Pubblicato su carta sin dal 1993, è uno dei più longevi periodici dell'area della Piana del Sele e Cilento. La Collina degli Ulivi online vuole essere ancora di più un luogo di informazione, ascolto e diffusione di idee, anche attraverso l'interazione in tempo reale con i suoi lettori in ogni parte del mondo.

sabato 15 dicembre 2012

V Edizione del Premio di giornalismo “Giuseppe Ripa” – Il Cilento …sui giornali, Sala San Pasquale del Convento di San Francesco di Lustra alle ore 17.00 di Domenica 16 Dicembre 2012



COMUNICATO STAMPA UFFICIALE
Nella Sala San Pasquale del Convento di San Francesco di Lustra  alle ore 17.00 di Domenica 16 Dicembre 2012 si svolgerà la serata di premiazione della V Edizione del Premio di giornalismo “Giuseppe Ripa” – Il Cilento …sui giornali, organizzato dalla Pro-Loco San Martino Cilento presieduta da Angelo Niglio, a cura del prof. Gaetano Marabello.
La giuria del Premio è composta da: Presidente dr. Mario Marrone, avv. Pasquale D’Aiuto, prof.
Giuseppe Scarane, dr. Carlo Cammarota e dal M° Mario Romano.
Quest’anno i giornalisti premiati sono : ORESTE MOTTOLA – Condirettore Settimanale Unico di  Capaccio Scalo - FRANCESCO DE ROSA – Fondatore del giornale free press Il Cittadino di Sant’Anastasia /Na - VINCENZO LETTIERI – Fondatore e direttore de “L’Appennino”  di Vallo della Lucania (Premio Speciale “Giuseppe Ripa” alla carriera) - ANNAVELIA SALERNO – Conduttrice di Radio Alfa e ideatrice del Programma “Voci del Cilento” di Castel San Lorenzo - GERARDO RUSSO –  La Città – La Mandragola - Mattino – Fondatore sito web    “Sudsostenibile” di Vallo della Lucania  -
Nella Sezione Giornalisti pubblicisti:    ARABELLA SIANO –  Metropolis   di  Ogliastro Cilento –   MARIA GRAZIA CASO    – Collaboratrice del Mattino e Direttrice artistica del “Mediterraneo video festival” di Agropoli  -     ALFONSO VERRUCCIO – Telecolore   -  Curatore ed ideatore del programma decennale “Pagine del Cilento” di Altavilla Silentina –
Nella Sezione Giornalismo come impegno civico:   CAROLINA ATTANASIO   -   Cronache Cilentane  di  Omignano Scalo –    DIONISIA DE SANTIS   -  Tempi Cilento – Presidente Ass. Naturalistica Zefiro - Esperta botanica  di  Santa Maria di Castellabate.
Accoglierà i premiati il dr. Antonio Capano (Archeologo, storico) e illustrerà brevemente la storia del Convento di San Francesco (XV sec.).
La serata sarà allietata dalla fisarmonica e dall’organetto di Carmine Mandia.
Questo premio è nato per onorare la memoria del decano del giornalismo cilentano  Giuseppe Ripa, prematuramente scomparso nel  Gennaio 2005 , che ha amato visceralmente questo territorio, pur non essendovi nato. Giuseppe Ripa ha onorato il giornalismo non piegandosi mai a logiche di potere, continuando a parlare delle problematiche del nostro territorio finchè ne è stato in grado. Lo spirito del premio è riassunto in una sua frase:   Noi abbiamo gettato il seme … sta a voi saperlo coltivare affinchè   il germoglio sia rigoglioso e fertile.” Giuseppe Ripa da “La Rivolta del Cilento” Giovedì 30 Gennaio 1964.
Questo appuntamento è solo uno degli oltre quaranta  (Premi di poesia, presentazioni di libri, escursioni naturalistiche, ecc.) che la Pro-Loco San Martino C. realizza ogni anno, a partire dal mese di marzo. 
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 Sul blog www.mottolaoreste.blog.tiscali.it si trovano alcuni cenni biografici su Oreste Mottola



       




