di Carmine Senatore
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Il terremoto dell’Aquila, l’enorme emozione suscitata nell’opinione pubblica, i risvolti che hanno sulla stampa e sui mezzi di comunicazione radio-televisivi, mettono in secondo piano le mie narrazioni sui ricordi del passato e fanno emergere i fatti e le emozioni che questi eventi suscitano. Un giornale,se vuole avere un suo ruolo di informazione e anche una funzione pedagogica, non può rimanere insensibile al grido di dolore che da tanta parte del paese in questi casi si eleva. Dedicherò due o tre note a questo evento doloroso che ha portato alla morte , finora,più di cinquanta persone e al crollo di interi centri storici, sia del capoluogo che dei piccoli paesi che vi gravitano attorno. Il tecnico e il professore , nel raccontare questi eventi hanno un ruolo importante. Il primo per la conoscenza del fenomeno,il secondo quello di renderne semplice la spiegazione . Scriverò tre note sull’argomento: la prima su che cosa sono i terremoti e quali le cause che lo determinano, la seconda sulle previsioni dell’evento, la terza sui rimedi. Terremoti ed eruzioni vulcaniche non sono eventi casuali,ma sono l’effetto di cause precise. Essi si verificano quasi con continuità sulla superficie terrestre , spesso senza nessun effetto pratico , registrati solo dagli strumenti, a volte , invece,in modo disastroso. Tutta la crosta terrestre è composta di varie zolle , in continuo movimento tra di loro. I margini di esse non coincidono , se non in qualche caso, con i margini dei continenti, che sono trasportati dalle zolle, così come dei naufraghi su una zattera. Ed è proprio lungo questi margini che si verificano i terremoti con maggior forza e distruzione. Questo movimento relativo delle zolle è contrastato dalle forze di coesione dei materiali di cui queste sono formate. La rottura dei materiali si verifica quando la forza applicata ,dovuta al movimento delle placche, supera la forza di coesione dei materiali. Di conseguenza tutta l’energia incamerata nelle rocce si sprigiona sotto forma di onde elastiche meccaniche, determinando l’onda di terremoto, con conseguenze disastrose su tutto ciò,uomini e cose, che si trovano in superficie. Il punto dove si verifica la rottura viene detto ipocentro, mentre il punto sulla sua verticale si chiama epicentro. Ed è proprio da qui che le onde piene di energia si propagano , come le onde provocate dal sasso in uno stagno, determinando con l’energia che essi trasportano conseguenze disastrose, tanto più quanto gli edifici sono vetusti . I ricordi del terremoto del 23 novembre del 1980 nell’Irpinia con conseguenze in tutto il territorio circostante sono ancora vivi in gran parte di noi .E’ stato e non sarà l’ultimo .Altri eventi nel passato, anche recente, si sono verificati nelle stesse aree. L’intensità, cioè la forza con la quale si manifesta il terremoto,viene misurato con un apparecchio molto semplice nell’ideazione e nella progettazione, detto sismografo che registra l’andamento del fenomeno su un foglio di carta detto sismogramma. Fino ad una cinquantina di anni fa l’intensità di un terremoto si misurava con una scala,detta scala Mercalli, basata sull’effetto che il terremoto aveva sull’uomo e sugli edifici. Questa scala empirica è stata sostituita con una scala di tipo matematico e l’intensità è stata chiamata Magnitudo, detta scala Ricter. Si riporta, a fondo pagine, le due scale con i loro rapporti reciproci. La scala Mercalli,è espressa in gradi,mentre la Magnitudo è un numero. Quindi si dirà grado 3, riferendosi alla scala Mercalli, e magnitudo 4 riferendosi alla scala Ricter. All’inizio ho detto che i terremoti sono più probabili, o quasi certi, lungo i margini di zolla,mentre sono quasi assenti all’interno della zolla. L’Italia , con la catena alpina e appenninica, è un paese ad alto rischio sismico,perché essa fa parte della catena alpino-himalaliana che è un margine di zolla.
