Lettera aperta ai Cittadini di Glicerio Taurisano
Primavera del 2011, gli Altavillesi saranno chiamati alle urne per scegliere un nuovo Sindaco ed una nuova Amministrazione. Fin qua nulla di sconvolgente, se non fosse che ad oggi già decine di auto candidature fanno capolino da destra a manca per ritagliarsi il ruolo di primo cittadino di un paese che, probabilmente, ha visto sfiorire sotto i propri lamenti anni e anni di ricchezza ambientale, artistica e storica.
Questa non è la solita retorica, no, vuol essere invece una propositiva sintesi di opinione che deve e vuole portare ad una riflessione politica, sociale e culturale per poi confrontarsi su idee e progetti. Dove quest’ultimi nulla hanno a che fare con i programmi elettorali poiché trattasi di surrogato di pensieri di ciò che si “vorrebbe fare” e “mai si fa” e non ciò che si “deve fare”.
La differenza non è poca.
Altavilla Silentina merita una sintesi di riflessione di cosa ad oggi si è prodotto e cosa si potrebbe produrre in termini economici, occupazionali e sociale, grazie alle ricchezze esistenti.
Non ho nulla contro nessun ipotetico candidato a Sindaco (nomi che girano tra misteri, chiarezze, strategie, nel probabile e nella certezza) ma, come cittadino Altavillese, prima, ed Operatore Politico poi, avrei preferito, da subito, che qualcuno si pronunciasse sul futuro di questo paese considerando almeno tre cose: l’ambiente in cui si trova, le ricchezze artistiche e culturali che possiede, il centro storico da valorizzare ed utilizzare ai fini turistici. Cose che avrebbero dovuto godere della loro realizzazione già da tempo.
Troppo..?... no, troppo poco, ma preferisco ridurre a queste tre, importanti, realtà la mia opinione per addivenire attraverso una logica politico-amministrativa in direzione di quella circolarità produttiva che ad Altavilla necessità per uscire fuori dalla staticità e dall’abbandono sempre più forte da parte di giovani talenti, cioè dei Figli di oggi e del domani e di tutti quelli che ormai hanno già sofferto per le lunghe attese di un momento migliore per ritornare alla propria casa natia.
Su quale “figura” gli Altavillesi dovrebbero porre maggiore attenzione al fine di eleggere un Sindaco (e di conseguenza un’amministrazione) che abbia sincero interesse a considerare la Cittadinanza come “strumento” attivo nella politica amministrativa?
La mia interpretazione alla gestione amministrativa dell’ Ente Comune, (non personale, ma che vede il suo realizzarsi nella più semplice delle metodologie politico-gestionale) si intrinseca in modo caparbio nella considerazione attiva che questi debba avere verso la comunità che rappresenta, al fine di governare quello stesso ente nel senso puro della “res publica” e considerato che la cosa pubblica è cosa di tutti, occorre quindi che ogni cittadino faccia la sua, importante, parte, come appunto, effettuare una scelta di campo per le prossime elezioni: puntare al vecchio, al risaputo, alla staticità, alla solita ricerca del potere cittadino ed amministrativo, su coloro che hanno già dato (in qualsiasi termine) oppure al nuovo, al dinamismo, alle fattibilità, al pragmatismo politico e centrico per la comunità Altavillese.
Abbiamo avuto sino ad oggi, Primi Cittadini bravi e meno bravi, capaci e meno capaci, attivi e meno attivi, ma il punto ormai non è versare opinioni su ciò che è stato ma concentrarsi su ciò che “dovrà essere”.
I Cittadini Altavillesi dovranno scegliersi un Sindaco che nulla ha avuto a che fare sino ad oggi con inattive amministrazioni passate, con personalismi vari, con interessi economici o quant’altro richiamante spunti di collegamenti vari con assurde strategie di potere che a nulla portano se non alla denigrazione verso un Paese che può ancora, ma credo come ultima occasione, dare e ricevere tanto al fine di non ritrovarsi, definitivamente, nel totale abbandono.
Un Sindaco che sappia ben distinguere il favoritismo dagli interessi di una intera comunità, che sappia ben coniugare la realizzazione, la costruzione, la valorizzazione con il dovere di apportare benefit ai propri Cittadini. Un Sindaco ed un’ Amministrazione che sappia mantenere alto e pulito il significato proprio, naturale, della Politica.
Non è più tempo della politica fatta con personali considerazioni, non è più tempo della politica che non è. È il momento che Essa faccia il suo ruolo, è il momento che si riappropri (qualora l’abbia mai avuto) della sua naturale funzione.
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