sabato 1 dicembre 2012

Sulla mia molto personale libertà di stampa

Sulla mia molto personale libertà di stampa

Come il Vecchioni di “Luci a San Siro” vorrei cantare: “…Dammi indietro la mia seicento, i miei vent'anni e una ragazza che tu sai…” e rifare tutte le mattane compiute per amore del giornalismo declinato come altra forma dell’impegno civile. Perché da quest’ultima dannazione sono partito per arrivare non so ancora dove.  Al netto di un paio di pneumatici tranciati in piena notte o 15 lettere minatorie ufficialmente anonime tutte uguali inviate per due settimane e ogni giorno ma che io sapevo bene chi me le aveva inviate e che più o meno mi dicevano che la dovevo smettere di fidarmi di un mio informatore, qualche minacciosa telefonata che mi prometteva grossi guai e anche di più sì anche la morte… sì più o meno, soprattutto se ve le sto a raccontare più o meno sorridendo, mi è andata bene sul fronte delle intimidazioni “di mano” per la mia attività giornalistica… Tiro un sospiro di sollievo perché ho più o meno l’età di Giancarlo Siani e, come ho spesso detto al mio amico Piero che da anni ha mollato la professione di avvocato da queste parti per andarsene a fare il professore di diritto a più di mille chilometri di distanza, è meglio un mediocre e coglione giornalista ma vivo che un eroe e peggio anche bravo da morto. Ho evitato sempre di fare da cassa a chi  vuole intimidire – è l’unico consiglio che mi sento di dare ai più giovani – perché è il gioco prediletto dell’avversario. Non gliela lascio vinta ma non strepito. Dicevo di Piero, Piero Di Matteo, fu lui a strappare la mia assoluzione da un processo civile intentami da un collega che invece di rispondermi a tono sulle colonne del suo giornale mi costrinse a passare, per quasi quattro anni, delle lunghe e noiose giornate nel tribunale di Vallo della Lucania. Sì, poi ho beccato qualche manifesto di replica, mi hanno dedicato qualche comizio e qualche canzonatura, e per una decina di altri procedimenti penali mi sono fermato al rito della visita al maresciallo dei carabinieri, come si dice?, per farmi identificare. Un atto dovuto. Manco me li ricordo tutti, i miei dante querela. Giusto l’ultimo, con tre impiegati di un ente nullafacente, certi Rubano, Molinaro e Pecora, che si sono incazzati perché avevo scritto che mentre gli operai forestali erano da un anno senza salario, mi sembrava indelicato che allo stipendio percepito regolarmente ci aggiungessero, i dirigenti dell’ente, certe indennità aggiuntive. Tutto legale e alla luce del sole, capiamoci. Mi sovviene poi quel candidato alle elezioni provinciali che mi querelò perché avevo fatto l’elenco dei partiti che aveva cambiato. Era comunista, lo ricordo a chi mi rimprovera sempre per certe simpatie politiche giovanili. In quel periodo, dai 15 ai 20 anni,  ho partecipato alle lotte contadine a Persano, ho contrastato l’avviata militarizzazione del monte Cervati e occupato la sede della comunità montana di Roccadaspide dove era stato avviato un andazzo clientelare che nei decenni successivi ha dimostrato tutta la sua valenza distruttiva. Ammetto tutto, è prescritto perché sono passati, ahimè, troppi anni.  Poi per la notorietà di una sottoufficiale della Forestale ricordiamoci del 19 luglio del 2006 quando a seguito dell’incredibile sequestro dell’oasi di Legambiente, la signora tentò di sequestrarmi la macchina fotografica. Mi fermo qui, perché fino a questo punto la memoria mi sorregge. Mettiamoci anche che a Capaccio ho subito dei vergognosi attacchi di un ex sindaco. Volgari e infamanti ma sempre dal pulpito del consiglio comunale dove tu non puoi replicare e il tuo nome non lo fa ma lo fa capire per ammiccamenti.  Tutto questo l’ho subito per amore della verità, della mia terra, per pochi soldi e una carriera che poteva essere ben diversa se avessi mollato la mia collina degli ulivi quando pesavo venti chili di meno e i miei capelli erano folti e neri. Poi il mio fascicolo presso i Carabinieri del mio luogo di residenza sarà stato arricchito di altre informative, ma io – vi giuro – non ne so niente e mi piacerebbe capire fin dove arriva la fantasia malata di certuni. In questa lunga storia però vorrei essere creduto perché mi sono giocato troppe cose. A cominciare dagli anni della mia gioventù.
Oreste Mottola

domenica 25 novembre 2012

Soggiorno di coppia al Resort Aphrodite tra i templi di Paestum e a pochi metri dal mare con colazione e un pranzo di pesce con prosecco di benvenuto, antipasto di mare di 4 portate, primo e secondo a scelta, dolce e calice di vino da 39 € invece di 137

Soggiorno di coppia al Resort Aphrodite tra i templi di Paestum e a pochi metri dal mare con colazione e un pranzo di pesce con prosecco di benvenuto, antipasto di mare di 4 portate, primo e secondo a scelta, dolce e calice di vino da 39 € invece di 137

Totale: da € 39,00
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5 giorni 07:46:50
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In Sintesi
Dettagli del deal
  • Soggiorno per 2 persone
  • Pernottamento in camera doppia standard
  • Colazione inclusa
  • Pranzo di 4 portate con:
    - prosecco di benvenuto - antipasto di mare con insalata di polipo con patate e datterini; mantecato di baccalà; julienne di seppioline con cipolline di tropea; gamberetti su letto di purea di patate; - primo a scelta tra trofie con vongole e pesto artigianale; paccheri con spada e pachini; calamarata con seppioline e crema di fagioli - secondo a scelta tra cartoccio con frittura di mare; seppie alla brace con aceto balsamico; orata all'arancio; - contorno a scelta tra patatine fritte, insalata o verdure di stagione - dolce della casa a scelta tra ganasce di cioccolato, il mistero di Afrodite o dessert del giorno
    - un calice di vino Fiano
    - un bicchiere di passito o caffè
    - una bottiglia d'acqua ogni 2 persone
  • Sconto del 25% per bambini da 3 a 12 anni
  • Aphrodite Resort è una recente struttura turistica a pochi metri dal mare di Salerno, nella splendida località di Paestum tra i templi della Magna Grecia, le necropoli e il museo di storia

