Il ricordo del giovane medico altavillese stroncato da un tumore
di Emiliana Di Feo
Lo scorso diciassette settembre molti altavillesi, e non solo, hanno dato l’ultimo saluto a Daniela Reina, giovane medico che si era fatta strada da un rurale paesino della piana del Sele in una delle università più prestigiose d’Italia: l’Uninersità Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Infatti, in tale università non solo ha conseguito la laurea in medicina con ottimi voti, la specializzazione in psichiatria, ma stava concludendo anche il dottorato di ricerca che la impegnava, tra l’altro, in pubblicazioni, convegni e workshop in diverse regioni italiane.
Tuttavia, questi impegni accademici non le impedivano di svolgere con professionalità e disponibilità, nei confronti di colleghi e pazienti, l’attività di medico presso una clinica romana.
Tale percorso non è avvenuto per caso, ma rappresenta il frutto di una personalità tenace accompagnata da anni di sacrifici e impegno costante.
Daniela è stata mia compagna di scuola alle elementari. Con affetto ricordo i suoi lunghi capelli ricci e biondi e il suo coinvolgente sorriso.
Facile intuire che era tra le più brave a scuola. Intendiamoci, non era una secchiona avara di suggerimenti, anzi, non era raro che al mattino il suo quaderno passasse di mano in mano tra i compagni meno diligenti, per copiare i compiti. Ero sempre affascinata dai suoi temi e i suoi racconti ricchi di intrecci e colpi di scena, mai banali. La sua passione, infatti, era leggere e scrivere. Leggeva tantissimo. Scriveva poesie, fiabe, storie brevi e divertenti e lunghi racconti.
Aspetto che mi ha sempre colpito di lei era la mancanza di invidia nei confronti degli altri. Il suo animo si presentava sereno e prodigo di aiuto a chi lo richiedeva direttamente o indirettamente.
Ha sempre lavorato per sé e non per primeggiare.
Anche alle superiori ha dimostrato le sue capacità con eccellenti risultati e, infatti, molti docenti l’hanno stimata profondamente ricordandola come allieva eccellente.
La scrivente ha avuto la fortuna non solo di conoscere lei, ma anche la sua meravigliosa famiglia che l’ha formata e sostenuta secondo quei valori che fanno di una persona una grande persona: l’umiltà, l’onestà, il sacrificio e l’amore per il prossimo. Daniela, infatti, è vissuta circondata da persone, quali i genitori, i nonni, costantemente dedite al lavoro; che hanno saputo attribuire il giusto valore alle cose e al tempo. Tale insegnamento mi è confermato dagli stessi genitori che mi ricordano come la loro figlia si sia accontentata sempre di poco, che non inseguiva falsi bisogni come il possesso di capi firmati ma andava alla ricerca della sostanza e dell’essenza delle cose.
È questo il contesto in cui Daniela ha messo le radici per poi crescere forte, sicura e affrontare la vita con semplicità e dedizione.
Chi porta dentro di sé la presenza di Daniela non può che sentire viva la testimonianza dei veri valori e ricercare con maggiore consapevolezza il senso da dare alla propria vita.
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di Elisabetta Reina
Prima di andare via Daniela ha salutato la sua famiglia con un abbraccio e un sorriso ciascuno. Quanta lucidità, e quanto coraggio ha dimostrato per ogni istante della sua vita.
A soli trentadue anni ci ha lasciato, troppo pochi per coloro che l’hanno amata e troppo profondo il vuoto che ha lasciato nel cuore di tutti.
Ma Lei nella sua vita ha pensato a tutto e ha pensato anche di donarci un qualcosa, per cercare di attenuare l’immenso dolore di questo vuoto e per riuscire a dare un senso a tutto quello che è successo.
La scomparsa di una persona cara non solo provoca un profondo senso di tristezza ma induce a vivere una vita fatta di “perché”. Dany ci ha lasciato le risposte a questi infiniti perché e tali risposte sono nascoste in come lei ha vissuto e nei sani e saldi valori per cui Lei da sempre ha lottato - Dio, Amore, Famiglia - è certo però che solo il tempo darà a chi rimane la forza che Lei ha voluto farci ereditare. Fin da piccola Dany parlava con Gesù come se fosse il suo miglior Amico e il suo unico Confidente, così Lei viveva la fede, con umiltà e dolcezza. Anche durante i suoi ultimi mesi ci ha detto - non mi sento di chiedere niente a Gesù o di pregare affinchè io guarisca, Lui sa ciò che è giusto ed io mi affido.
