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mercoledì 6 maggio 2009

I ricordi e la loro rappresentazione di Carmine Senatore

I ricordi e la loro rappresentazione

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I costumi, gli usi, le tradizioni,il folklore, le persone, le vicende,le emozioni , i sentimenti rappresentano il bacino di alimentazione della nostra memoria e della nostra coscienza. Sono questi gli elementi , modificati dagli eventi che si susseguono , la materia prima delle nostre rimembranze. Dopo essersi sedimentati nella nostra coscienza , si compattano , si cementano insieme ad altri fatti , precisi nel tempo e nello spazio ,e danno origine ai nostri ricordi che in relazione allo loro stato diventano più o meno precisi . Sono frammenti, proprio per aver subito queste fasi, in ognuna delle quali avvengono azioni di trasformazioni, a volte di tipo superficiale, senza intaccarne la qualità, a volte di trasformazioni profonde ed irreversibili. Spesso essi si stratificano nella nostra mente senza subire alcuna trasformazione, talvolta in condizioni particolari subiscono modificazioni e si mescolano tra di loro e da questo slittamento perfino eventi precisi vengono alterati .Prima di stratificarsi subiscono profondi fenomeni di erosione che li smussano, li levigano e li arrotondano e, con fenomeni di lento trasporto, si incastrano fra di loro. Nel momento che vengono depositati essi si imprimono in funzione della loro pregnanza , quelli più grossolani più in superficie, quelli più sofisticati in maniera talmente cambiata da rassomigliare solo superficialmente ai ricordi originari. Vi sono poi eventi talmente traumatici che ne sconvolgono non solo la memoria ma anche la loro temporalità, mettendo quelli più antiche in superficie e quelli più recenti in profondità. Gli eventi macroscopici ,che a questi ricordi si accompagnano sono la guida della loro temporalità, sono eventi che hanno una valenza ben definita nello spazio e nel tempo e ne definiscono una correlazione specifica con altri eventi che sono verificati in altre parti. A volte questi eventi mancano e se ne rende difficile la collocazione, se non la semplice equivalenza relativa che ci permette di affermare se un evento si è verificato prima o poi. Talvolta, anche se il bacino di alimentazione dei ricordi è simile per tutti quelli che hanno avuto la stessa matrice, ognuno,poi, nella sua memoria e in relazione ai percorsi individuali li incamera in modo diverso fino al punto da farli apparire diversi. A volte sono raccordati da versioni romanzate ataviche, frutto di impressioni e di emozioni suscitate , non sempre reali, spesso sognate o immaginate. Se i bacini di alimentazioni sono diversi è ancora più difficile correlare gli eventi e i ricordi che ad essi sono legati. Fare poi una correlazione assoluta con definire età precise è ancora più problematico. E solo tecniche, sofisticate, di psicanalisi, possono farle emergere e situarle e riferirli a momenti bel definiti ed identificabili. E anche in questo caso, per la incertezza delle tecniche e spesso per imperizia professionale, li rende improbabili, confusi ed incerti. Spesso le stratificazioni sono di piccolo spessore, in quanto vissute non pienamente ma maniera distratta e superficiale. E anche la memoria collettiva , proprio perché rappresentazione vista con occhi differenti, conferisce incertezze e dubbi ed è causa di dibattiti e di discussioni. Gli eventi di largo raggio vengono resi parziali , perché vissuti con emozioni e sensazioni differenti e diverse. Narrare significa ricordare, ma ricordare significa anche romanzare. I principi di sovrapposizione, per cui ciò che si deposita prima è più antico e quello che si deposita più recente, e quello di correlazione , che ne indica l’equivalenza cronologica, se è valido per le serie naturali, non è valido per i ricordi e le testimonianze, in quanto mancano gli eventi a cui riferirli . Sono quei ricordi sterili o ,come si suol dire ,privi di memoria e di riferiment

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