Opzioni e prezzi del deal
  • Soggiorno da lunedì a giovedì a 39 € invece di 137
  • Soggiorno per venerdì, sabato e domenica a 49 € invece di 137
 
Condizioni
Coupon
  • Utilizzabile per soggiorni fino al 25 maggio 2013
  • Coupon cumulabili: puoi acquistarne e utilizzarne quanti ne vuoi
  • Non utilizzabile durante ponti e festività
  • Soggiorno gratis per bambini da 0 a 2 anni. 
  • Ricevi il coupon e prenoti subito
  • Condizioni generali

Prenotazione
  • Prenotazione richiesta al numero 334.3346653

Aphrodite Resort

Via Poseidonia 271
84047 Capaccio (SA)
Sito web
Aphrodite Resort, Capaccio (SA), 84047, Via Poseidonia 271
Aphrodite Resort offerto da Groupon.it

Soggiorno di coppia al Resort Aphrodite tra i templi di Paestum e a pochi metri dal mare con colazione e un pranzo di pesce con prosecco di benvenuto, antipasto di mare di 4 portate, primo e secondo a scelta, dolce e calice di vino da 39 € invece di 137

Capaccio, un angolo "benedetto" di Campania, dove gli antichi fasti del passato incontrano il gioco di luci e ombre del sole, il profumo delle rose si allunga tra capitelli dorici e ci si addormenta guardando il Tirreno, dopo aver incontrato i sentieri verdi del Cilento.

Diario di Viaggio

Capaccio è un antico borgo medievale, attraversato dalle truppe di Federico II e dall'antica dinastia d'Aragona. Il suo territorio si estende dal monte Soprano al mar Tirreno e abbraccia il paesaggio del Parco Nazionale del Cilento fino ad arrivare alla meraviglia classica di Paestum.

Partite alla scoperta dell'antico sito di Paestum, Patrimonio Unesco, colonia della Magna Grecia fondata probabilmente dai Dori, portata al suo massimo splendore durante l'età classica e poi attraversata dalla dominazione lucana e romana. Qui potrete ammirare tre templi dorici incredibilmente ben conservati, dedicati a Hera e Athena, perfettamente integrati nei colori tenui della natura circostante.

Dopo un giro tra agorà, anfiteatro e antiche porte di ingresso alla città, non perdete una visita al Museo Archeologico che conserva la famosissima tomba del Tuffatore, unico esempio di arte pittorica greca.

L'Offerta di Groupon

Il coupon è valido per un soggiorno di coppia in camera doppia standard con colazione inclusa, più un pranzo di 4 portate che prevede, a testa:

  • prosecco di benvenuto 
  • antipasto di mare con insalata di polipo con patate e datterini; mantecato di baccalà; julienne di seppioline con cipolline di tropea; gamberetti su letto di purea di patate; 
  • primo a scelta tra trofie con vongole e pesto artigianale; paccheri con spada e pachini; calamarata con sepppioline e crema di fagioli 
  • secondo a scelta tra cartoccio con frittura di mare; seppie alla brace con aceto balsamico; orata all'arancio; 
  • contorno a scelta tra patatine fritte, insalata o verdure di stagione 
  • dolce della casa a scelta tra ganasce di cioccolato, il mistero di Afrodite o dessert del giorno
  • un bicchiere di passito o caffè

Accompagnerete il tutto con un calice di vino Fiano e una bottiglia d'acqua ogni 2 persone.

Aphrodite Resort

Aphrodite Resort è una struttura turistica di recente costruzione, sul lungomare di Salerno. Si trova a Paestum, il cui nome risuona ben oltre i confini campani e nazionali per gli straordinari templi di Athena e Hera, le necropoli antiche e il museo di storia che il mondo intero ci invidia. Accoglienti e moderne, le camere sono funzionali, spaziose, arredate e corredate di ogni comfort. Un'ultima nota va invece riservata al ristorante, caratterizzato dalla cucina tipicamente mediterranea, sia di carne che di pesce, declinata nelle varianti locali della tradizione campana, cilentana e lucana.