Amore, è il concetto che riesce a racchiudere totalmente il Suo modo di vivere, Amore per la vita, Amore per il mondo, Amore per le persone, tutte. Ed è proprio questo grande motore che Le ha dato la spinta per lottare ed una reale ed eterna felicità. Lei non si è mai alterata veramente, mai con nessuno, mai per nessuna cosa. Solo una cosa La faceva star male e preoccupare ed era sapere o pensare che qualcuno delle persone a Lei care avesse qualche malessere: gli altri sono sempre stati al primo posto. La sua grande umiltà, la sua semplicità e la sua saggezza facevano di Lei un punto di riferimento per chiunque, fratelli, amici, cugini, parenti. Dany non conosceva l’invidia né la gelosia, era felice per ciò che aveva e le bastava veramente poco per accontentarsi e star bene.
Era una persona alla quale rivolgersi in ogni momento per ricevere una parola o un sorriso ma anche per un aiuto professionale, Lei infatti era un ottimo medico. Già a tre anni Dany aveva imparato a fare il dettato, a quattro scrisse la prima lettera a Babbo Natale chiedendo in dono dei libri. Ha sempre ottenuto il massimo dei voti a scuola, medico a 25 anni, laureata in una delle università più prestigiose d’Europa “Università Cattolica del Sacro Cuore” di Roma, psichiatra a 29 e aveva quasi terminato anche il dottorato di ricerca. Sempre dedita allo studio e al lavoro, con immenso rispetto nei confronti dei sacrifici dei genitori che con ogni mezzo Le avevano garantito una carriera universitaria.
In Famiglia Lei è sempre stata la più forte, generosa e disponibile, sempre. Era Lei a dar la forza alla sua famiglia. La sua malattia negli ultimi sei mesi La consumava ma Lei non ha detto mai di star male, quando i genitori, il marito e i fratelli Le chiedevano - come stai? - Lei rispondeva - bene, non vi preoccupate per me - e poi diceva - menomale che mi sono ammalata io e non i miei fratelli, Domenico è più piccolo di me e Betty è troppo magra per sopportare le chemioterapie.
Ricorderemo Daniela per sempre perché Lei vivrà in ogni cosa del mondo, esisterà nell’amore per un bambino, in un gesto di rispetto, nella voglia di lottare, nel coraggio di essere se stessi, nell’onestà tra due persone, nella fede in Dio.
Dany ci lascia una vita da vivere all’insegna dei suoi insegnamenti.
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Cara Dany,
di Emiliana Di Feo
Lo scorso diciassette settembre molti altavillesi, e non solo, hanno dato l’ultimo saluto a Daniela Reina, giovane medico che si era fatta strada da un rurale paesino della piana del Sele in una delle università più prestigiose d’Italia: l’Uninersità Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Infatti, in tale università non solo ha conseguito la laurea in medicina con ottimi voti, la specializzazione in psichiatria, ma stava concludendo anche il dottorato di ricerca che la impegnava, tra l’altro, in pubblicazioni, convegni e workshop in diverse regioni italiane.
Tuttavia, questi impegni accademici non le impedivano di svolgere con professionalità e disponibilità, nei confronti di colleghi e pazienti, l’attività di medico presso una clinica romana.
Tale percorso non è avvenuto per caso, ma rappresenta il frutto di una personalità tenace accompagnata da anni di sacrifici e impegno costante.
Daniela è stata mia compagna di scuola alle elementari. Con affetto ricordo i suoi lunghi capelli ricci e biondi e il suo coinvolgente sorriso.
Facile intuire che era tra le più brave a scuola. Intendiamoci, non era una secchiona avara di suggerimenti, anzi, non era raro che al mattino il suo quaderno passasse di mano in mano tra i compagni meno diligenti, per copiare i compiti. Ero sempre affascinata dai suoi temi e i suoi racconti ricchi di intrecci e colpi di scena, mai banali. La sua passione, infatti, era leggere e scrivere. Leggeva tantissimo. Scriveva poesie, fiabe, storie brevi e divertenti e lunghi racconti.
