Pubblicato su carta sin dal 1993, è uno dei più longevi periodici dell'area della Piana del Sele e Cilento. La Collina degli Ulivi online vuole essere ancora di più un luogo di informazione, ascolto e diffusione di idee, anche attraverso l'interazione in tempo reale con i suoi lettori in ogni parte del mondo.

martedì 16 febbraio 2010

Roma. Bruno Di Venuta: "Dopo 40 anni bonificato uno dei più grandi campi Rom di Roma"

E' la chiusura, dopo 40 anni di degrado, di uno dei piu
grandi campi ROM d'Europa: Casilino 900.
Dopo le proteste cittadine, dopo le battaglie politiche,
dopo innumerevoli incontri con cittadini ed amministratori,
siamo riusciti a trovare una soluzione condivisa che ha dato
una degna sistemazione alle Famiglie ROM, , in campi
attrezzati, e la restituzione ai cittadini di un'area che
diventera' verde pubblico annessa al Parco Archeologico di
Centocelle. E' una grande conquista del Comitato di
Quartiere da me presieduto, ottenuta con il dialogo e il
confronto con l'amministrazione comunale e con la
delegazione ROM.
I miei interlocutori diretti sono stati l'Assessore Sveva
Belviso ed il Sindaco Alemanno che ieri si e' complimentato
con me per quanto abbiamo fatto.
Ieri e' stata abbattuta l'ultima baracca e sono stati chiusi
i cancelli del campo. Sabato ci sara' una festa organizzata
dai ROM per salutare il nostro quartiere e ringraziare tutti
quelli che hanno lavorato per trovare una degna sistemazione
ad intere famiglie che vivevano in una situazione veramente
assurda e pericolosa, soprattutto sotto l'aspetto
sanitario,per il nostro quartiere.

Bruno Di Venuta

Altavilla. L’evento annunciato ma verificatosi solo in parte: la NEVE!



Scritto da Giuseppe Stabile
Una buona giornata a tutti lettori! La scorsa settimana ho annunciato più volte l’arrivo della neve sul nostro comprensorio mostrando una certa  sicurezza sulla realizzazione dell’evento; ebbene il fatidico venerdì 12/02/2010 si è rilevato bianco solo in minima parte; comprendo come la maggior parte dei lettori aspettava con felicità di vedere il nostro bel paese tinto di bianco; la neve è un fenomeno che non fa felici solo i bambini ma in molti casi soprattutto la gente più adulta anche persone più anziane; ciò a testimonianza dei numerosi messaggi che ho ricevuto durante la giornata di venerdì; volendo analizzare la mia previsione in sole 2 parole posso dire che ho fallito! Vorrei però spendere altre 2 parole: la previsione di neve, specie per il nostro comprensorio, risulta sempre di difficile lettura;  le analisi  modellistiche per le previsioni a breve termine questa volta  mostravano fino a 12 ore dall’evento una situazione che non lasciava scampo a nevicate su tutto il nostro comprensorio; non c’erano dubbi!  anzi si prospettava anche la possibilità che la neve potesse raggiungere anche zone come Cerrelli e Cerrocupo; in realtà cosa è accaduto a livello barico: un vortice colmo di aria fredda è entrato sul tirreno nel corso della giornata di giovedì, attraversando la valle del Rodano. Dopo aver attraversato la Sardegna ha puntato verso il Lazio (cosa che i modelli non indicavano minimamente) regalando la neve su Roma; durante la giornata di venerdì lo spostamento verso est del vortice ha provocato l’entrata dell’aria molto fredda in quota con la formazione di groppi temporaleschi sul tirreno diretti verso la nostra regione; ma ormai si trattava solo di residua instabilità legata alla parte terminale del fronte; il grosso è passato a nord del frusinate. Tutto mi aspettavo tranne questo: vedere la neve a Roma e non da noi; sarebbe stato più plausibile che nevicasse a Palermo e non ad Altavilla poichè sarebbe stato più fisiologico lo scivolamento del vortice verso sud. Insomma se in futuro mi troverei ad analizzare sulle carte una simile situazione la mia previsione darebbe non solo 1 ma 1000 volte neve ad Altavilla!
Quando attarverso le analisi dei modelli fisico-matematico di atmosfera si intravede un’alta probabilità di assistere al fenomeno nevoso bisogna avere il coraggio di  emettere una previsione nevosa a prescindere dal territorio che statisticamente non è favorito dalla neve. A fine evento se ciò non si realizza  è anche giusto e doveroso ammettere l’errore anche se parziale.