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sabato 17 novembre 2012

Twitter SuperMoney Prezzo assicurazione auto: quando la Smart costa come il Suv


SuperMoney | Consiglie e trucchi della settimana
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sabato 10 novembre 2012

Il caso Mottola. Un omicidio rimasto irrisolto


RICORDATE LA “CAVALLINA STORNA”. (…) “Mia madre l’abbracciò su la criniera / “O cavallina, cavallina storna,/ portavi a casa sua chi non ritorna!/ A me, chi non ritornerà più mai!/ Tu fosti buona… Ma parlar non sai!/ Tu non sai, poverina; altri non osa./ Oh! ma tu devi dirmi una una cosa!/ Tu l’hai veduto l’uomo che l’uccise: / esso t’è qui nelle pupille fise./ Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome. / E tu fa cenno. Dio t’insegni, come”./ Ora, i cavalli non frangean la biada:/ dormian sognando il bianco della strada./ La paglia non battean con l’unghie vuote:/ dormian sognando il rullo delle ruote./ Mia madre alzò nel gran silenzio un dito: / disse un nome… Sonò alto un nitrito”.

Poesia scritta da Giovanni Pascoli in seguito alla morte del padre, avvenuta in circostanze misteriose nell’agosto del 1867
Il delitto imperfetto, una scia di sospetti ma senza un movente e i colpevoli. E’ quello avvenuto intorno alle 22 del 20 dicembre del 2007, in località Castelluccio, nel comune di Altavilla Silentina. Un colpo di fucile da caccia uccide Antonio Mottola, autista della Sita sulla tratta Salerno – Campagna. Con tante assonanze con la poesia di Giovanni Pascoli che una volta a scuola si faceva imparare a memoria ai bambini e che impressionava tutti, e per sempre, perché parlava del dramma più grande che ti poteva accadere: perdere tuo padre in maniera violenta, immotivata e senza mai avere certezze sui nomi ed i moventi dei responsabili. E’ il dramma che vivono tre giovani di Altavilla Silentina. Che non vedono gli inquirenti venire a capo del bandolo della matassa sul destino del loro papà ed anzi devono assistere ad uno stillicidio continuo di chiacchiere ed illazioni. IL FATTO. L’uomo aveva appena parcheggiato il suo bus a Campagna e faceva ritorno nella sua abitazione di Olivella di Altavilla anche quella sera. Vicino al luogo dell’agguato c’è una frequentata scuola di ballo. L’azione è fulminea e non sarà impossibile trovare testimoni del fatto. Tre anni di indagini non portano a nulla. Pochi giorni fa il sostituto procuratore Ernesto Stassano, aderendo ad una richiesta del gip Gaetano Sgroia, ha archiviato le indagini. La motivazione: “Non è stato possibile acquisire elementi sufficienti per ricostruire le vicende ed individuare l’autore del delitto”. A tale provvedimento si sono opposti, senza successo, gli avvocati Ezio Catauro e Carmine Gallo, che rappresentano la moglie di Antonio Mottola, Paola Vuolo, ed il figlio maggiorenne, Emilio. Per entrambi la conduzione delle indagini, soprattutto nei primi due – tre giorni, quelli fondamentali nell’individuare i responsabili, è stata lacunosa.”Non è stato rilevato quale marcia ci fosse innestata nella Seat Cordoba di mio marito – rileva Paola Vuolo – così non sappiamo se egli sia stato fermato, magari poche centinaia di metri prima, o se sia stato vittima di un agguato mentre, come era solito fare in quel tratto, avesse innestato la quinta marcia”. “Mio padre verrà trovato quasi subito nell’auto che va a fermarsi da solo nel fossato di Castelluccio. Perchè i carabinieri – dice Emilio – non istituiscono immediatamente dei posti di blocco nella zona?”. C’è ancora un’altra stranezza – fatta sempre notare dal figlio – e che riguarda le almeno cinque telecamere che ci sono nel tratto da Campagna ad Altavilla. Quasi una settimana dopo la sera dell’omicidio tocca a lui, messo sull’avviso da un amico, andare a sollecitare i carabinieri trovare eventuali elementi utili nelle registrazioni delle telecamere fino a quel momento ignorate dagli inquirenti. La stessa vita privata di Antonio Mottola è stata passata ai raggi X, qui gli inquirenti hanno espresso la migliore professionalità, facendo emergere il tratto di un uomo normale, tranquillamente diviso tra lavoro, famiglia ed hobby della caccia. Nient’altro. “Così come non hanno trovato nessuna conferma le infamanti voci fatte circolare sul nostro congiunto spesso da ambienti riconducibili o avvicinabili agli inquirenti”. Fuori da ogni accusa sono i carabinieri della locale stazione di Altavilla Silentina che hanno fatto tutto il possibile. Ma è evidente, anche alla luce dei magri risultati conseguiti, che c’è stato un difetto di coordinamento ed anche di mancata fornitura dei necessari imput investigativi.

Nella memoria inviata ai giudici gli avvocati Catauro e Gallo mettono al centro della loro requisitoria il fucile a canna singola, calibro 12, del tipo di quello usato alla caccia, con appostamento, alla caccia al cinghiale, arma che si trova in possesso di diverse persone che in qualche maniera sono entrati nel raggio d’azione dell’inchiesta sull’omicidio Mottola. Quel fucile è quasi come la “cavallina pascoliana”, continuamente interrogato per arrivare alla verità. E che però non è capace nemmeno di dire sì o no a tutti i nomi dei sospetti proposti di volta in volta.

