Falò di ferragosto: distrutto il percorso per non vedenti dell’Oasi dunale di Paestum
pubblicata da Valerio Calabrese il giorno Venerdì 17 agosto 2012 alle ore 12.13 ·
Un ferragosto a contare i danni e a contenere un’inciviltà preoccupante, il tutto in un’area protetta fiore all’occhiello della nostra regione. L’Oasi dunale di Legambiente a Paestum è stata oggetto nella notte tra il 14 e 15 agosto scorsi, e poi nelle notti successive, di diversi episodi di vandalismo e devastazione. E’ stato infatti quasi completamente distrutto il percorso in legno per non vedenti e disabili inaugurato appena il 2 giugno scorso, grazie all’impegno dell’Univoc (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi), della Fiab di Salerno ed altre associazioni. Assurdo il motivo del gesto: recuperare legna per alimentare le decine di falò che hanno bruciato per tutta la notte sulla spiaggia antistante l’Oasi e in quelle vicine. Sotto i colpi dei vandali sono poi caduti anche alcuni pini ed acacie presenti tra la folta pineta e la rigogliosa macchia mediterranea dell’area.
“Malgrado l’apprezzabile impegno dell’amministrazione nel contrastare i fuochi in spiaggia, quest’anno abbiamo raggiunto l’apice dell’imbecillità, con la distruzione di un bene comune dalla grande utilità sociale nonché di tutta la cartellonistica dell’area – afferma Pasquale Longo, presidente del circolo Legambiente di Paestum, che da 16 anni in maniera del tutto volontaristica cura e gestisce l’area – Siamo in attesa della conclusione dell’iter del progetto di chiusura dell’area, è triste dirlo ma forse solo così potremmo difendere al meglio la bellezza e la natura”. Da una prima stima, sono quantificabili in alcune migliaia di euro i danni subiti dall’associazione ambientalista, che ha prontamente presentato una dettagliata denuncia ai Carabinieri. “Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e riparare i danni”, afferma Lucio Capo, direttore dell’Oasi, che poi lancia un appello: “Chiediamo a tutti quelli che amano questo posto, e a quelli che ancora non lo conoscono, di prestare sabato 24 e domenica 25 agosto qualche ora di lavoro per riparare insieme il percorso, dimostrando ancora una volta che la società civile è unita di fronte ad episodi stupidi e volgari come questo.” Non è il primo episodio del genere che subisce l’area protetta di Torre di Mare. Appena l’anno scorso fu vandalizzato il casotto che i volontari utilizzano per le attività di manutenzione. E negli anni sono stati costanti e numerosi i danneggiamenti e gli atti vandalici.
“E’ una situazione ormai insostenibile – denuncia Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dall’Oasi dunale di Paestum, all’area protetta di Eboli, fino al Parco archeologico di Pontecagnano, non contiamo più i danneggiamenti, i furti, gli episodi di inciviltà. Le aree che gestiamo sono vere e proprie oasi in un deserto arido di cultura per i beni comuni e la bellezza. Tocca a noi tutti impegnarci per tutelarle e valorizzarle, dai cittadini alle istituzioni. Perché distruggere è facile, ma noi amiamo le cose difficili”.
Un ferragosto a contare i danni e a contenere un’inciviltà preoccupante, il tutto in un’area protetta fiore all’occhiello della nostra regione. L’Oasi dunale di Legambiente a Paestum è stata oggetto nella notte tra il 14 e 15 agosto scorsi, e poi nelle notti successive, di diversi episodi di vandalismo e devastazione. E’ stato infatti quasi completamente distrutto il percorso in legno per non vedenti e disabili inaugurato appena il 2 giugno scorso, grazie all’impegno dell’Univoc (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi), della Fiab di Salerno ed altre associazioni. Assurdo il motivo del gesto: recuperare legna per alimentare le decine di falò che hanno bruciato per tutta la notte sulla spiaggia antistante l’Oasi e in quelle vicine. Sotto i colpi dei vandali sono poi caduti anche alcuni pini ed acacie presenti tra la folta pineta e la rigogliosa macchia mediterranea dell’area.
“Malgrado l’apprezzabile impegno dell’amministrazione nel contrastare i fuochi in spiaggia, quest’anno abbiamo raggiunto l’apice dell’imbecillità, con la distruzione di un bene comune dalla grande utilità sociale nonché di tutta la cartellonistica dell’area – afferma Pasquale Longo, presidente del circolo Legambiente di Paestum, che da 16 anni in maniera del tutto volontaristica cura e gestisce l’area – Siamo in attesa della conclusione dell’iter del progetto di chiusura dell’area, è triste dirlo ma forse solo così potremmo difendere al meglio la bellezza e la natura”. Da una prima stima, sono quantificabili in alcune migliaia di euro i danni subiti dall’associazione ambientalista, che ha prontamente presentato una dettagliata denuncia ai Carabinieri. “Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e riparare i danni”, afferma Lucio Capo, direttore dell’Oasi, che poi lancia un appello: “Chiediamo a tutti quelli che amano questo posto, e a quelli che ancora non lo conoscono, di prestare sabato 24 e domenica 25 agosto qualche ora di lavoro per riparare insieme il percorso, dimostrando ancora una volta che la società civile è unita di fronte ad episodi stupidi e volgari come questo.” Non è il primo episodio del genere che subisce l’area protetta di Torre di Mare. Appena l’anno scorso fu vandalizzato il casotto che i volontari utilizzano per le attività di manutenzione. E negli anni sono stati costanti e numerosi i danneggiamenti e gli atti vandalici.