martedì 9 febbraio 2010

Quant'è diventata moderna la nostra bufala

La nostra bufala moderna
Bufale “sessate”, mozzarella tracciata con il telefonino e centro ricerca a Giungano

Bufale con la predeterminazione del sesso del nascituro, mozzarella tracciata all’origine grazie all’uso del telefonino e lo smaltimento dei reflui e del letame trasformandoli in energia con benefici per l’ambiente ed il reddito dell’allevatore. Sono queste le nuove frontiere dell’uso massiccio, e positivo, delle tecnologie applicate. La Piana del Sele è al centro di queste varie atività. Si comincerà a discuterne il 10 febbraio del 2010, con inizio alle ore 17, presso la Masseria Spinazzo di Capaccio, dove verrà presentato il primo seme sessato al mondo di bufalo di razza mediterranea italiana, disponibili già in commercializzazione. I maggiori specialisti della materia, i professori Giuseppe Campanile e Luigi Zicarelli, con Giorgio Presicce dell’Istituto Superiore di Sanità e Massimo Palladino della Mignini & Petrini.
In prima fila sono le aziende ''Centro Tori Chiacchierini'' di Perugia e per L''Azienda Agricola Casabianca'' di Fondi Latina. L'evento unico, segna una svolta epocale per l'allevamento bufalino, grazie a ciò gli allevatori potranno scegliere se far nascere femmine o maschi dalle proprie bufale
Finalmente si potrà dimezzare i tempi per il miglioramento genetico e far crescere velocemente, il potenziale zootecnico tipico dell'Italia , dando agli allevatori la possibilità , in un momento difficile per tutta la zootecnia, di aumentare il proprio reddito aziendale aumentando sia le produzioni di latte, che quelle derivanti dalla vendita del proprio materiale genetico con chance ulteriori rispetto al passato . Finalmente l'allevatore potrà decidere quanti maschi far nascere nel proprio allevamento, in base alle proprie necessità, evitando perdite economiche derivanti da essi e concentrando cosi le proprie attenzioni all'allevamento delle femmine, fonte di sicuro reddito L'allevamento italiano tipico, taglia il traguardo prima degli altri e lo fa in anteprima mondiale anticipando tutti , utilizzando risorse proprie, senza appesantire la collettività di aggravi ulteriori. Giuseppe Morese, storico allevatore e caseario di Pontecagnano così sintetizza i benefici: “1) aumento della popolazione femminile. 2) ripristino veloce della mandria in corso di risanamento sanitario. 3) velocizzazione dei tempi per il miglioramento genetico (i tori verranno testati più celermente e ci sarà una più ampia possibilità di scarto aziendale ovvero più latte con meno bufale e quindi aumento del reddito aziendale). 4) contenimento delle nascite dei maschi aziendali alle reali necessità”.
