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giovedì 9 agosto 2012

Lello Rago: l'amico, l'intellettuale e ilmaestro


Lello, come lo chiamavamo tutti noi che lo frequentavamo,  ci teneva a raccontarsi da sé, ma in questa scelta non c’è mai stato un briciolo di vanagloria ma solo l’attribuire il giusto valore alle sue scelte, soprattutto culturali, e l’interesse a che venisse restituita tutta intatta la sua visione dl mondo : “Raffaele Rago  [è lui che scrive] vive a Battipaglia. Critico e revisionista storico, da sempre palese antagonista degli studiosi di regime, concentra la propria attenzione soprattutto sulla  maltrattata storia dei Borbone, la rivoluzione napoletana del 1799, sul fenomeno del cosiddetto “brigantaggio”,  sull’emigrazione e sulle innumerevoli “patriottiche inesattezze” riguardanti l’unità d’Italia che ancora abbondano imperterrite nei libri di storia… Ha pubblicato libri di poesie e di narrativa per la scuola. Collabora con la rivista “Il Postiglione” e il periodico battipagliese di politica, costume ed attualità “News Controcorrente”. Lello, un battipagliese a tutto tondo, e della città nata intorno al Tusciano era lo storico e il cantore: Eccovi un esempio: “O Battipaglia sei una città morta anche se la gente grida e strilla, nessun t’ascolta vivi sola ed abbandonata, come ai tempi dei Piemontesi, che anticiparono le tue pene. Non vivi più serena, come re Ferdinando II un tempo volle ed ottenne…”. Raffaele Rago, “Parole in fila” – Vol. I). Degli intellettuali non aveva le cupezze e le alterigie. Per Michele Nigro, il creatore di Nugae, giovane intellettuale nostrano e suo amico: “Cordiale come sempre, scherzoso, disponibile, umano e fraterno”. Sì, così lo ricorderemo, per sempre. E con quel “’Uagliò” con cui ti apostrofava e riportava alla pari un rapporto che prescindeva dall’età, titoli di studio altro o dalle convinzioni ideologiche. Io ero piuttosto “tiepido” sui suoi entusiasmi per il brigantaggio o i Borboni. Non me ne voleva. Forse perché convenivo con lui su altre cose: un esempio è il contributo decisivo del fascismo alla bonifica della Piana del Sele (al netto dell’ideazione di Arrigo Serpieri) o sulla necessità di conoscere i fondamentali studi sulla nostra zona effettuati nei primi anni Cinquanta dal lucano Rocco Scotellaro. O l’interesse per le comprese e la storia delle grandi aziende agricole della Piana del Sele. Venne personalmente nel mio paese, insieme con il compianto Carmine Gioia, per invitarmi a collaborare con l’emittente televisiva Telelibera Battipaglia. Mi scelse, l’ho voluta sempre pensare così, per la comune condivisione della necessità di impadronirci delle nostre radici storiche. “Raffaele era generoso: tra un caffè al chiosco di Piazza della Repubblica a Battipaglia e una passeggiata in centro, tra una conversazione dotta e un aneddoto divertente, non dimenticava mai – scrive Michele Nigro - di regalarmi una pubblicazione storica interessante, la copia di qualche periodico, degli appunti preziosi riguardanti la storia di Battipaglia o del Meridione, o semplicemente una risata allegra”. E poi il punto fermo: la rivalutazione del periodo borbonico. Di me diceva di dovermi tenere sotto controllo perché subivo il fascino dei giacobini della rivoluzione partenopea del 1799, dei rivoltosi antiborbonici dell’Ottocento e fors’anche della massoneria.  Insegnava, ma non lo faceva pesare, Lello. Un singolare agitatore politico per amore di una verità storica. C’è poi il poeta. La poesia di Rago, fatta di piccole cose, esalta la visione del particolare rifiutando sia le vaste e complesse architetture, la ricerca di un tono alto e di un linguaggio indeterminato e stilizzato. Una poesia utile, mai aulica. Diviso tra Campagna e Battipaglia per via di vicissitudini familiari legati alla sua fanciullezza ha poi valorizzato quest’aspetto aprendo il suo orizzonte ideale all’intero Sud. Da meridionale Lello Rago aveva la passione, la voglia di rivalsa non per sé ma per la sua gente, e tanta simpatia. Una persona perbene e amabile.  


ORESTE MOTTOLA

1 commento:

  1. Una descrizione straordinaria di un uomo straordinario che ho avuto l'onore ed il piacere di conoscere personalmente. Non aggiungo altro. Oreste ha scritto delle righe che rimarranno nella storia del territorio per onorare un figlio degno di considerazione e da citare come esempio alle nuove generazioni.

    Catello Nastro
    agropolicultura.blogspot.com

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