LO SCAMBIO DI PERSONA. Così come c’è l’inquietante ipotesi di Antonio Mottola vittima di uno scambio di persona, ovvero che l’assassino abbia ucciso la persona sbagliata nell’automobile giusta, per via della generosità di Antonio, uso a dare in affidamento la sua auto, nei turni di lavoro, ad amici rivelatisi poi infidi e con frequentazioni pericolose. Anche in questo caso l’inchiesta, nonostante la famiglia avesse fornito utili dettagli, si è inspiegabilmente fermata.

Non sufficientemente battuta è anche la pista, affacciata già nelle prime ore dal fatto, di un possibile incidente venatorio. “Nelle sere successive all’omicidio – fanno notare gli avvocati Catauro e Gallo – tale nutrito gruppo di cacciatori non è stato più visto nei soliti luoghi, nei bar e ristoranti soliti, ritornando a frequentarli nuovamente molto tempo dopo la sera del 20 dicembre 2007″. Perchè, come scrive nella sua relazione, il medico – legale Giuseppe Consalvo: “l’omicidio commesso con un colpo esploso da un fucile a carica singola di calibro 12, a distanza superiore a 100 metri, alle spalle della vittima con direzione antero posteriore, dal basso verso l’alto, appaiono verosimilmente NON incompatibili con il tipico appostamento utilizzato nella caccia al succitato animale selvatico”.
IL PERSONAGGIO. Per i compaesani da sempre era Kociss, per via del suo del suo amore giovanile per gli indiani d’America. “Briciola” era per i passeggeri abituali dei suoi bus.  Incensurato, nessun problema sul posto di lavoro (dipendente della Sita, impegnato da anni sulla tratta Salerno-Campagna). Nessuna particolare difficoltà di natura economica: insomma, nulla che potesse spingere qualcuno a tendergli un agguato. La vita privata di Antonio Mottola degli ultimi vent’anni passata al setaccio dagli inquirenti. Nessuna particolare zona d’ombra. “Rimarrai sempre il miglior autista del mondo”. Lo sottoscrissero, su di un piccolo manifesto fotocopiato ed attaccato ai muri di Campagna, con i loro nomi e cognomi, decine di ragazze . Dopo centinaia di chilometri fatti assieme, le giovani che frequentano il magistrale “Teresa Confalonieri” l’avevano ribattezzato “Briciola”, forse per il suo fare simpatico e da amico. Un rapporto costruito giorno dopo giorno con centinaia di persone. Con tutti l’autista di Altavilla era cordiale e affabile.

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CHI SA PARLI”. Alla fine della lettura vi sarete resi conto che queste note non sono state scritte per far riemergere una vicenda che si voleva, da più parti, seppellire nell’oblio, o peggio, rendere di nuovo sanguinanti ferite che, per chi ha conosciuto e voluto bene ad Antonio, sono sempre aperte nel nostro animo. No, il mio è un vero e proprio appello ad andare a rendere noti ai Carabinieri quei pezzi di verità che in tanti affermano di sapere.


L’articolo de “La Città”, scritto da Angela Sabetta

Altavilla,”Vogliamo la verità sull’omicidio”
di Angela Sabetta

“Vogliamo la verità sulla morte di mio padre, gli inquirenti non hanno affrontato il caso con la necessaria oculatezza. Le indagini devono proseguire, il caso non può e non deve essere archiviato. Qualcuno sa e non vuole parlare”. E’ l’appello che Emilio Mottola lancia alla magistratura affinché, sia fatta luce sull’omicidio del padre Antonio 54 anni, autista della Sita di Altavilla Silentina, consumatosi la sera, intorno alle 22, del 20 dicembre del 2007 in località “Castelluccio”, mentre l’uomo tornava da lavoro. Antonio Mottola, padre di tre figli, è stato ucciso da un colpo di fucile da caccia, che lo ha raggiunto alle spalle, mentre si trovava nella sua autovettura, una Seat Cordoba.

Delitto passionale, incidente di caccia, scambio di persona, sono queste le piste più battute. Di fatto, per quell’omicidio non esistono indagati, e il caso è stato archiviato dal pm del tribunale di Salerno, Ernesto Sassano, perché “le indagini non hanno consentito di acquisire elementi sufficienti per ricostruire la vicenda ed individuare l’autore del delitto”. Nonostante la richiesta di opposizione presentata dai legali dei familiari di Mottola, gli avvocati Ezio Catauro e Carmine Gallo, lunedì il caso è stato definitivamente archiviato, a seguito della Camera di consiglio, presieduta dal giudice Gaetano Sgroia. “Sono troppi i lati oscuri – evidenzia la moglie della vittima, Paola Vuolo – che hanno caratterizzato l’inchiesta, ci sono state delle false testimonianze, delle quali la magistratura non può non tener conto, delle omissioni da parte delle persone chiamate a testimoniare, che si sono palesemente contraddette. Vogliamo che a mio marito sia restituita la sua dignità ed onorabilità, è stato detto di tutto”.