Un altro passo in avanti è rappresentato dalla possibilità di “tracciare” la provenienza della singola “busta” di mozzarelle che d’ora in poi potrà avere a disposizione il singolo acquirente. Il primo test di utilizzazione è stato compiuto presso “Vannulo”, la nota azienda di Antonio Palmieri. Racconta Francesco Marandino, direttore generale di “Penelope Spa”, un’azienda di alta tecnologia: “Come imprenditori campani, ma allo stesso tempo proiettati sul mercato globale, noi di Penelope Spa, impresa del settore Ict in partnership con il Dipartimento di Matematica dell' Università di Salerno e il Dipartimento di Ingegneria dell' Università del Sannio, abbiamo risposto a un bando pubblico emanato dalla Regione un Por per il finanziamento di programmi di trasferimento tecnologico e sviluppo precompetitivo. Il nostro progetto, denominato "Value Go", prevede la realizzazione di una piattaforma tecnologica per supportare i processi di monitoraggio della qualità dei prodotti agroalimentari dalla produzione alla vendita al dettaglio. Il progetto, infatti, tramite la tecnologia Rfid, permette a un produttore (inizio filiera) di inserire, in fase di packaging, tutti i dati relativi al proprio prodotto; mentre il consumatore (fine filiera), mediante l' utilizzo di un normale telefono cellulare, può conoscere, prima dell' acquisto, tutte le informazioni utili a identificare il prodotto selezionato e a verificarne la genuinità (sistema di tracciabilità integrato). Il "case study" sul quale si è sviluppato il progetto pilota si è svolto presso il più importante produttore di mozzarella di bufala biologica della regione Campania e cioè Tenuta Vannulo di Capaccio Scalo, che ha messo a disposizione le proprie strutture per il tracciamento di tutta la filiera della produzione della sua mozzarella di bufala. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.valuego.net.
Il comune di Giungano ospiterà il centro di ricerca pubblico, che certificherà il digestato-concime per arrivare alla certificazione ambientale territoriale, attestando la salubrità dei suoli dall’inquinamento da nitrati e di conseguenza l’alta qualità del latte di bufala e della mozzarella di bufala proveniente dai territori certificati.
Il punto su tutte le iniziative verrà fatto venerdì 5 febbraio 2010, alle ore 16.30, presso la sala conferenze della BCC in Capaccio Scalo, si terrà l’incontro-dibattito dal tema “Il territorio e la filiera lattiero-casearia: dallo smaltimento dei reflui zootecnici alle iniziative di promozione”, con la presenza dell’on. Paolo De Castro, parlamentare europeo, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’Unione Europea. La partecipazione dell’importante esponente politico sarà l’occasione per il territorio e per i tanti operatori del settore zootecnico e lattiero-caseario di discutere sulle attuali questioni che interessano il comparto.
Oreste Mottola

