) |
|
L'eruzione del 1944 del Vesuvio viene considerata come il termine di un periodo eruttivo iniziato nel 1914. L'attività stromboliana cominciò da allora a costituire un conetto di scorie all'interno del cratere che aveva raggiunto, nel marzo del '44, un'altezza di 100 m., portando l'altezza del vulcano a 1260 m.
L'eruzione, descritta in maniera dettagliata da Giuseppe Imbò, allora direttore dell'Osservatorio Vesuviano, fu preceduta da chiari segni premonitori a partire dal 13 marzo, quando si ebbe il collasso del cono di scorie presente all'interno del cratere.
L'eruzione iniziò il 18 Marzo con un aumento dell'attività stromboliana e con piccole colate laviche sul versante orientale e verso Sud. Subito dopo un altro flusso lavico si riversò nell'Atrio del Cavallo e si fermò a 1,2 km da Cercola, dopo aver invaso e parzialmente distrutto gli abitati di Massa di Somma e di S. Sebastiano. Nel pomeriggio del 21 marzo iniziò la seconda fase dell'eruzione caratterizzata da fontane di lava che determinarono l'arresto dell'alimentazione lavica. A partire da mezzogiorno del 22 marzo si verificò un sensibile cambiamento nello stile eruttivo: la nube eruttiva raggiunse un'altezza di 5 km, mentre lungo i fianchi del cono si innescarono valanghe di detriti caldi e piccoli flussi piroclastici.
Mentre il Vesuvio eruttava , Zio Carminuccio, il fratello di mia madre, si sposava Con Annina Mangone. Coronavano così il loro sogno d’amore.
Pur essendo ancora bambino, ricordo che piovevano ceneri che ben presto formarono uno spesso strato. Per alcuni anni tali ceneri furono usate combinate con la calce come materiale di costruzione
Nessun commento:
Posta un commento