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giovedì 19 marzo 2009

La nostra storia. 1/Giuliano De Rosa

La storia siamo noi… e nessuno se ne senta escluso!


Giuliano De Rosa

di Carmine Senatore

Mio intendimento è quello di mettere in risalto non figure che hanno dato lustro al nostro paese, ma soprattutto persone più modeste ed umili che hanno vissuto eventi e accidenti della comunità , a cui essi hanno partecipato più o meno attivamente e ne sono stati animatori ed attori . Si tratta ,quindi, di fare una retrospettiva di persone , che pur non avendo dato orgoglio con le loro opere al paese,ne sono stati attivi testimoni. Questa storia locale nazional-popolare rappresenta il senso e il significato profondo di una comunità.

Il personaggio che credo abbia le caratteristiche per essere il rappresentante di una storia così intesa è Giuliano De Rosa, centro e punto di riferimento non solo della gioventù altavillese ma anche di professionisti e studenti universitari. Tracciare un profilo della sua figura rappresenta per me ricordare un pezzo della propria vita. Intanto egli nasce da un padre che sentiva come orgoglio la sua appartenenza ad un ceto popolare, aspirante ad ideali di giustizia e di uguaglianza. Per la gran parte degli altavillesi era il suonatore d’organo della chiesa di S.Egidio, per altri l’attore comico delle recite parrocchiali del tempo, per altri il musicista , suonatore di piatti della banda “Verdi”, per il noi il centro di discussioni letterarie e politiche, nonché l’esperto di bande musicali. Da ragazzo e da giovane aveva esercitato il mestiere di calzolaio,unito a quello più popolare di suonatore d’organo. Era lui che durante le messe cantate faceva sentire le sue note melodiose insieme la coro da lui preparato nella sacrestia di S.Egidio. Abile suonatore di piatti della banda “Verdi” , dava durante i concerti il meglio di sé. Le sue gestualità gli conferivano stima ed apprezzamento e ne mettevano in evidenza la personalità. Buon suonatore di fisarmonica. Chi non ricorda la sua orchestrina, alla quale partecipavano Peppe Lettieri , Mario Di Matteo insieme al chitarrista Emiddio Mangone?Politicamente legato alla democrazia cristiana che trova in lui,insieme a Bruno Mazzeo e Oscar Cimino i più validi rappresentanti, per la verità sempre rispettoso delle idee paterne. Uno degli animatori dell’azione cattolica del tempo insieme a De Paola, nipote di Don Domenico a cui era profondamente legato. Il mestiere, prima esercitato in maniera esclusiva e poi dietro il negozio che aveva aperto in una bottega nella piazza Umberto I^ affittata da Benimaino Brunetti. Vendeva un po’ di tutto dal sapone da barba ,al dentifricio, ai quaderni alle penne. Ricordo durante i periodi festivi, specialmente quelli natalizi, la vendita “illegale” di bombette pirotecniche e tric-trac. Venivano venduti con cautela e in maniera più o meno clandestina Quello che gli conferiva una indiscussa autorità e prestigio era aver raccolto attorno a sé un gruppo di professionisti e studenti universitari. Si discuteva e si ascoltava musica lirica e sinfonica. Ricordo le intonazioni di motivi di opere liriche cantati con Sandrino Belmonte, Enzo Grimaldi, che sarà anche suo compare di anello. A questi si aggiungevano Peppe Galardi e vari professionisti del tempo, quali i vari impiegati postali, i giovani maestri, tra cui anche io. Durante le feste paesane, le serate di concerti della bande pugliesi , trovavano Giuliano e i suoi amici in prima fila. Nei giorni seguente si succedevano commenti sulle loro performance. Per molti la sua bottega, che nel frattempo era cresciuta per clientela e per i prodotti venduti, è rimasta luogo di critiche, di commenti musicali e di orientamento politico, i cui risultati non erano certi univoci, a volte anche diversi, ma sempre accettati e rispettati. Le sue performance, nelle recite parrocchiali, erano di gran rilievo. Chi non lo ricorda con i capelli divisi con la fila al centro che egli molto spesso tirava indietro con le mani? La sua figura dinoccolata ,con un linguaggio tra il serio e il faceto, ne faceva un comico provetto. Insieme a Adelfio Senatore e Bruno Mazzeo, per i ruoli drammatici, erano gli animatori teatrali del tempo: Il presentatore , di norma , Manuccio Di Lucia e in seguito, ai miei tempi ,Tonino Bassi. E quando è arrivata l’ora del suo addio all’attività ha continuato ad animare e far parte dei cori organizzati dalla comunità e dalla pro loco altavillese.

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