Aspetto che mi ha sempre colpito di lei era la mancanza di invidia nei confronti degli altri. Il suo animo si presentava sereno e prodigo di aiuto a chi lo richiedeva direttamente o indirettamente.
Ha sempre lavorato per sé e non per primeggiare.
Anche alle superiori ha dimostrato le sue capacità con eccellenti risultati e, infatti, molti docenti l’hanno stimata profondamente ricordandola come allieva eccellente.
La scrivente ha avuto la fortuna non solo di conoscere lei, ma anche la sua meravigliosa famiglia che l’ha formata e sostenuta secondo quei valori che fanno di una persona una grande persona: l’umiltà, l’onestà, il sacrificio e l’amore per il prossimo. Daniela, infatti, è vissuta circondata da persone, quali i genitori, i nonni, costantemente dedite al lavoro; che hanno saputo attribuire il giusto valore alle cose e al tempo. Tale insegnamento mi è confermato dagli stessi genitori che mi ricordano come la loro figlia si sia accontentata sempre di poco, che non inseguiva falsi bisogni come il possesso di capi firmati ma andava alla ricerca della sostanza e dell’essenza delle cose.
È questo il contesto in cui Daniela ha messo le radici per poi crescere forte, sicura e affrontare la vita con semplicità e dedizione.
Chi porta dentro di sé la presenza di Daniela non può che sentire viva la testimonianza dei veri valori e ricercare con maggiore consapevolezza il senso da dare alla propria vita.
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di Elisabetta Reina
Prima di andare via Daniela ha salutato la sua famiglia con un abbraccio e un sorriso ciascuno. Quanta lucidità, e quanto coraggio ha dimostrato per ogni istante della sua vita.
A soli trentadue anni ci ha lasciato, troppo pochi per coloro che l’hanno amata e troppo profondo il vuoto che ha lasciato nel cuore di tutti.
Ma Lei nella sua vita ha pensato a tutto e ha pensato anche di donarci un qualcosa, per cercare di attenuare l’immenso dolore di questo vuoto e per riuscire a dare un senso a tutto quello che è successo.
La scomparsa di una persona cara non solo provoca un profondo senso di tristezza ma induce a vivere una vita fatta di “perché”. Dany ci ha lasciato le risposte a questi infiniti perché e tali risposte sono nascoste in come lei ha vissuto e nei sani e saldi valori per cui Lei da sempre ha lottato - Dio, Amore, Famiglia - è certo però che solo il tempo darà a chi rimane la forza che Lei ha voluto farci ereditare. Fin da piccola Dany parlava con Gesù come se fosse il suo miglior Amico e il suo unico Confidente, così Lei viveva la fede, con umiltà e dolcezza. Anche durante i suoi ultimi mesi ci ha detto - non mi sento di chiedere niente a Gesù o di pregare affinchè io guarisca, Lui sa ciò che è giusto ed io mi affido.
Amore, è il concetto che riesce a racchiudere totalmente il Suo modo di vivere, Amore per la vita, Amore per il mondo, Amore per le persone, tutte. Ed è proprio questo grande motore che Le ha dato la spinta per lottare ed una reale ed eterna felicità. Lei non si è mai alterata veramente, mai con nessuno, mai per nessuna cosa. Solo una cosa La faceva star male e preoccupare ed era sapere o pensare che qualcuno delle persone a Lei care avesse qualche malessere: gli altri sono sempre stati al primo posto. La sua grande umiltà, la sua semplicità e la sua saggezza facevano di Lei un punto di riferimento per chiunque, fratelli, amici, cugini, parenti. Dany non conosceva l’invidia né la gelosia, era felice per ciò che aveva e le bastava veramente poco per accontentarsi e star bene.
Era una persona alla quale rivolgersi in ogni momento per ricevere una parola o un sorriso ma anche per un aiuto professionale, Lei infatti era un ottimo medico. Già a tre anni Dany aveva imparato a fare il dettato, a quattro scrisse la prima lettera a Babbo Natale chiedendo in dono dei libri. Ha sempre ottenuto il massimo dei voti a scuola, medico a 25 anni, laureata in una delle università più prestigiose d’Europa “Università Cattolica del Sacro Cuore” di Roma, psichiatra a 29 e aveva quasi terminato anche il dottorato di ricerca. Sempre dedita allo studio e al lavoro, con immenso rispetto nei confronti dei sacrifici dei genitori che con ogni mezzo Le avevano garantito una carriera universitaria.
