ORESTE MOTTOLA
A settembre si sarebbe sposata con un ragazzo di Roccadaspide, dipendente dell’Enel, e nelle settimane scorse aveva già predisposto tutti i preparativi per le nozze. Bella e dal carattere solare, molto educata e compita nei modi, era benvoluta da tutti. Ogni giorno era al suo posto di lavoro, pronta a dispensare sorrisi, dare consigli ed aiutare gli anziani in difficoltà con la spesa. Era infaticabile e rapida, ma a tutti dava sempre l’impressione della calma. Il suo hobby era la danza ed era anche sempre attivissima nell’organizzare lo spontaneo e genuino Carnevale del suo rione. Sarà l’autopsia a chiarire definitivamente le cause che hanno portato alla morte di Samanta Verderame, 26 anni, commessa in uno dei supermercati più frequentati ad Altavilla. Il racconto raccolto dai carabinieri coordinati dal maggiore Nobile Risi tra i vicini della via Chianello, proprio al limite del centro storico del paese, rimanda ad un gattino che la ragazza stava cercando di raccoglierlo per portarlo a casa sua ed adottarlo. Samanta avrebbe alzato il passo e così è inciampata e caduta sull’asfalto. Smentite le notizie, date dal tg Rai, di un’aggressione da parte di un gruppo cani. La sorella più piccola di qualche anno, Francesca, che ha seguito la scena dalla finestra, è in un comprensibile stato di choc. La circostanza che Samanta sia caduta tra un’automobile ed una cabina elettrica può far pensare che stesse cercando di trarre a se il gattino impaurito ed in fuga. O che un malore improvviso l’abbia fatta accasciare improvvisamente. I soccorsi sono stati immediati ma putroppo non c’è stato niente da fare. Tra le prime ad intervenire due infermiere dell’ospedale di Eboli che si trovavano nella zona: Irene ed Antonella Sabia. Immediatamente è partita la telefonata al 118 ed al medico della famiglia Verderame, Emilio Iuliano. La scena che i soccorritori si sono trovati davanti è stata subito tragica. Samanta, con una ferita alla testa, conseguenza della caduta, non respirava più e tutti i parametri vitali risultavano praticamente assenti. Impossibile trasportarla subito verso il pronto soccorso, per oltre un’ora è stato tentato di tutto. Defibrillazione avviata per almeno 6 volte, respirazione e massaggi cardiaci. Nel frattempo veniva iniettata atropina, una sostanza che serve per stimolare il battito cardiaco. Il medico in servizio al 118 ha proceduto all’intubazione. Dopo un’ora di lavoro febbrile i medici hanno dovuto alzare bandiera bianca. Samanta non c’era più e così i suoi più immediati progetti di vita. Il corpo della ragazza, traportato presso la sala mortuaria dell’ospedale di Eboli, sarà sottoposto all’esame autoptico nella mattinata di mercoledì e nella stessa giornata si dovrebbero tenere i funerali. Samanta lascia il padre Carmelo, la sorella Francesca e la madre Tilde De Vita. Grande è la disperazione nel grande numero di sue amiche che accompagnavano volentieri la sua grande voglia di vivere al di là dei ristretti orizzonti di un piccolo paese in crisi d’identità e prospettive. “Abbiamo perso la nostra guida”, racconta una di loro.
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P.s. Aspetto i vostri ricordi su Samanta
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