Sono prevedibili i terremoti?
di Carmine Senatore
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La prima informazione:10 morti; poi 50 ed ora, ultime informazioni, 179 morti e 34 dispersi…Man mano che il tempo passa appare in tutta la sua tragicità la realtà dell’evento. Il numero dei morti e dei feriti non riflette l’importanza dei sismi, perché può essere imputabile a cause indipendenti dell’entità di questi ultimi; i fattori che in questo caso intervengono in questi casi sono l’ora nella quale avvengono ( di solito i terremoti notturni che colpiscono zone abitate, causano molte più vittime di quelli diurni) ,il tipo e la qualità degli edifici esistenti nelle zone colpite. A volte in quelli più disastrosi determinano nelle città colpite grandi incendi causate dalla rotture delle condutture del gas, da corti circuiti, da deterioramento degli impianti di riscaldamento. La domanda che ad ogni verificarsi di un terremoto ci si fa “Sono prevedibili questi eventi?” La risposta è: certamente no! La scienza finora non è ancora riuscita a dare informazioni sicure sul determinarsi dell’evento. L’aumento del radon , che si ha durante il loro avvicinarsi, non ci dà informazioni né su quando né sul luogo dove . La stessa analisi statistica sulla frequenza degli eventi verificatisi nel passato può dare solo indicazioni sulla vulnerabilità del territorio in seguito ad un evento sismico,mentre nulla ci dice sul quando e sul dove. In nessuna parte del mondo,anche in quelli più all’avanguardia , come il Giappone e in California,non vi sono studi scientifici tali da determinarne la certezza. Segni premonitori, che si verificano nell’imminenza del terremoto, non hanno nessuna utilità pratica , perché hanno scarsa attendibilità scientifica o possono verificarsi anche per motivi non collegabili ad essi,mentre altri precedono di poco l’evento e non consentono alla popolazione di sottrarsi ai suoi effetti distruttivi. Allo stato attuale , quindi, è impossibile prevedere con sufficiente esattezza il momento, l’intensità, e l’epicentro. Comunque le anomalie premonitrici prolungate nel tempo,quali aumento del radon, il comportamento di alcune rocce che si magnetizzano quando vengono sottoposte a pressione come pure le variazioni geoelettriche di materiali,che fanno variare la resistività dei terreni, sono cause che potrebbero prepararci all’evento sismico, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Grande importanza è data, al fine di costruire un quadro previsionale , si sono allestite reti di sismografi in grado di tenere sotto controllo varie zone. Ed è stato possibile sulla base delle analis ie di altre di tipo geotettonico costruire la carta della pericolosità sismica dell’Italia. Comunque, il rimedio più facile per evitare i danni del terremoto, allo stato attuale,consiste nell’adozione di sistemi costruttivi capaci di resistere alle sollecitazioni delle scosse telluriche e facilitarne lo sgombro della popolazioni in zone più sicure.
Rimedi
di Carmine Senatore
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Si capisce bene come in una situazione incerta circa la determinazione dell’evento, tutta l’attenzione va posta sulla progettazione delle strutture . Innanzitutto la costruzione di nuovi edifici deve avvenire seguendo rigidamente i criteri antisismici previste dalle norme vigenti. Sarebbe necessaria inoltre la messa in sicurezza di quelli più vecchi, specialmente edifici pubblici e scuole. Porre particolare attenzione ai terreni, sui quali si va costruire, determinando una caratterizzazione geotecnica puntuale e precisa dei terreni di sedime, non è solo una buona pratica geotecnica , ma rappresenta l’unico modo per evitare morte e distruzione, in caso di scuotimento sismico. Assolutamente da evitare la costruzione su terreni franosi , predisposti naturalmente al dissesto . Occorre determinare con assoluta precisione il coefficiente di fondazione,uno dei parametri considerati nei computi progettuali per il calcolo della forza sismica orizzontale. La interazione terreno-struttura è un altro punto da tenere in particolare considerazione. Qui,una regola generale: rendere flessibile la struttura su terreni rocciosi, e rendere rigida la struttura su terreni sciolti. Il terremoto dell’Aquila non avrebbe avuto nessuna conseguenza, se fosse avvenuto in California o in Giappone, dove i criteri antisismici per la costruzione delle strutture sono diventati la norma. Le fondazioni vanno collegate tra di loro e vanno poste a profondità adeguata e su terreni con buone caratteristiche geomeccaniche. A tal fine l’opera del geologo è assolutamente indispensabile. Lo studio dei terreni,con la determinazione delle principali caratteristiche fisiche e sismiche , sono le condizioni necessarie per l progettazione di una struttura. Sulla base del comportamento e delle caratteristiche dei terreni è stato possibile costruire la carta della pericolosità sismica dell’Italia. Si può concludere che più che con prevenzione attiva,in grado in qualche modo di attenuare o di impedire l’evento, è invece possibile la prevenzione passiva. L’adozione, pertanto di tecniche di costruzione antisismiche, di scale di sicurezza, di valvole di blocco automatico sulle linee elettriche o nelle reti di distribuzione del gas, di corrette e tempestive istruzione date alla popolazione, può ridurre enormemente la perdita di vite umane e di danni.
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