Dopo un mese dall’uccisione, durante la notte, sulla macchina della moglie qualcuno ha scritto “Ti ammazzo”. I familiari vivono anche con l’incubo che possa accadere loro qualcosa, non conoscendo chi di fatto ha sparato al proprio congiunto, e perché. Il figlio Emilio denuncia di “non essere stato mai interpellato dai magistrati” nel corso dell’inchiesta. “Gli inquirenti nell’immediatezza dei fatti – sottolinea Emilio Mottola – non hanno avuto la necessaria oculatezza, non hanno fatto un tempestivo sopralluogo, non hanno visionato le telecamere in tempi utili, né attivato posti di blocco. In generale non hanno approfondito le indagini, lanciavano delle piste ma senza raccogliere tutti gli elementi utili. Chiediamo che il caso venga riaperto e sia fatta chiarezza”. Chiave di volta dell’inchiesta, come risulta dalle istanze istruttorie, per la soluzione del caso, secondo i familiari, sarebbe un amico di Mottola, più volte caduto in contraddizione, che potrebbe essere il custode di quel segreto costato la vita all’autista. Innumerevoli sarebbero le volte in cui durante gli interrogatori, l’uomo è caduto in contraddizione o è stato smentito dalle affermazioni di altre persone informate sui fatti.


    Glicerio Taurisano il 23 Aprile 2010

  Per quanto riguarda il “caso Mottola”, più volte mi sono chiesto a che punto si trovassero le indagini, fino a quando scopro che vengono archiviate. Premesso che un omicidio (sia esso perpetrato volontariamente o per errore) non deve restare impunito per cui le magistrature non dovrebbero chiudere un caso se non alla soluzione di esso, occorre però anche evidenziare che “scientificamente e tecnicamente” non esiste un omicidio “perfetto” e quindi non risolvibile in termini di indagini; esiste però “l’investigatore” distratto. Con ciò non voglio dire che chi ha indagato è stato distratto (chi esercita detta professione comprende perfettamente cosa voglio dire) ma probabilmente è tutto l’apparato investigativo che è stato distratto. Spesso nelle indagini di omicidi se il colpevole viene individuato subito bene, altrimenti si incorre nei risultati di cui sopra: archiviazione e termine di indagini. Quando si commette un omicidio si commettono sempre degli errori e questi vanno individuati prima ancora di sospettare, di interrogare, di trarre supposizioni o altro. Certo che per quello che leggo in merito alle minacce alla famiglia, oppure che il figlio del Mottola non sia stato sentito dagli inquirenti o che ci siano state dichiarazioni contrapposte o cadute in contraddittorio , lascia comunque presagire una certa “distrazione investigativa”. Non voglio andare oltre anche per non essere frainteso, tuttavia è possibile riaprire l’indagine con il volere dei familiari, basta che questi si rivolgono a tecnici esperti ed investigatori professionisti al fine di individuare anche solo un “punto” atto ed utile a riaprire il caso.
    Saluti

domenica 4 novembre 2012

Continua la strage di persone impallinate per passione

E meno male che il CNCN e le Associazioni Venatorie di Face Italia hanno "lavorato alacremente per promuovere la sicurezza nella caccia"! Il vademecum tecnico-informativo dal titolo “Sicurezza a Caccia”, promosso e lanciato questa estate, ha fatto centro! Ma anche i cacciatori non scherzano in fatto di mira:
dal 1 settembre al 29 ottobre, infatti risultano in totale:

64 VITTIME- 16 MORTI e 48 FERITI

Di cui: 18 VITTIME tra la GENTE COMUNE: 4 MORTI e 14 FERITI

(2 morti e 3 feriti bambini)

e 46 tra i CACCIATORI: 12 MORTI e 34 FERITI

"E' questo il risultato di tanti accorgimenti? Ma se non bastassero le precauzioni attente e responabili dei cacciatori che gentilmente entrano in casa vostra, potete dotarvi, passeggiatori, escursionisti, dilettanti di giardinaggio e donne che stendono i panni sul balcone, del nuovo tessuto salvavita che vi coprirà da capo a piedi rendendo spensierato il vostro tempo libero.
Ecco come si affronta il problema caccia in Italia!
Problema scottante tutto italiota che è saltato agli occhi dei media di tutto il mondo che si chiedono che razza di leggi sulla caccia e sulla pubblica sicurezza siano vigenti in Italia per provocare tutte queste vittime...

