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lunedì 13 ottobre 2008
Nel paese del “zompa chi pote”
L'editoriale di Oreste Mottola
"Fuitevenne", consigliò una volta il grande Eduardo ai giovani della sua Napoli. Succede anche a me di consigliarlo sempre più spesso ai nostri giovani di talento che mi chiedono lumi non sul "cosa fare" da grandi ma sul "dove andarlo a fare" premesso che se così stanno le cose non potrà essere certo nel loro paese di origine. Aggiungo anche di farlo subito prima che l'età vi aggiunga dei legami che poi rischiano di intrappolarli sotto o sopra queste dolci colline. E' accaduto a me, non voglio che loro corrano lo stesso pericolo. Sì, ragazzi, fuitevenne prima che potete, perché anche chi ha oggi pressappoco l'età dei vostri genitori ed ha le redini del potere in mano anche per una prospettiva di rinnovamento del paese ha fallito clamorosamente, forse ancora di più delle generazioni precedenti. Otto anni di gestione ininterrotta della cosa pubblica vuol dire essere ben oltre la "fine dell'anno scolastico" che diversi anni l'amico Fernando Iuliano ci chiese di aspettare prima di redigere "le pagelle". C'è stato "l'esame di maturità", e la "media" è risultata decisamente bassa. Altavilla è un paese allo sbando e non s'intuisce neanche la direzione dello sviluppo futuro: agricolo? Industriale? Borgo dormitorio? L'unica cosa che è chiara è che siamo allo "zompa chi pote", ed i primi ad approfittarne, visti i i fatti che sono più che noti e sono ampiamente conosciuti. Lo fanno pure alla luce del sole, senza vergogna. Come, è più, del passato recente.
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I mesi prossimi saranno caratterizzati da grandi annunci che, immagino, saranno “sparati” prima della fine dell'anno. Sul Belvedere si potrà finalmente rimettere mano a dare un senso ad un quartiere che oggi senso non ha. L'Adsl è tra noi, bene e ci mancherebbe che non mi unisca all'applauso, ma si aspetta che poi Telecom la distribuisca all'utenza. La nota di ottimismo è che la questione è in mano a Salvatore Arietta, assessore che ha ampiamente dimostrato nota buona volontà ed impegno. Gli faccio i nostri auguri e gli assicuro il mio modesto sostegno, affinché il divario digitale di Altavilla possa essere colmato nel più breve tempo possibile. La questione, lo comprendono tutti, è di straordinaria importanza. Arietta è coscienzioso, e sono sicuro che si terrà lontano dal "modello" di quel suo collega che tanto s'impegnò – e ci riuscì – affinché il nostro paese fosse escluso dal progetto del Parco del Cilento che ha voluto legare i paesi dell'interno (anche quelli come Altavilla, ancora in lista d'attesa per diventare "area contigua") ad un albergo della costa, affinché insieme si gestisca un programma di promozione. Altavilla era stata associata all'Hermanos di Ponte Barizzo, ed i fratelli Marsico (gli imprenditori proprietari della struttura) ancora ci stanno aspettando per vedere il da farsi. Silenzio dal municipio nonostante il diluvio di fax, mail e perfino telefonata personale sul cellulare. Perché è accaduto? Boh, è un bel mistero. Oppure no. Un senso c'era. Vuoi vedere che intercettare quel bel po' di turisti che d'estate passano sulla Statale 18 e "dirottarli" verso Altavilla era sbagliato? A costoro poi cosa avremmo fatto vedere? Cominciamo dalla "A" di archeologia, arte ed ambiente? L'area di San Lorenzo? Abbandonata. Il fiume? Inquinato e depredato. Gli ultimi due chilometri di corso, prima di incontrare il Sele: sono uno scandalo. Le chiese di Altavilla – paese? A San Biagio abbiamo messo le porte di ferro dopo il furto. Cielo e Terra? Sempre più un rudere. I nostri bei boschi della Macchia, Chianca e Foresta? Sui primi due ogni tanto si affaccia l'idea di un taglio, per carità di valorizzazione "colturale", potere delle parole, mentre per la "Foresta" sembra ormai imminente l'avvio dei lavori. Non conosco bene la progettazione (nonostante abbia chiesto più volte delle pubbliche delucidazioni) e quindi – per il momento - non mi pronuncio sulle questioni relative all'impatto ambientale. Mi interessa invece avvertire che condurrò una battaglia senza quartiere affinché la gestione del teatro che vi sarà ricavato venga affidato alle migliori energie che questo paese esprime (due nomi su tutti: Alfredo Crisci e Tiziana Di Masi) e non invece – com'è abitudine dei nostri piani alti – al più raccomandato/a che hanno per le mani. Io non mi volterò dall'altra parte (come qualcuno ha fatto con me in una vicenda similare) e griderò forte affinchè non si cancelli il merito, il talento e perfino l'appartenenza a questa comunità, a favore di inconfessabili secondi e terzi fini.
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Mi piacerebbe – ed è il motivo per il quale scrivo questa nota – smettere di consigliare di andarsene altrove per i nostri giovani. Sogno un'Altavilla che faccia l'impossibile per trattenerli qui. Cominciando dal migliorare le offerte culturali e di divertimento. O dagli orari e dei percorsi dei bus scolastici, che sono più meno gli stessi di trent'anni fa. Mi piacerebbe trovare degli amministratori che di fronte ad una proposta come quella fatta a Carillia da Raffaele Barone, preside dell’Istituto Agrario “Fortunato” di Eboli, per una nuova scuola superiore dedicata alla lavorazione del latte vaccino e bufalino, da ubicare nella Piana altavillese, la facciano propria e non dimentichino disinvoltamente. Sì, sogno un'Altavilla dove nessuno dica più "O con me o contro di me", ma dove si scenda dal piedistallo e si chieda di fare dei pezzo di strada assieme, perché ciò è utile a tutti. E quello che è utile a tutti, poi va a migliorare anche la vita dei miei figli e dei parenti più prossimi. Il "familismo amorale" (coltivare l'interesse più immediato mio e magari della mia famiglia a scapito degli altri) è la dannazione del nostro sud. Sottosviluppo economico e civile, delinquenza organizzata: tutto comincia da lì. E' difficile sostenere che nel corso degli ultimi otto anni in questo paese non siano andati drammaticamente avanti fenomeni d'involuzione della nostra società. Inutile citare i fatti. Ed è per questo che mi piacerebbe vedere dell'altro in chi ci amministra. Oggi siamo prevalentemente alle "pubbliche relazioni" con "alte autorità" . So già che sarò gratificato dal solito sorrisetto di sufficienza. Guardate che mica mi arrabbio, dirò solo come Totò: "Lei è un cretino, s'informi…".
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Io spero che qualcuno ti affianchi per combattere o parlarci con i potenti del palazzone altrimenti siamo finiti, come sta' per finire la nostra amata terra.
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