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domenica 16 settembre 2012

A PROPOSITO DI UNA DISCUSSIONE SUI GIORNALI SU CASTELLABATE, BENVENUTI AL SUD E DINTORNI... di Gianfranco Nappi


Con alcuni interventi sulle pagine di Repubblica e Corriere della Sera si è aperta una discussione sulle conseguenze negative, secondo alcuni opinionisti, che il film Benevenuti al Sud avrebbe avuto per Castellabate e il Cilento.
L’dea di fondo ispiratrice è che il film avrebbe rotto la tranquillità e la pace di luoghi per pochi riversando su di essi una massa, spesso plebea, rumorosa, incolta e incapace di cogliere il valore profondo dei luoghi visitati, tutti presi solo dalla voglia di calcare lo stesso suolo calcato da Bisio, Siani e compagnia....
La polemica non è nuova in casi del genere.
Francamente la trovo stucchevole.
Che ci si sorprenda ancora degli effetti correlati alla affermazione della fabbrica dell’immaginario questo davvero desta sorpresa...
Parlo da uomo conquistato dal Cilento negli ultimi dieci anni.
Che la solitudine e l’isolamento facciano bene a Castellabate e al Cilento è tutto da discutere e da dimostrare.
La realtà ci dice il contrario : solitudine e isolamento hanno portato questo territorio in una condizione di progressivo depauperamento, abbandono, decadenza.
Questa è la verità.
Si veda la curva del decremento demografico, si veda l’età media degli abitanti, si veda la voglia dei giovani di scappare, si veda lo stato di abbandono e di fatiscenza di tanti centri storici...e non solo nell’interno ( che non dimentichiamolo è parte prevalente dell’essere Cilento), ma anche sulla costa...
...Che il film in questione abbia contribuito a far conoscere di più questa parte d’Italia a tutta l’Italia e che da ciò sia derivato un aumento di attenzione, di visitatori e fors’anche di turisti perchè dovrebbe essere considerato un male?
Certo, detto questo da qui poi cominciano i problemi, anche nuovi.
Di sicuro fa sorridere la voglia di fotografarsi  sotto la lapide con la famosa frase di Gioacchino Murat o davanti alla finta Posta o sotto il cartellone di Benvenuti al Sud che ha visto protagonisti migliaia di visitatori...mi sorprendo della sorpresa, insisto :  dopo che per decenni si sono decantate le magnifiche e progressive sorti di questa modernità di ‘plastica’,  perchè ce la si vuole prendere poi con la coppietta che si immortala nei luoghi dei famosi protagonisti?
I problemi nuovi sono presto detti.
E’ evidente che una presenza così consistente, molto leggera anche, da visita di corsa in torpedone e via, è destinata a scemare con il tempo.
In ogni caso c’è una cosa che farà giustizia di tutto : se il territorio ( inteso come suo tessuto associazionistico, come sue istituzioni, suoi operatori economici e commerciali....), saprà cogliere l’occasione dell’attenzione creata per elevare la propria offerta di qualità della ricettività,dell’accoglienza,degli eventi culturali, delle occasioni di vita diversa, insieme alla difesa intransigente del contesto ambientale e del mare, sarà questo a selezionare anche la domanda e renderne duratura nel tempo l’attrattività.
(Piccola considerazione : la stessa esperienza che voi avete incontrato e sulla cui newsletter compare questa riflessione è figlia di questo tentativo).
Se l’offerta diventerà sempre più ricca di qualità e di opportunità nuove, anche la domanda si conformerà ad essa selezionando anche da questo lato qualità : senza andare a scomodare esempi lontani,  ma Ravello e Giffoni diranno pur qualcosa in questo senso dopo tanti anni...
Il vero tema è questo.
Se la discussione aperta aiuterà a riempire anche questo spazio di proposta, nonostante tutto potrà essere stata feconda.
Idee, proposte,ipotesi ve ne sono sul campo e tante altre possono nascere...( sarebbe interessante ad esempio se si promuovesse su questo un incontro  chiamando a confronto tante realtà del territorio e  tante personalità ed esperienze significative amiche del territorio, chiedendo a tutte un contributo di idee...certo poi ci vorrebbe chi queste idee le raccogliesse...).
Una suggestione viene a me.
Nel 2015 a Milano. Expo mondiale sull’alimentazione. Ma è possibile che il territorio dove è nata la Dieta Mediterranea, con tutti gli annessi e connessi su cui non torno e su cui magari tanto si chiacchiera ma tanto poco si fa...., non debba immaginare se stesso come soggetto protagonista di un tale evento  mondiale lì a Milano ( e dico protagonista...non la risoluzione di tutto con un piccolo convegno, una piccola passerella...), ma anche portando dal 2015, diciamo così,  Milano qui,  in un grande appuntamento che si rifletta nell’Expo e che abbia poi l’ambizione di ripetersi negli anni successivi...e perchè il Cilento non potrebbe diventare uno dei luoghi privilegiati in cui, a livello mondiale, si pensano una alimentazione nuova ed una distribuzione della risorsa cibo sempre più  giusta per i produttori e per i consumatori?  Ci sono  personalità che o nella produzione di eccellenza vitivinicola, di olio, di formaggi, o nell’arte, o nella gastronomia, da Sant’Agata ai due golfi a Sapri ( per limitarci alla provincia di Salerno ), già oggi parlano non all’Italia ma al mondo con la qualità che producono : queste personalità  sarebbero le  prime da coinvolgere insieme a tante altre non espressione del territorio disposte però a contribuire ad una idea del genere.
A proposito di esempi e di attenzione sul Cilento, non è anche in questo che Angelo Vassallo con il suo sacrificio estremo ci ha lasciato un grande dono che tocca a noi, anche in sua memoria, saper far crescere in modo giusto?
Gianfranco Nappi
P.S.  Mi  farebbe piacere che a proposito di difesa del Cilento e della sua  ‘integrità’ si denunciassero di più e si riflettesse meglio  sulle vere brutture che si vedono sul territorio :   dalla crescita senza limiti dell’urbanizzazione di Ascea  Marina alla collina di Torchiara che sembra essere diventata la collina del Vomero degli anni ’50...Forse su questo sì varrebbe la pena di accendere i riflettori.
GIANFRANCO NAPPI

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