Già, 20 anni di 157/92 (legge sulla caccia) applicata solo nelle parti funzionali per i cacciatori, creando così un sistema malato che si autoalimenta, quanto invece contemplato nella legge nell'interesse della collettività si fa finta di non conoscerlo o si lascia il libero arbitrio ai cacciatori di valutare se sia il caso o no di prestarci attenzione: come ad esempio le distanze di sicurezza da case, strade, recinti ecc." dichiara Daniela Casprini, presidente dell'Associazione Vittime della caccia e prosegue: "Siamo sommersi dagli sos che ci arrivano e non riusciamo a rispondere a tutti perchè sono davvero tante le richieste di aiuto della gente che ha paura. Vengono denunciati abusi, intimidazioni, minacce di gentaglia armata e tracotante e la gente non sa come difendersi!"
Con la fine di ottobre, possiamo avere già un quadro delle regioni col più alto numero di incidenti e vittime per armi da caccia:
la medaglia di piombo va alla Lombardia con 13 incidenti, di cui 5 mortali e 8 ferimenti; segue il Piemonte con 7 incidenti, di cui 3 mortali; al terzo posto il Veneto: 7 incidenti di cui 1 mortale. Seguono Emilia Romagna e Toscana, 5 incidenti: 1 morto e 4 feriti cada una. E così via una striscia di sangue lunga quanto l'Italia.
Da questi dati emerge che l'età media di chi spara e uccide o ferisce è intorno ai 60 anni. Prendere nota e riflettere.
Anche la circolazione di auto fa molte vittime? Il lavoro anche? Sì certo, ma sono attività esercitate da milioni di persone (non 700.000 circa come i cacciatori), 24 ore al giorno (e non 3 giorni a scelta su 5 settimanali, per 4 mesi e mezzo della stagione venatoria), in luoghi preposti (e non a casa d'altri), ma soprattutto sono attività ineludibili.
"Quindi basta con la solita solfa delle vittime della strada e del lavoro, perchè il paragone non regge proprio. Basta fare i conti e ci si accorge che i cacciatori ammazzano, anche parecchio. Altro che gli "sciacalli scriptor" affamati di verità!" conclude la Casprini, invitando a guardare la verità nella lista degli incidenti dal 1 settembre al 29 ottobre 2012, raccolti sul sito dell'Associazione Vittime della caccia a questo link: VITTIME ARMI CACCIA-1.09/29.10
Ufficio Stampa Associazione Vittime della caccia - ass.vittime.caccia@gmail.com



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mercoledì 31 ottobre 2012

Un proverbio famoso: "Capaccio, malaccio, malagente... pure l'erba è malamente!"

Nino Voza STORIA DI UN PROVERBIO.
(sempre per cazzeggiare)

Un commerciante di Salerno andava in giro per la provincia ad acquistare prodotti ortofrutticoli.
A Capaccio notò un orto di sedano (accio) e decise di acquistarne una grande quantità.

Pagò, ma dopo essersi allontanato un poco con il suo furgone balilla si pentì del suo acquisto.
Ritornò dal venditore ed ebbe con lui una accesa discussione, quasi una lite, pretentendo la restituzione dei soldi.
Il venditore capaccese, sicuro del fatto suo, con grande fermezza rifiutò la pretesa del compratore.
Il compratore lungo la strada del ritorno ebbe un improvviso e potente stimolo di defecazione (ciglio di panza).
Si fermò, si diresse dietro una macchia, espletò i suoi bisogni corporali e, non avendo con se carta per pulirsi, strappò un ciuffo d'erba per nettrasi con quella, ma non si era accorto che tra l'erba strappata da terra c'erano anche delle foglie urticanti (ardicole)!
A questo punto la famosa imprecazione:
"Capaccio, malaccio, malagente... pure l'erba è malamente!"

lunedì 29 ottobre 2012



Il Luciano Pignataro WineBlog
<http://www.lucianopignataro.it/a/la-ricetta-cult-bucatini-cacio-e-pepe/30441/>

BENVENUTO CILENTO!

La prima rassegna indipendente dei vini, degli oli e dei grandi prodotti
del Parco Nazionale

Seconda edizione

Hotel Savoy, Paestum

23 novembre

Ore 16-21:30



Banco di assaggio dei migliori vini del Cilento e degli Alburni

AZIENDA AGRICOLA FRATELLI LAUREANA, BELRISGUARDO, BOTTI, CASEBIANCHE,
CANTINE BARONE, CASULA VINARIA, DE CONCILIIS, DONNA CLARA, I VINI DEL
CAVALIERE CASA VINICOLA CUOMO, MAFFINI, POLITO, ROTOLO, SALVATORE MAGNONI,
SAN GIOVANNI, SAN SALVATORE, TENUTA DI BARTOLOMEO, TENUTA MAINARDI,
VERRONE VITICOLTORI

Ospiti
Amilcare Troiano, presidente del Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano

Ferdinando Capuccio, presidente dell’Enoteca Provinciale di Salerno

La birra artigianale

Birrificio dell’Aspide, Roccadaspide



La selezione dei oli Cilento dop e Colline Salernitane dop curata dalle
condotte cilentane di Slow Food

