Pubblicato su carta sin dal 1993, è uno dei più longevi periodici dell'area della Piana del Sele e Cilento. La Collina degli Ulivi online vuole essere ancora di più un luogo di informazione, ascolto e diffusione di idee, anche attraverso l'interazione in tempo reale con i suoi lettori in ogni parte del mondo.

venerdì 31 agosto 2012

Destinazione Honduras. Parte a ottobre, Il tentativo di impresa del sub 52enne Angelo De Luca a bordo della barca a vela «Archimede»

Tremila miglia in solitaria da Agropoli all'Honduras: la partenza ad ottobre

SALERNO - Da Agropoli a La Ceiba, in Honduras. Oltre 3mila miglia in solitaria. È il viaggio di «Archimede», barca a vela di 10 metri che il prossimo ottobre partirà dal porto della cittadina cilentana per una sfida che ha pochi precedenti. A guidare l'imbarcazione, ci sarà Angelo De Luca, agropolese di 52 anni, ex finanziere esperto sub con una grande esperienza nel mondo velico. «Andrò in Honduras a trovare un caro amico, Wilfried Dickes, sub di fama internazionale», spiega De Luca. La partenza, prevista per i primi di ottobre, prevede l'attraversamento del Mediterraneo per prendere un po' di confidenza con la barca, quindi il passaggio dello stretto di Gibilterra e via fino a Tenerife. Qui «Archimede» sosterà alcuni giorni per gli ultimi controlli, un check up completo alla strumentazione e il rifornimento della cambusa. «Attenderò l'arrivo degli alisei che, se tutto si svolgerà come previsto, mi faranno correre sulla rotta prevista fino a La Ceiba, in Honduras, ai confini ultimi dell'Oceano Atlantico». La traversata transoceanica dovrebbe concludersi alla fine di ottobre, dopo una quindicina di giorni di navigazione. «Spero che vada tutto per il verso giusto - conclude Angelo De Luca - In questi giorni sono alle prese con la messa a punto della imbarcazione. Paura? Nessuna, solo tanta voglia di imbarcarmi in questa avventura». De Luca non è il primo cilentano a sfidare l'Oceano in solitaria. Nel 2003 infatti, Pino Veneroso, a bordo dello Jutta, barca a vela di 9 metri, attraversò l'Oceano dal porticciolo di Pisciotta per giungere a Montevideo, ripercorrendo la rotta contraria a quella del «Leone di Caprera», imbarcazione che nel 1873 salpò con tre persone a bordo dal porto sudamericano dopo aver consegnato a Giuseppe Garibaldi una sciabola. 

Nessun commento:

Posta un commento