In Famiglia Lei è sempre stata la più forte, generosa e disponibile, sempre. Era Lei a dar la forza alla sua famiglia. La sua malattia negli ultimi sei mesi La consumava ma Lei non ha detto mai di star male, quando i genitori, il marito e i fratelli Le chiedevano - come stai? - Lei rispondeva - bene, non vi preoccupate per me - e poi diceva - menomale che mi sono ammalata io e non i miei fratelli, Domenico è più piccolo di me e Betty è troppo magra per sopportare le chemioterapie.
Ricorderemo Daniela per sempre perché Lei vivrà in ogni cosa del mondo, esisterà nell’amore per un bambino, in un gesto di rispetto, nella voglia di lottare, nel coraggio di essere se stessi, nell’onestà tra due persone, nella fede in Dio.
Dany ci lascia una vita da vivere all’insegna dei suoi insegnamenti.
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Cara Dany,
sei sempre stata tu ad avere un pensiero per tutti, a dire la parola giusta nel momento giusto, ma ora sono io a voler dire qualcosa a te…
Avevo solo 11 anni quando ti ho conosciuto, ma ho capito subito che eri una persona speciale, il tuo sorriso rivelava tutta la tua timidezza e la tua bontà.
Per averti sempre al mio fianco ti ho chiesto di farmi da madrina di Cresima e da allora ti ho reso partecipe di tutte le mie scelte.
Ho frequentato il Liceo Scientifico come hai fatto tu, sono andata a studiare a Roma come hai fatto tu, ho scelto di vivere nello stesso quartiere che abitavi tu, ho scelto di curarmi la tiroide al Policlinico Gemelli dove lavoravi tu e perfino il ragazzo l’ho scelto tra le persone che tu frequentavi.
Sei stata per me un esempio di vita, non sarà facile continuare senza di te.
Nel nostro gruppo tu eri l’elemento di coesione. Tu organizzavi le cene, tu organizzavi le feste e tu davi l’input per fare sempre cose nuove. Sei stata la prima a trasferirti a Roma, la prima a fidanzarti, a laurearti, a sposarti e noi altri ti seguivamo con orgoglio e dedizione.
Tu c’eri sempre per tutti e noi ci sentivamo più forti e sicuri dopo aver parlato con te, dopo aver ascoltato un tuo saggio consiglio.
Anche quando negli ultimi mesi stavi male, mai una lacrima, mai una lamentela, ma solo sorrisi, progetti, tanta forza e tanto coraggio. Ricordo con malinconia una cosa che mi hai detto poco tempo fa: “cara Nancy (così tu mi chiamavi), io ora ho tanto tempo perché sto qui costretta a letto, allora penso a voi, penso a tutti i miei amici e a tutti i sogni e i progetti che dovete ancora realizzare, non perdete tempo”. A me ad esempio consigliavi di sposarmi il prima possibile.
Il messaggio che lanciavi a tutti era di non perdere tempo dietro cose futili e di dare priorità alle cose che nella vita davvero contano come creare una famiglia, far nascere e crescere un bambino, aiutare gli altri. Tu infatti stavi valutando l’idea di partecipare alla missione “Medici Senza Frontiere” appena saresti stata meglio!
Eri non solo una preziosa amica, ma anche un prezioso medico. Senza esami e senza lastre capivi le patologie dei tuoi pazienti e di tutti coloro che ti stavano accanto e ti chiedevano un parere medico.
… La tua prematura scomparsa ha segnato una perdita non solo per me, per la tua famiglia e per i tuoi amici ma per l’umanità intera.
Su questa terra c’era ancora tanto bisogno di una persona come te, ma … il Signore ti ha voluto con Lui.
Ti prego Dany continua a guidarci e a sostenerci dal Cielo. I tuoi insegnamenti ci accompagneranno per sempre.
Mi ritengo fortunata ad averti conosciuta e ringrazio i tuoi genitori per aver messo al mondo una persona preziosa come te.
Ti porterò per sempre nel mio cuore.
Tua Nancy
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Viola non è sola
Passi si rincorrevano
ma non vi era meta,
né ad indicar la strada una cometa.
Solo un pensiero la faceva camminare,
l’andare incontro al sole
che s’alza dal suo mare.