Italiani di Germania - di Marco Ciriello

Gli italiani di Germania macerano in attese disperate e vivono appesi ai ricordi. Hanno la febbre dei naufraghi, case umide nei paesi di origine dove immaginano di dormire da vecchi e un rimpianto per tasca. Imprudenti e avventurosi come mercenari si sono lanciati altrove pur di trovare pace ma sono mosche dimenticate in stanze lontane. Composti e sorridenti, li riconosci subito: sono tedeschi con i pacchi che avanzano in gruppo davanti alla stazione di Stoccarda. Una processione senza santo, sotto un cielo che è la tonaca sciatta di un prete di campagna. Donne, uomini, bambini: in comune gli occhi lucidi. Se li guardi dentro e bene, ti turbi per lo spavento. Si sono spinti avanti per riscrivere il passato fino a perdersi e quando c’è qualcuno che torna non vorrebbero perché sentono che gli rubi un desiderio. Loro saltano un turno ancora, sono passati a salutare ma fra poco sarà di nuovo fabbrica, produzione, stanchezza. Il pullman invece è giostra, sicurezza perché dice rotta per casa. Il mio viaggio è cominciato la sera prima, con una allegra cena in compagnia ed è andato avanti fino a tarda notte per le strade di Stoccarda tra fabbriche e bar, boccali di birra disperata e promesse di pranzi epici. E solo l’alba mi ha restituito la sobrietà necessaria per raccontare. Nella testa ancora le loro voci, gli occhi bambini davanti al biliardo e una pioggia di ricordi. C’è Peppino Calò, baffi bianchi, coppolone e allegria contagiosa, che ha sposato una tedesca e rassegnato mi dice: «non torno più». O Rocco che sembra un console romano e si lamenta dei nuovi italiani che vengono: «incostanti e perdigiorno». Lui, denti stretti, vita rigorosa in fabbrica, e figlio uguale. C’è Lorenzo che gioca e non parla. Ogni tanto arriva uno dei loro figli griffato Dolce&Gabbana che parla il nostro dialetto come un lombardo, passa, saluta e scompare. C’è anche chi non vuole dirmi il nome ma solo lamentarsi. Si sono passati la voce, vengono timidi, si accertano che sia proprio io e poi si sfogano. Mi sento un impiegato russo mandato in missione in un paese fratello, costretto a compilare una lista di desideri che nessun ministro leggerà. Le cose che non vanno: i turchi, l’unificazione tedesca, i greci, l’euro, l’affitto delle case, il colore del cielo, le auto italiane, i padroni tedeschi sì ma non troppo, la politica della Merkel, la politica di Schroeder, la lontananza della statua di Padre Pio, la politica di Prodi, le risposte del consolato italiano, i preti tedeschi, la tv tedesca, la polizia tedesca, i ritardi italiani, l’invidia, la difficoltà di fare carriera, la lontananza di Napoli, gli islamici, troppo freddo, troppa neve. Mi sa che per vincere le ultime proteste tutto il mondo ci sta già lavorando tranne il povero Al Gore che difende il normale corso delle stagioni, ma non lo dico. Annoto silenzioso nel chiasso del bar. Quando partiamo sono le nove del mattino e nel pullman rimane il dolore degli italiani di Germania, salito senza rincorsa alla stazione di Stoccarda. La nuova coppia di autisti non ha esperienza diretta di emigrazione ma una schiera di parenti in giro per la Svizzera. Sono entrambi di Castelnuovo di Conza provincia di Salerno, Antonio Urciuolo che oscilla fra sarcasmo e rigore e Rocco Caggia che mi fa leggere le sue poesie e confessa amore per Franco Califano. Il pullman non è zeppo come all’andata ma farà il pieno di gente il Svizzera. Questo il catalogo: due vecchine, fresche di permanente per la bella figura in paese che dormono senza interesse per il paesaggio, un avvizzito don Lurio dedito solo al fumo, un obeso triste affascinato più dal sistema meccanico di un autolavaggio che dalla mia curiosità e quando sto per rinunciare e tornare a leggere le poesie di Rocco, mi salva la rabbia di Armando (33 anni) barba rada, giacca di pelle e niente cognome. Cinque figli in