di CARMINE SENATORE
Un altro personaggio che mi è rimasto impressa nella memoria era Giovanni Rocco. Aveva una norma forza. Sembrava fosse nato vecchio. Portava un cappello militare con visiera che non toglieva mai dalla testa.
Quando si doveva trasportare un carico pesante era il punto di riferimento.
Era un omone grosso ,che pur movendosi lentamente , riusciva a trasportare sulle spalle carichi impensabili per un essere umano : il trasporto di uno scalone o un sacco di grano era per lui possibile..
Quando si doveva trasportare un carico pesante era il punto di riferimento.
Era lui che all’arrivo del postale trasportava il sacco del sale al negozio del centro storico.
Si accontentava di pochi spiccioli.
Amava, però, le medaglie, da quelle di cartone e quelle di latta. Il regalo lo rendeva felice e questo era l’unico momento in cui sorrideva.
Non disdegnava il bicchiere di vino che beveva tutto in un sorso. Quando mi incontrava mi sorrideva, perché una volta gli avevo fatto dono di una medaglia di cartone con l’effigie del Re Vittorio Emanuele, che avevo trovato a casa di un suo amico in un vecchio baule.
Parlava con difficoltà e spesso era incomprensibile. A volte borbottava tra sé e sé.
La sua casa, un umile tugurio, era piena di santini, croci di latta e medaglie che teneva sparse ovunque.
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