Le colline di Zenone, Ascea
Azienda Madonna dell’olivo, Serre



I Presìdi Slow Food e le Comunità del Cibo del Parco Nazionale del Cilento
e Vallo di Diano

Associazione dei pescatori del Presìdio Slow Food delle Alici di menaica,
Pisciotta

Associazione dei produttori del Presìdio Slow Food del Fagiolo di Controne

Ceci di Cicerale, Agriturismo Corbella di Giovanna Voria



Le altre eccellenze dell’artigianato alimentare cilentano

Salumi del Vallo di Diano, Santo Jacopo, Monte San Giacomo

Mozzarella nella mortella, Caseificio Tenuta Chirico, Ascea

Praline del Cardinale di Raffaele Figliola

Prodotti caseari, La Bottega del Formaggio, Giungano

Trasformati di Fico bianco del Cilento, Azienda Agricola D’Angiolillo, Ascea

Confettura di Fico bianco del Cilento, Agriturismo Murikè di Eugenio
Cioffi, Morigerati

Fichi bianchi del Cilento, Officina del Gusto Santomiele
<http://www.lucianopignataro.it/a/ogliastro-cilento-santomiele-larte-del-fico-bianco/3724/>
, Prignano Cilento

Conserve, Maida
<http://www.lucianopignataro.it/a/paestum-maida-e-il-buono-da-conservare/37184/>
– Azienda Agricola Francesco Vastola, Capaccio

Miele, torroncini e farro, Apicoltura Cavalieri, Roccagloriosa



ore 15

Verticale di Fiano Valentina di Alfonso Rotolo a cura dell’Ais
Cilento-Vallo di Diano

2011-2010-2009-2008

Con Maria Sarnataro, Luciano Pignataro e Alfonso Rotolo

Costo: 10 euro

Prenotazioni: masarnat@tiscali.it



ore 17:30

Laboratorio del Gusto “Il salubre condimento” a cura delle condotte
cilentane di Slow Food

Assaggio comparato di oli extravergini di oliva del Cilento e abbinamento
con legumi dei Presìdi Slow Food

Costo: 5 euro

Ingresso gratuito per i soci Slow Food

Prenotazioni: g.capacchione@libero.it



ore 19

Verticale di Cilento Aglianico Cenito di Luigi Maffini a cura dell’Ais
Cilento-Vallo di Diano

2007-2006-2005-2004-2003

Con Maria Sarnataro, Luciano Pignataro e Luigi Maffini

Costo: 10 euro

Prenotazioni: masarnat@tiscali.it



ore 20:30
Ristorante Tre Olivi Paestum
La cena delle eccellenze con

Cristian Torsiello, Osteria Arbustico
<http://www.lucianopignataro.it/a/osteria-arbustico-a-valva-la-formula-della-felicita-di-cristian-torsiello/50290/>
, Valva

Vitantonio Lombardo, Locanda Severino
<http://www.lucianopignataro.it/a/caggiano-sa-locanda-severino-la-stella-piu-a-sud-della-campania/35386/>
, Caggiano

Maria Rina, Il Ghiottone
<http://www.lucianopignataro.it/a/policastro-bussentino-cilento-ristorante-il-ghiottone-e-la-cucina-di-maria-rina/44585/>
, Policastro

Peppe Stanzione, Le Trabe
<http://www.lucianopignataro.it/a/paestum-tenuta-capodifiume-ristorante-le-trabe/20714/>
, Capaccio

Fabio Pisticci, Il Papavero
<http://www.lucianopignataro.it/a/eboli-ristorante-il-papavero-aria-nuova-in-cucina-con-fabio-pesticcio/38295/>
, Eboli

Matteo Sangiovanni, Tre Olivi, Capaccio

Lorenza Riccardi, La Cantinella sul Mare
<http://www.lucianopignataro.it/a/villammare-di-vibonati-cilento-cambio-chef-al-ristorante-la-cantinella-sul-mare/47695/>
, Villammare di Vibonati
Costo: 35 euro

Prenotazioni: prenotazioni@lestradedellamozzarella.it

Il ricavato sarà devoluto per il restauro del dipinto del XIX secolo
‘Madonna con bambino’ della Chiesa di S. Maria Assunta di Giungano.



Degustazione Fiano Cilento a cura dell’Amira Paestum



In collaborazione con

Ais Cilento e Vallo di Diano
Slow Food condotte Camerota e Golfo di Policastro, Cilento e
Gelbison-Vallo Della Lucania
Amira Paestum <http://amira.blog.tiscali.it/tag/amira-paestum/>
Le Strade della Mozzarella <http://www.lestradedellamozzarella.com/>



Supporto tecnico
Hotel Savoy Beach,  <http://www.hotelsavoybeach.it/> Perlage, Edizioni
dell’Ippogrifo



Logistica cantine e aziende artigianato alimentare
Novella Talamo
cell.: 347 4689312
e-mail: ntalamo@gmail.com



Ingresso libero
Bicchiere per gli assaggi: 5 euro