“E’ una situazione ormai insostenibile – denuncia Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dall’Oasi dunale di Paestum, all’area protetta di Eboli, fino al Parco archeologico di Pontecagnano, non contiamo più i danneggiamenti, i furti, gli episodi di inciviltà. Le aree che gestiamo sono vere e proprie oasi in un deserto arido di cultura per i beni comuni e la bellezza. Tocca a noi tutti impegnarci per tutelarle e valorizzarle, dai cittadini alle istituzioni. Perché distruggere è facile, ma noi amiamo le cose difficili”.
“Malgrado l’apprezzabile impegno dell’amministrazione nel contrastare i fuochi in spiaggia, quest’anno abbiamo raggiunto l’apice dell’imbecillità, con la distruzione di un bene comune dalla grande utilità sociale nonché di tutta la cartellonistica dell’area – afferma Pasquale Longo, presidente del circolo Legambiente di Paestum, che da 16 anni in maniera del tutto volontaristica cura e gestisce l’area – Siamo in attesa della conclusione dell’iter del progetto di chiusura dell’area, è triste dirlo ma forse solo così potremmo difendere al meglio la bellezza e la natura”. Da una prima stima, sono quantificabili in alcune migliaia di euro i danni subiti dall’associazione ambientalista, che ha prontamente presentato una dettagliata denuncia ai Carabinieri. “Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e riparare i danni”, afferma Lucio Capo, direttore dell’Oasi, che poi lancia un appello: “Chiediamo a tutti quelli che amano questo posto, e a quelli che ancora non lo conoscono, di prestare sabato 24 e domenica 25 agosto qualche ora di lavoro per riparare insieme il percorso, dimostrando ancora una volta che la società civile è unita di fronte ad episodi stupidi e volgari come questo.” Non è il primo episodio del genere che subisce l’area protetta di Torre di Mare. Appena l’anno scorso fu vandalizzato il casotto che i volontari utilizzano per le attività di manutenzione. E negli anni sono stati costanti e numerosi i danneggiamenti e gli atti vandalici.
“E’ una situazione ormai insostenibile – denuncia Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dall’Oasi dunale di Paestum, all’area protetta di Eboli, fino al Parco archeologico di Pontecagnano, non contiamo più i danneggiamenti, i furti, gli episodi di inciviltà. Le aree che gestiamo sono vere e proprie oasi in un deserto arido di cultura per i beni comuni e la bellezza. Tocca a noi tutti impegnarci per tutelarle e valorizzarle, dai cittadini alle istituzioni. Perché distruggere è facile, ma noi amiamo le cose difficili”.
Un ferragosto a contare i danni e a contenere un’inciviltà preoccupante, il tutto in un’area protetta fiore all’occhiello della nostra regione. L’Oasi dunale di Legambiente a Paestum è stata oggetto nella notte tra il 14 e 15 agosto scorsi, e poi nelle notti successive, di diversi episodi di vandalismo e devastazione. E’ stato infatti quasi completamente distrutto il percorso in legno per non vedenti e disabili inaugurato appena il 2 giugno scorso, grazie all’impegno dell’Univoc (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi), della Fiab di Salerno ed altre associazioni. Assurdo il motivo del gesto: recuperare legna per alimentare le decine di falò che hanno bruciato per tutta la notte sulla spiaggia antistante l’Oasi e in quelle vicine. Sotto i colpi dei vandali sono poi caduti anche alcuni pini ed acacie presenti tra la folta pineta e la rigogliosa macchia mediterranea dell’area.
“Malgrado l’apprezzabile impegno dell’amministrazione nel contrastare i fuochi in spiaggia, quest’anno abbiamo raggiunto l’apice dell’imbecillità, con la distruzione di un bene comune dalla grande utilità sociale nonché di tutta la cartellonistica dell’area – afferma Pasquale Longo, presidente del circolo Legambiente di Paestum, che da 16 anni in maniera del tutto volontaristica cura e gestisce l’area – Siamo in attesa della conclusione dell’iter del progetto di chiusura dell’area, è triste dirlo ma forse solo così potremmo difendere al meglio la bellezza e la natura”. Da una prima stima, sono quantificabili in alcune migliaia di euro i danni subiti dall’associazione ambientalista, che ha prontamente presentato una dettagliata denuncia ai Carabinieri. “Ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e riparare i danni”, afferma Lucio Capo, direttore dell’Oasi, che poi lancia un appello: “Chiediamo a tutti quelli che amano questo posto, e a quelli che ancora non lo conoscono, di prestare sabato 24 e domenica 25 agosto qualche ora di lavoro per riparare insieme il percorso, dimostrando ancora una volta che la società civile è unita di fronte ad episodi stupidi e volgari come questo.” Non è il primo episodio del genere che subisce l’area protetta di Torre di Mare. Appena l’anno scorso fu vandalizzato il casotto che i volontari utilizzano per le attività di manutenzione. E negli anni sono stati costanti e numerosi i danneggiamenti e gli atti vandalici.
“E’ una situazione ormai insostenibile – denuncia Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dall’Oasi dunale di Paestum, all’area protetta di Eboli, fino al Parco archeologico di Pontecagnano, non contiamo più i danneggiamenti, i furti, gli episodi di inciviltà. Le aree che gestiamo sono vere e proprie oasi in un deserto arido di cultura per i beni comuni e la bellezza. Tocca a noi tutti impegnarci per tutelarle e valorizzarle, dai cittadini alle istituzioni. Perché distruggere è facile, ma noi amiamo le cose difficili”.
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