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sabato 14 marzo 2009

ARTURO QUAGLIA. Da Albanella due canzoni per ricordare Mino Reitano

• Albanella. «La vita è così, vivila sempre, e prima o poi all’improvviso ancora ti sorprenderá. E’ fatta di piccoli istanti che danno un senso a questa nostra fragilitá». Sono i versi di una delle tante canzoni che hanno fatto grande Mino Reitano, recentemente scomparso dopo una lunga malattia, che racchiudono tutto il senso e la forza d’animo di uno degli artisti italiani più amati anche fuori dai confini nazionali. • Un artista del quale Arturo Quaglia vuole mantenere vivo il ricordo attraverso le sue canzoni e un tour dedicato interamente a lui, che avrá come una delle sue tappe l’Australia, dove il cantante albanellese ha conosciuto il successo. • Da alcuni anni Quaglia, oggi cinquantacinquenne, aveva abbandonato la musica, ed è stato proprio l’amico di vecchia data ad incoraggiarlo e stimolarlo a riprendere a cantare. Per lui Reitano ha scritto due canzoni dal titolo "Vola voce vola" e "Al mattino" che Quaglia ha portato in giro per il mondo con grande successo. «Era da qualche anno che mi ero perso musicalmente - racconta Arturo Quaglia - ed è stato Mino Reitano, poco prima di morire, quasi al termine della sua malattia a ridarmi l’entusiasmo verso la musica e la canzone italiana. E’ stato così che mi sono riavvicinato al mio mondo e la mia passione si è rinnovata. Il mio più grande desiderio è di portare le sue canzoni in giro per il mondo». • Diverse le tappe toccate dal cantante albanellese che mira a fare ritorno in quella terra, l’Australia, che tanti anni fa lo ha consacrato artista. Nel repertorio solo canzoni di Reitano da quelle storiche come "Una chitarra e cento illusioni" e "Avevo un cuore che ti amava tanto", fino a "Italia". Nell’ultimo concerto per ben cinque volte il pubblico ha chiesto il bis. «Con Mino Reitano abbiamo lavorato insieme dal 1977 al 1984. Era una bella persona con un cuore grande», ricorda emozionandosi. Qualche anno fa Quaglia è ritornato in Australia con un sogno nel cuore quello di cantare di nuovo per gli emigranti italiani, che lo hanno accolto con lo stesso entusiasmo di un tempo. In quella occasione tra un’esibizione e un’altra fu notato anche dal premier John Olsen, che lo scelse per cantare l’inno nazionale australiano, in occasione di alcuni incontri in Italia. Angela Sabetta
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• Albanella. Il suo sogno di cantante si è concretizzato in Australia dove approdò diciassettenne. Terra in cui Arturo Quaglia avrebbe dovuto trovare lavoro grazie all’aiuto del fratello Silvestro. Ma un incontro casuale sulla nave con un impresario di Adelaide, che lo sentì cantare, segnò il suo destino. Da quel momento in poi migliaia di serate in giro per il continente. In poco tempo fu ribattezzato il Morandi d’Australia. Tutti volevano ascoltare la voce di questo ragazzo, che ormai era diventato un mito, i concerti erano affollatissimi, con le sue interpretazioni riusciva a far riassaporare un po’ d’Italia perduta. (a.s.)

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