Giunta in quel luogo pieno di colore
Padre Silenzio
le sussurrò parole.
Le disse: figlia riponi la paura
donala a me
vedrai che ne avrò cura.
Domenico Reina
RICORDANDO DANIELA …
RispondiElimina“Io son partita poi così all’improvviso
e non ho avuto il tempo di salutare.
L’istante è breve, ancora più breve,
se c’è una luce che trafigge il tuo cuore”
Le parole della canzone descrivono in maniera esemplare la breve vita della dott.sa Daniela Reina, recentemente scomparsa per un atroce destino. La sua vita infatti è stata, come un bellissimo arcobaleno, piena di luce ma di breve durata.
Era una bellissima ragazza, sempre gentile e disponibile con tutti: io la ricordo, in tutto il suo splendore, il giorno del matrimonio con Sergio, solo un anno e mezzo fa. Sembra passato tanto tempo, perché le sofferenze degli ultimi mesi hanno dilatato enormemente i tempi.
Daniela era sempre in perfetto e piena di educazione con i genitori Antonio e Maria, era sempre disponibile a dare un consiglio al fratello Domenico e alla sorella Elisabetta, era sempre piena di tenerezza con la nonna Rosaria, era sempre sorridente e disposta all’aiuto verso i suoi pazienti psichiatrici prodigandosi, se necessario, anche con qualche aiuto economico, era sempre disponibile ed in sintonia con i colleghi di ospedale nei quali ha lasciato un ottimo ricordo.
Certamente il vuoto che ha lasciato è grande, ma il suo ricordo resterà a lungo come una bellissima, calda e radiosa giornata estiva.
Alla sua famiglia, schiantata dal dolore, a nome anche di tutti i medici altavillesi, voglio dire che comunque bisogna ringraziare Dio per avercela data, anche se come tutte le cose belle del mondo è durata troppo poco.
Dott. Raffaele Reina
Ho appreso forse nel piu' brutto dei modi che una persona davvero speciale,che ho avuto la fortuna e l'onore di conoscere nella mia piccola vita,non c'e' piu'...
RispondiEliminaEra un po' di tempo che nn ci sentivamo...ma la nostra amicizia era cosi' forte che questo non era un problema...
Proprio nella settimana passata avevo pensato a Daniela e mi ero ripromesso di chiamarla x sentire come stava e se tutto era ok...
Tre giorni fa ricevo una chiamata a casa da parte di un nostro caro amico che mi da questa tremenda notizia...e l'indirizzo di questo blog..
Inutile dire che la mia prima reazione e' stata l'incredulita',poi susseguita dallo sconforto piu' totale...
Ancora ora stento a crederci...Non vorrei crederci.
Brutto parlare e pensare di Lei al passato...x me Dany c'e' e ci sara' sempre.
Una persona spettacolare piena di vita,umilta',passione e bonta' d'animo...Mi ha dato tanto e le devo tanto...
Mi ricordo durante le superiori i disegni,le frasi e le poesie...le risate.Ricordi Dany?che fortuna averti conosciuto ed essere stato un tuo amico.
Lei mi ha sempre spronato a far bene...mi ha spinto a scrivere e a metter su carta tutte le emozioni e i sentimenti che io altrimenti avrei tenuto sempre dentro di me...e se ora riesco a farlo lo devo solo a Lei.
Un giorno mi disse che "persone intimamente buone come noi e' difficile trovarle ..."
Sono lusingato che abbia detto queste cose di me...ma Lei era davvero buona,paziente,premurosa,dedita al proprio lavoro,sempre pronta a tirarti su' con la sua splendida risata...e aveva sempre una parola buona x chi voleva bene...
Ma io ora son pervaso da un senso di colpa...di non aver chiamato prima di non aver saputo e non esserLe stato accanto,come credo Lei avrebbe fatto invece...
Ho cercato anche di rintracciare Betty ma purtroppo nn son riuscito...
Allora mi son deciso a fare questo commento,che seppur piccolo, e' sincero e onesto,cosi' come avrebbe voluto Dany.
Io le ho voluto sempre bene e di certo non smettero' ora..
Dany per me sei stata davvero importante,indimenticabile...ti portero' sempre nel mio cuore.
Albano Massimiliano
La distanza puo' allontanare le persone ma non i loro cuori...