Ha suscitato “orrore” nel mondo scientifico l’idea della provincia di Salerno di realizzare una impianto sciistico nel Parco del Cilento. L’argomento è stato uno dei punti affrontati in un recente incontro tra il Comitato Parchi Nazionali e il Gruppo “I Lupi dell’Appennino”, convocato per individuare le più urgenti misure necessarie per fermare l’attuale grave crisi che stanno vivendo tutte le aree protette. In progetto per la creazione di impianti sciistici di risalita con capacità di transito di 3.400 persone l’ora sul Monte Cervati, ha suscitato, secondo quanto riferito dai rappresentati del comitato, in un documento che ha messo nero su bianco, ma anche fotografato, le criticità di diverse aree protette, anche salernitane, una vasta eco. Più in generale la preoccupazione emersa dalla riunione è che sia in corso mistificazione dell’idea di Parco Nazionale. Oggi in alcuni Parchi del Mezzogiorno si lascia via libera a strade, infrastrutture , tagli boschivi indiscriminati e caccia ai ungulati e persino arrampicate sulle pareti dove nidificano i falchi pellegrini come avviene a Capo d’Orso. Tra i centinaia di esempi registrati e e denunciati alle autorità dalle associazioni ambientaliste, molti abusi riguardano proprio il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Monti Alburni. E quello regionale dei monti picentini e lattari. Nonostante le numerose segnalazioni e proteste, abbiamo purtroppo dovuto constatare l’assoluta assenza e inerzia degli Enti Parco su questo problema, scrive il comitato, aggiungendo un altro esempio tutto salernitano Nel Parco del Cilento sono stati presentati progetti milionari (fondi Pirap) per la “valorizzazione” degli “alberi vetusti”. Da un’indagine svolta abbiamo scoperto che questi assurdi progetti mirano soltanto a rendere accessibili con strade al grosso pubblico tali aree, con effetti mortali sull’ecosistema e sulla biocenosi di questi patriarchi. L’appello partito dall’incontro è quello di unire tutte le forze ambientaliste, ecologiche, culturali,naturalistiche, escursionistiche, e tutti quei gruppi e movimenti che hanno a cuore le sorti della salvaguardia della natura, per arrestare l’attuale degrado e ripristinare la concezione originaria di Parco.
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