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giovedì 30 settembre 2010

Chiese di San Biagio e Sant’Egidio. Siamo ad una svolta?

Partito ufficialmente il tavolo tecnico sulle chiese chiuse da trent'anni

Si è tenuto il 28 settembre, presso il Convento San Francesco di Altavilla, l’incontro sulle ipotesi di interventi sui beni ecclesiastici altavillesi, organizzato dall'Ufficio Beni Culturali della Curia Diocesana di Vallo della Lucania. Di seguito vi proproniamo il report dell'incontro a cura dell'associazione L'Auriga Cilento, che si è fatta promotrice della strutturazione di strategie di recupero delle chiese inagibili dal terremoto del 1980.


Al tavolo dei lavori erano invitati il sindaco di Altavilla, il parroco e le associazioni culturali, oltre alle Soprintendenze BSAE e BAP di Salerno. Erano presenti il parroco, don Costantino Liberti, la Diocesi con l’architetto Raffaele Rammauro, la dottoressa Maria Giuseppina Felici della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, l’architetto De Feo della Soprintendenza per i beni artistici e paesaggistici, il presidente del consiglio comunale Enzo Baione e il dirigente dell’Ufficio tecnico Alessandro Fusco: Diverse le associazioni locali presenti: MusicaNova con Renato Mazzei, AltavillaViva con Piero Lettieri e Claudia Fusco, L’Auriga Cilento con Arcangelo Bellissimo, Maurizio Di Masi, Sergio Di Masi, Marco Polito, Amedeo Cennamo e, come privato cittadino, Gerardo Di Verniere.


Fra gli interventi sottolineiamo quello del signor Di Verniere che ha illustrato il suo impegno personale, profuso sin dal lontano 1986, relativamente al restauro delle chiese altavillesi e delle loro opere interne, sostenendo di aver lavorato sempre in simbiosi con la Diocesi e la Soprintendenza. A questo proposito, Felici e Rammauro, non avendo in questi anni mai ricevuto documentazione in merito al progetto della sistemazione della pavimentazione avvenuta in San Biagio, si sono riservati di controllare nei propri archivi quanto sostenuto dal Signor Di Verniere.


I rappresentanti dell’Auriga Cilento, ringraziando i promotori dell’incontro, iniziativa che negli ultimi mesi avevano più volte sollecitato, hanno chiesto a Felici se sia possibile spostare i 50 mila euro – già stanziati secondo quanto riferito dal delegato della BSAE nel convegno altavillese da loro promosso il 20 agosto 2009 - per il consolidamento della chiesa di Cielo e Terra, su almeno una delle chiese altavillesi chiuse, in particolare quella di Sant’Egidio che si presenta in una situazione migliore rispetto a quella di San Biagio e potrebbe quindi essere riaperta in tempi brevi e con stanziamenti relativamente bassi.


A tal proposito è stato sottolineato che la Chiesa di Cielo e Terra è di proprietà comunale, ed il Comune su tale immobile ha già ottenuto un finanziamento di circa 800 mila euro, destinati al recupero della struttura e alla creazione di un museo. Felici, non essendo al corrente del finanziamento riferito dal delegato della BSAE, si è impegnata ad effettuare le dovute ricerche per verificare quanto sostenuto dal suo delegato, e se tale notizia fosse confermata provvederà sicuramente a far spostare su S.ant'Egidio tale contributo.


Rammauro, nel prendere la parola, ha proposto alcuni canali di finanziamento – fra l’altro già suggeriti dall’Auriga nel convegno promosso nell’agosto del 2009 - e cioè:


- attingere ai finanziamenti ARCUS presentando un progetto globale per il recupero di tutti i beni storici altavillesi, per richiedere un finanziamento del 70-80% dell’investimento totale, purché il progetto venga presentato entro il marzo del 2011.
- utilizzare il filone relativo ai finanziamenti previsti per i contributi dell’8 per mille dai contribuenti. Indipendentemente dalle strade intraprese è indispensabile però garantire la somma restante, non copribile dai finanziamenti pubblici, attraverso altre fonti.


L’architetto della Diocesi ha poi sottolineato la bellezza e l’importanza storica della Casa Canonica di Sant’Egidio dove ha scoperto - dietro la carta da parati che riveste le pareti - degli affreschi molto belli, oltre agli altri affreschi conosciuti, come quello situato dietro la pala di San Francesco presso il Convento. Queste affermazioni hanno destato stupore e meraviglia anche nell’arch. De Feo, della soprintendenza BAP.


L’Auriga Cilento e MusicaNova si sono dichiarati favorevoli alle proposte di Rammauro, chiedendo però che il tutto sia realizzato e gestito da chi ha competenze in merito, ovvero dalla Diocesi stessa o dalla Soprintendenza. Il Comune di Altavilla ha dato la disponibilità nel collaborare, ma ha precisato che attualmente non ha fondi a disposizione per questo tipo di interventi.


Nelle conclusioni si è concordato che tutte le progettazioni e gli interventi futuri sui beni ecclesiastici altavillesi saranno seguiti direttamente dalla Diocesi (nella persona di Rammauro) e dalla Soprintendenza (Felici), i quali provvederanno a comunicare tutti gli aggiornamenti e le vicende che scaturiranno da queste decisioni concordate. Entrambi hanno sottolineano che in queste occasioni sono molto importanti gli aiuti esterni che possono arrivare da Associazioni locali, imprese e cittadini.


Don Costantino ha comunicato che servono ancora 18 mila euro per completare il pagamento del restauro dell’organo di San Biagio e ha chiesto alle associazioni e ai cittadini di mobilitarsi per trovare questi fondi. Con l’occasione ha comunicato che la statua della Madonna del latte è rientrata al Convento San Francesco a seguito del restauro effettuato a Salerno, mettendo fine ad una vicenda durata diversi anni.

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