Pubblicato su carta sin dal 1993, è uno dei più longevi periodici dell'area della Piana del Sele e Cilento. La Collina degli Ulivi online vuole essere ancora di più un luogo di informazione, ascolto e diffusione di idee, anche attraverso l'interazione in tempo reale con i suoi lettori in ogni parte del mondo.

martedì 26 agosto 2008

A venticinque anni dalla scomparsa di Giovanni D'Ambrosio


Il ricordo di un carabiniere altavillese amato dalla sua gente

di Franco Benedetto

Avevo nove anni quando si svolsero i funerali di Giovanni D’Ambrosio. Ricordo la mattina dei funerali, la gente che si accalcava in strada, poi uscì la bara coperta dal tricolore che strappo ai miei occhidiverse lacrime mentre lentamente il corteo si dirigeva verso la chiesa per l’ultimo saluto.Giovanni era mio dirimpettaio, suo nonno funzionario del monopolio, mentre il mio guardiano erano entrambi giunti in loco per il lavoro che offriva il nuovo stabile costruito dalla S.A.I.M. in Persano. Il padre Arturo reduce dalla guerra in Africa settentrionale dove era stato sei anni, di cui tre prigioniero dei francesi mi raccontava raccapriccianti aneddoti sulla sua vita passata. In seguito Arturo trovò impiego presso il tabacchificio, come agente di campagna e arrotondava la sua paga riparando orologi di ogni genere, molto nota la sua fama di orologiaio ha fatto girare le lancette del borgo e dei dintorni. Il figlio Giovanni iscritto al terzo anno di lingue per dare un miglior sostegno alla famiglia si arruolò nell’arma dei carabinieri. Fatto il corso a Campobasso venne trasferito al comando Grande a Roma, poi fu mandato a prestare servizio all’aeroporto di Ciampino, in seguito trasferito al ministero della difesa allo stato maggiore dell’aeronautica, e poi a Grosseto al centro radar Poggio Ballone. Pochi anni dopo esattamente 22/7/83, Giovanni morì a causa di colpi da arma da fuoco. Da giovanissimo nelle fila del G.S. Carillia e poi dirigente, fondatore del circolo culturale Carillia sul finire degli anni ’70, dove rivestì la carica di segretario mentre la sorella quella di presidente. Ancora vivo nella nostra comunità a distanza di 25 anni, il suo nome non viene dimenticato grazie ai racconti dei suoi amici ed ad una competizione calcistica che si rinnova ogni anno dove viene onorata la sua memoria e diffusa la sua immagine. Il giorno 8 agosto gli verrà intitolato il campo di calcio su proposta del vicesindaco Vincenzo Giardullo, così il nome di Giovanni resterà sempre vivo in quel rettangolo che lo ha visto protagonista, e dove meglio si consacra la sua immagine di sportivo.



Nella foto Giovanni D'Ambrosio

Nessun commento:

Posta un commento