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venerdì 3 aprile 2009

Postiglione. Cennamo sceglie o traccheggia?

Mercoledì sera aveva chiamato gli amici che militano dell'Udc preannunciando le sue dimissioni da assessore della giunta Villani. Nella notte tra mercoledì e giovedì, riunioni tempestose e ore presumibilmente insonni, lo avevano convinto a recedere dalle sue decisioni. Ieri mattina, quando il centro destra già esultava per aver conquistato un nuovo adepto alla causa, o perlomeno per aver visto cadere un'altra pedina dal campo avversario, Carmine Cennamo, assessore alla protezione civile e all'attività faunistico-venatoria, preferiva pensarci ancora. «Non sono in procinto di passare da nessuna parte - spiega direttamente - Non so da dove arrivino queste voci, ma io sto e resto dove sono». Cioè, assessore? «Scusate, ma quante volte lo devo dire che ho scelto un percorso lineare e che ho formato una lista di appoggio a Villani con Terrone?». Insomma nessun cedimento? «Direi proprio di no». Eppure all'indomani dell'addio al centro sinistra da parte dei Clemente Mastella, Cennamo aveva tentennato. Si era detto disponibile ad un percorso che andasse in un'altra direzione, poi aveva chiarito che non se ne parlava proprio. E s'era organizzato una sua lista d'appoggio a Villani (era stato direttamente Villani, anzi, a disegnargli di proprio pugno davanti ai giornalisti il simbolo, cancellando il campanile e mettendo il torrino di palazzo Sant'Agostino sul disegno da depositare in prefettura). Ma ieri sembra ci fosse ricascato: «Il fatto è che ho contatti con tanta gente», dice Cennamo. Il quale, ad esempio, lo scorso anno era stato avvistato da Sandro Bondi insieme al suo antico amico Antonio Lubritto ad una manifestazione dell'allora Forza Italia. «È un mio amico, so che sta riflettendo e credo che sa giusto dargli il tempo necessario - commenta Luigi Nocera, che aveva militato con lui nell'Udeur, anzi lo aveva strappato a Lubritto, convertendolo al rito mastelliano - Carmine è un amico, non posso certo tiralo per la giacca, anche se mi farebbe piacere incontrare un vecchio amico e con lui proseguire per un pezzo di strada insieme. Lui però ha diritto a fare le sue scelte e ad assumersi le sue responsabilità». Nocera dice di non sapere nulla di conversioni sulla strada di Ciriaco, anche se evidentemente questa ipotesi se la augura. E allora le voci delle dimissioni di Cennamo da cosa nascono? Sicuramente da incontri, chiacchiere e disponibilità manifestate forse un po' avventatamente. E, dunque, nelle prossime ore potrebbe accadere che Cennamo riservi altre sorprese. Per il momento lui chiarisce che non ha nessuna voglia di lasciare il suo incarico: «Rimango nell'Udeur», almeno per un'altra notte.

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