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lunedì 14 settembre 2009

L'AURIGA scrive agli altavillesi

Ai cittadini Altavillesi.
Come voi tutti sapete la nostra associazione "L'Auriga Cilento, Associazione per lo sviluppo e la promozione del territorio”, ha promosso lo scorso 20 Agosto 2009 un convegno-dibattito dal titolo "I beni culturali di Altavilla Silentina: proposte di recupero del patrimonio storico-architettonico di un borgo medievale dell'entroterra cilentano", finalizzato all'individuazione di un percorso d'azione per il recupero del patrimonio storico-architettonico di cui è dotata la città di Altavilla Silentina che versa attualmente in condizioni di parziale abbandono, nonostante l'enorme valore culturale e il grande potenziale che rappresenta in termini di promozione dell'offerta turistica.
Per l’occasione ha messo a confronto esperti e studiosi locali che hanno portato notevole contributo e proposte concrete così riassumibili:
1. esistenza di canali di finanziamento nazionali ed europei a cui si potrebbe attingere per trovare le adeguate risorse da destinare al recupero dei beni;
2. necessità di individuare restauratori competenti in grado di effettuare il recupero con attenzione e rispetto del pre-esistente;
3. reale possibilità di inserire Altavilla in un circuito internazionale enogastronomico, religioso, archeologico, artistico e naturalistico sfruttando la posizione strategica e la vicinanza a siti come Paestum,
Velia, Grotte di Pertosa e Castelcivita, Padula;
4. creare un asse Altavilla-Paestum con la nascita di laboratori specializzati in ceramica pestana;
5. utilizzare l’immensa risorsa naturale della Foresta dotata di anfiteatro naturale per l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali che lì troverebbero la location ideale.
Grande attenzione abbiamo riservato al Centro Storico, che se ben valorizzato, potrebbe divenire un luogo turistico di grande attrazione e creare posti di lavoro, soprattutto per le fasce più svantaggiate – giovani e donne - che potrebbero divenire imprenditori di loro stessi senza dover percorrere l’iter che ha vissuto chi è stato o sarà costretto a emigrare per sopravvivere.
Affinché questo avvenga è indispensabile che il Centro Storico venga salvato dall’inevitabile deterioramento a cui è condannato attraverso un immediato piano di intervento che sappia guardare oltre al semplice agglomerato di case e valorizzarne l’aspetto di rappresentazione simbolica della vita della città puntando al recupero degli edifici come risorsa culturale in grado di creare occupazione rispettando l’area su cui si va a intervenire e agevolando il ritorno di un’offerta commerciale che permetterebbe alla zona di ripopolarsi.
I componenti del direttivo dell’Auriga Cilento hanno ripercorso ogni tratto del Centro Storico e visitato accuratamente le chiese chiuse dal terremoto del 1980 effettuando una comparazione con foto e documenti storici e rilevando così mancanze nell’arredo interno e restauri che, a parere degli esperti interpellati, sembrano non onorare il pregio delle opere, le quali in qualche caso sono state addirittura stravolte del loro aspetto originario.

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