Italia, una vita da ricostruire, aveva perso tutto a carte, partito per rifarsi, ancora un po’ e tornerà vincitore in paese, con i sacrifici fatti in sei anni riaprirà la sua attività in Italia. Mamma austriaca e un odio atavico per i tedeschi nonostante la scommessa vinta. Tutta un’altra storia per la calma di Rocco Garofano (51). Una vita in Germania partito dopo la morte del padre nel 1973 da Trevico come l’operaio di Ettore Scola. Ha fatto il falegname e non si pente. Parla saltando sulle parole come i calciatori ma con più poesia. Dice: «braccia mie-lavoro, cuore mio è per giù, ma moglie è su». È sempre riuscito: a tornare a casa per il pranzo – è questo il suo vanto – a non dimenticare la faccia dei suoi amici e a correre per le strade appena torna in paese. «Conosco il vento», mi dice sorridendo e battendosi il petto, non lo metto in discussione. Di fianco ha Vanessa Fieravanti, tutta vestita nike, venti anni e troppo fard. Torna a Calitri per la patente: «costa meno». Parrucchiera e donna delle pulizie a Stoccarda, stravede per la De Filippi, Gatto Panceri e Nek. «Nessun disagio escluso i problemi economici», ironizza. E poi c’è Antonio la bocca senza denti e il tedesco imparato sui fumetti, che scende per organizzare il matrimonio di sua figlia in agosto: «va bene la cerimonia all’estero, ma per mangiar si deve tornare a casa». Il resto è autostrada. A Freiburg scene da neorealismo: bimbe con fazzoletto in testa e cappottino rosso, abbracciano affrante la nonna che torna a casa e per fortuna c’è un nano arrampicato su un segnale stradale per salutare una moretta quindicenne che non dirà nemmeno una parola sedendosi dietro il don Lurio fumante. In Svizzera il pullman diventa qualcosa che sta tra Bocca di rosa, il circo, una madeleine e il Rex felliniano. Per ogni città c’è qualcuno che accorre alle fermate, non importa il motivo: una lettera, un saluto, un caffé o anche solo per guardarlo passare. E questo lo capisco a Lucerna quando il pullman bianco della Di Maio si ferma sul lago di fronte al Kunstmuseum di Jean Nouvel e lì c’è Amato (53) gommista di Morra De Sanctis: «sono venuto a pagare il caffé e a sentire il mio dialetto». Un legame sottile come la copertura del Kunstmuseum che sembra proteggere la città oltre il lago. A me questa storia del pullman ricorda quella del pavone innamorato di una pompa di benzina, è bizzarra solo se non si assiste alla scena. Tra Bellinzona e Lugano cala la notte mentre la strada corre alta su una distesa di luci. Abbiamo superato laghi e musei di Mario Botta che avevo visto solo sulle riviste. Il mio compagno di viaggio è Damien Rice e l’incontro più bello della giornata su un autogrill nei pressi del San Gottardo sotto una enorme astronave rossa che sembra partorita da Dante Ferretti: è con Franco Lettieri (uguale uguale a Henry Fonda) il decano della tratta, un direttore di circo che tiene le fila di uno spettacolo che volge al termine, ma che ogni giovedì e sabato regala allegria a questi naufraghi sprassolati persi nel cuore dell’Europa. È già notte quando vediamo le Alpi, perdendo la bellezza aguzza e la pulizia delle forme. A quest’ora appaiono solo come ombre scure all’orizzonte, Dee severe e incuranti che attraversiamo in silenzio. Poi è sonno, camion e voce roca di Tom Waits dal mio mp3. Arrivo a Calitri alle otto del mattino. Cammino fino a raggiungere la parte vecchia del paese, passo sotto le alte mura di contenimento: cemento e laterizi, erba e case imprigionate. Non c’è il solito vento, prepotente spirito che domina il paese, ma solo un vuoto enorme. Giro in solitudine fra case chiuse e altre in costruzione. Ogni tanto scorgo il viso di qualche vecchia nerovestita – spiarmi dai vetri – incorniciato da una corona di santi e una cucina Ikea. Di fronte al municipio su un vecchio muro c’è la soluzione, il cartello arrugginito della “Singer”, macchine per cucire.

