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martedì 9 febbraio 2010

Quant'è diventata moderna la nostra bufala

La nostra bufala moderna
Bufale “sessate”, mozzarella tracciata con il telefonino e centro ricerca a Giungano

Bufale con la predeterminazione del sesso del nascituro, mozzarella tracciata all’origine grazie all’uso del telefonino e lo smaltimento dei reflui e del letame trasformandoli in energia con benefici per l’ambiente ed il reddito dell’allevatore. Sono queste le nuove frontiere dell’uso massiccio, e positivo, delle tecnologie applicate. La Piana del Sele è al centro di queste varie atività. Si comincerà a discuterne il 10 febbraio del 2010, con inizio alle ore 17, presso la Masseria Spinazzo di Capaccio, dove verrà presentato il primo seme sessato al mondo di bufalo di razza mediterranea italiana, disponibili già in commercializzazione. I maggiori specialisti della materia, i professori Giuseppe Campanile e Luigi Zicarelli, con Giorgio Presicce dell’Istituto Superiore di Sanità e Massimo Palladino della Mignini & Petrini.
In prima fila sono le aziende ''Centro Tori Chiacchierini'' di Perugia e per L''Azienda Agricola Casabianca'' di Fondi Latina. L'evento unico, segna una svolta epocale per l'allevamento bufalino, grazie a ciò gli allevatori potranno scegliere se far nascere femmine o maschi dalle proprie bufale
Finalmente si potrà dimezzare i tempi per il miglioramento genetico e far crescere velocemente, il potenziale zootecnico tipico dell'Italia , dando agli allevatori la possibilità , in un momento difficile per tutta la zootecnia, di aumentare il proprio reddito aziendale aumentando sia le produzioni di latte, che quelle derivanti dalla vendita del proprio materiale genetico con chance ulteriori rispetto al passato . Finalmente l'allevatore potrà decidere quanti maschi far nascere nel proprio allevamento, in base alle proprie necessità, evitando perdite economiche derivanti da essi e concentrando cosi le proprie attenzioni all'allevamento delle femmine, fonte di sicuro reddito L'allevamento italiano tipico, taglia il traguardo prima degli altri e lo fa in anteprima mondiale anticipando tutti , utilizzando risorse proprie, senza appesantire la collettività di aggravi ulteriori. Giuseppe Morese, storico allevatore e caseario di Pontecagnano così sintetizza i benefici: “1) aumento della popolazione femminile. 2) ripristino veloce della mandria in corso di risanamento sanitario. 3) velocizzazione dei tempi per il miglioramento genetico (i tori verranno testati più celermente e ci sarà una più ampia possibilità di scarto aziendale ovvero più latte con meno bufale e quindi aumento del reddito aziendale). 4) contenimento delle nascite dei maschi aziendali alle reali necessità”.
Un altro passo in avanti è rappresentato dalla possibilità di “tracciare” la provenienza della singola “busta” di mozzarelle che d’ora in poi potrà avere a disposizione il singolo acquirente. Il primo test di utilizzazione è stato compiuto presso “Vannulo”, la nota azienda di Antonio Palmieri. Racconta Francesco Marandino, direttore generale di “Penelope Spa”, un’azienda di alta tecnologia: “Come imprenditori campani, ma allo stesso tempo proiettati sul mercato globale, noi di Penelope Spa, impresa del settore Ict in partnership con il Dipartimento di Matematica dell' Università di Salerno e il Dipartimento di Ingegneria dell' Università del Sannio, abbiamo risposto a un bando pubblico emanato dalla Regione un Por per il finanziamento di programmi di trasferimento tecnologico e sviluppo precompetitivo. Il nostro progetto, denominato "Value Go", prevede la realizzazione di una piattaforma tecnologica per supportare i processi di monitoraggio della qualità dei prodotti agroalimentari dalla produzione alla vendita al dettaglio. Il progetto, infatti, tramite la tecnologia Rfid, permette a un produttore (inizio filiera) di inserire, in fase di packaging, tutti i dati relativi al proprio prodotto; mentre il consumatore (fine filiera), mediante l' utilizzo di un normale telefono cellulare, può conoscere, prima dell' acquisto, tutte le informazioni utili a identificare il prodotto selezionato e a verificarne la genuinità (sistema di tracciabilità integrato). Il "case study" sul quale si è sviluppato il progetto pilota si è svolto presso il più importante produttore di mozzarella di bufala biologica della regione Campania e cioè Tenuta Vannulo di Capaccio Scalo, che ha messo a disposizione le proprie strutture per il tracciamento di tutta la filiera della produzione della sua mozzarella di bufala. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.valuego.net.
Il comune di Giungano ospiterà il centro di ricerca pubblico, che certificherà il digestato-concime per arrivare alla certificazione ambientale territoriale, attestando la salubrità dei suoli dall’inquinamento da nitrati e di conseguenza l’alta qualità del latte di bufala e della mozzarella di bufala proveniente dai territori certificati.
Il punto su tutte le iniziative verrà fatto venerdì 5 febbraio 2010, alle ore 16.30, presso la sala conferenze della BCC in Capaccio Scalo, si terrà l’incontro-dibattito dal tema “Il territorio e la filiera lattiero-casearia: dallo smaltimento dei reflui zootecnici alle iniziative di promozione”, con la presenza dell’on. Paolo De Castro, parlamentare europeo, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’Unione Europea. La partecipazione dell’importante esponente politico sarà l’occasione per il territorio e per i tanti operatori del settore zootecnico e lattiero-caseario di discutere sulle attuali questioni che interessano il comparto.
Oreste Mottola

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