippa di Casoria. • Miss Ottati è stata eletta invece la quindicenne ottatese Felicia Ricci. La giuria era composta, tra gli altri, dal consigliere regionale Donato Pica, dal sindaco Serafino Pugliese, dall’assessore sport e spettacolo Monaco Daniele, da Teresa Alessandro consigliere del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e da Ettore Poti, assessore all’Agricoltura e Foreste della Comunitá Montana Alburni.