Il Sele, le acque della storia e dell'economia della Piana - di Oreste Mottola

"C'era da difendere la lontra, l'airone cinerino e altre 185 specie di uccelli censiti". Parole di Giampiero Indelli, il fotografo naturalista che nel 1977, sulle rive del Sele, ideò e realizzò la prima oasi naturalistica meridionale. "La grande foresta di querce di Persano [che] getta attraverso un buon terzo della piana, a metà strada tra Eboli e il mare, una macchia di verde scuro, il cui effetto è molto sorprendente". Lo scrisse nel 1883, Lenormant, studioso e viaggiatore francese di passaggio da queste parti. In età moderna la zona appartenne a Maddalena Sanseverino che ricevette l'investitura nel 1532 con un atto di Carlo V. La principessa dovette subire anche un ratto che si concluse con il matrimonio con il suo rapitore, Giulio De Rossi di San Secondo di Parma. Verso la metà del Settecento la zona passa dai De Rossi direttamente ai Borbone. Attività venatoria ed allevamento del cavallo Persano, ecco le utilizzazioni che proseguiranno fino all'unità d'Italia. "In mezzo al bosco è questa reale casa edificata dal re, di pianta a guisa di convento di frati. Ognuno di noi ha la sua cella. E' buona abitazione e certamente la più comoda di tutte le case del re", scrive nel 1757 Bernardo Tanucci, il primo ministro. Con i Savoia, debellata la presenza brigantesca, prevale l'aspetto militare, caratteristica mantenuta fino ad oggi con le tre caserme: Cucci, Ronga e Capone e le attività della brigata Garibaldi dell'Esercito Italiano. Al di sopra del ponte sul Sele è il regno della natura. Spicca la diga sul Sele. L'opera inaugurata nel 1932, costituisce uno sbarramento mobile per fare sollevare l'acqua in modo da essere incanalata e trasportata per gravità agli impianti d'irrigazione della Piana del Sele per oltre 250 milioni di metri cubi. Tutta la filiera produttiva dell'allevamento bufalino e della mozzarella e dell'ortofrutta, poli produttivi d'eccellenza nazionale, devono la loro vita a quest'acqua benedetta. Il rallentamento dell'acqua fluviale ha consentito la formazione dell'area umida che è diventata l'"Oasi di Persano", da trent'anni gestita dal Wwf. Questo è il più importante bacino idrico nazionale creato dall'uomo con l'utilizzazione di tecniche idrauliche solo meccaniche che attirano ingegneri idraulici da tutto il mondo, soprattutto cinesi ed indiani. La regina è la lontra, il rarissimo mammifero terrestre. "Il 90% dei visitatori viene per vederla – ci dice Remigio Lenza, guardia dell'oasi - . Quasi nessuno ci riesce, dato il carattere elusivo di questo mustelide. Io l'ho vista l'ultima volta l'anno scorso: in pieno giorno, una rarità, mentre usciva fuori dall'acqua a lisciarsi e grattarsi su una piccola spiaggetta di fronte al capanno. Poi con un tuffo è tornata in acqua: quando nuota si vede emergere solo la testa. Una delle emozioni più belle della mia vita".

Altavilla, nessuna morosità nei confronti del Bacino SA2

Il Comune di Altavilla Silentina smentisce la notizia che lo indicava tra gli enti locali debitori nei confronti del Consorzio di Bacino SA2. Il Comune è stato erroneamente citato nell’elenco pubblicato: infatti, come precisano gli uffici preposto, nell’elenco si riporta un debito per il Comune pari a € 27.513,78 relativo a 2 fatture, (precisamente la n. 729/D e la n. 730/D dell’anno 2009), acquisite al protocollo generale il 22 dicembre 2009. Tenuto conto del particolare periodo (fine anno non solo solare ma anche finanziario), si è provveduto alla liquidazione con determina dirigenziale n. 1 del 04.01.2010, alla quale hanno fatto seguito i mandati di pagamento nn. 30 e 31 del 21.01.2010 con successiva emissione del bonifico bancario del 25.01.2010.

"Altavilla Silentina con Vincenzo DE LUCA", gruppo su Facebook promosso da Salvatore Arietta

Altavilla Silentina con Vincenzo DE LUCA. E' nato un gruppo su Facebook promosso da Salvatore Arietta, consigliere comunale di maggioranza e già assessore all'ambiente.

Questo è il testo di presentazione:

"Vincenzo De Luca è l'artefice della straordinaria trasformazione sociale, urbanistica e culturale della Città di Salerno.
Dal 1993 ad oggi, ha guidato un formidabile programma di risanamento urbanistico, di recupero della vivibilità e della sicurezza, di rivalorizzazione sociale ed economica del territorio.
Salerno è assurta a modello nazionale ed europeo per la sua capacità di cantierare e realizzare opere pubbliche, per un esemplare modello di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani che ha conferito alla città il primato nazionale per percentuale di raccolta differenziata, per la capacità di creare spazi verdi, proporre occasioni di sviluppo ed occupazione, organizzare eventi culturali di rilievo internazionale quali Luci d'Artista e Stagioni liriche d'eccezione al Teatro municipale Giuseppe Verdi.
L’amministrazione De Luca si caratterizza per la capacità di ascolto dei cittadini, l’attenzione alle esigenze della popolazione, il buon funzionamento della macchina amministrativa, la tenacia pragmatica per conseguire gli obiettivi fissati".

Il Carnevale ad Altavilla - di Gabriella Molinara

Il giorno 16 febbraio 2010 dalle ore 15:00 alle 24:00 la cittadinanza altavillese si riunirà per festeggiare la morte di carnevale. La salma partirà dal parcheggio sito in Via Roma percorrerà le vie del centro storico per giungere poi allo spazio antistante il "Bar Rufo"ove la salma sarà cremata. si procederà poi alla lettura del testamento,e subito dopo si apriranno i festeggiamenti in onore di Carnevale.

Gabriella Molinara

Altavilla, le previsioni del tempo di Giuseppe Stabile

L'INVERNO ORA FARÀ SUL SERIO!
POSTATO DA GIUSPPE STABILE [08/02/2010 22:27]
Venti intensi frequenti rovesci tra martedì pomeriggio a giovedì; brusco calo termico da giovedì sera con possibilità di nevicate anche abbondanti nelle successive 24 ore sul nostro comprensorio!

Ancora una volta le analisi dei modelli fisico-matematico per le previsioni a breve e medio termine indicano un'evoluzione meteo improntata verso una situazione dalle caratteristiche di inverno crudo; infatti un nocciolo di aria freddissima si è messo in moto dalle regioni scandinave verso l'europa centrale e ha come obiettivo il mediterraneo centrale; intanto dalla penisola iberica è in avvicinamento una perturbazione abbastanza intensa che nelle prossime ore causerà maltempo diffuso su quasi tutte le nostre regioni; proprio questa perturbazione nel corso della giornata di giovedì sarà raggiunta dal nocciolo freddo scandinavo e di conseguenza sulla nostra penisola andrà a formarsi un ampio vortice di bassa pressione che sarà continuamente alimentato dall'aria fredda in discesa dal nord Europa. La configurazione barica prevista sull'Italia farà sì che il freddo arriverà dal mare carico di umidità e su molte nostre regioni farà la comparsa la neve a quote veramente basse se non in pianura. Focalizzando la previsione sul nostro comprensorio ecco cosa ci attende per i prossimi giorni:

Martedì: Cielo da poco nuvoloso a nuvoloso con ulteriore aumento della nuvolosità nel corso del pomeriggio quando sono attese le prime precipitazioni; nevicate sui rilievi al di sopra dei 1000 metri con quota in progressivo aumento. Venti da libeccio tendenti a rinforzare; temperature in lieve aumento.

Mercoledì: Cielo molto nuvoloso o coperto con precipitazioni intermittenti anche a carattere temporalesco; venti intensi da libeccio; temperature in ulteriore aumento.

Giovedì: Nuvolosità irregolare con precipitazioni sparse; venti moderati da ovest-sud-ovest; temperature in lieve diminuzione; dal pomeriggio-sera entrata violenta dell'aria fredda a tutte le quote; tendenza a marcato calo delle temperature con rinforzo del vento da ovest; brusco calo della quota neve fin verso i 500 metri ed in ulteriore calo durante la notte fino a raggiungere anche il nostro comprensorio.

Stando alle ultime analisi modellistiche per la giornata di venerdì sono previste sul nostro comprensorio diffuse nevicate; mi riferisco ad Altavilla capoluogo e alle zone limitrofe al di sopra dei 300 metri. tuttavia quest'ultima tendenza va rivista con l'uscita dei prossimi aggiornamenti.