Lettera aperta ai Cittadini di Glicerio Taurisano
Abbiamo più volte visto, appurato, che nelle micro realtà la Politica non ha mai rivestito un ruolo fondamentale nelle corse, disperate a volte, verso il potere amministrativo. Ebbene, ciò è un errore storico, culturale e sociale, poiché nelle piccole realtà territoriali, la Politica, è considerata ancora “res mea”, o per essere più chiari e forse ripetitivi, “la politica che intendo” o “la politica che vorrei”. Essa non può essere considerazione personalistica ed adattabile alle circostanze opportunistiche, deve invece ricevere dagli uomini e dalle donne che la praticano, la ovvia e ordinaria interpretazione.
Occorre, quindi, iniziare da queste considerazioni se si vuole apportare beneficio, programmabilità e fattibilità all’attività politica che si svolge, occorre incominciare dalle piccole concretezze se si vuole dare alla politica il ruolo che le compete e non l’affaristico, personalistico e velleitario credito. Da qui, la scelta di un Sindaco e di un’ Amministrazione che abbia questa cultura, che sia intriso di progettualità e pragmatismo gestionale, che sia autore ogni giorno della soluzione delle esigenze cittadine e non semplice uditore, che abbia esperienza nella gestione delle risorse umane e di beni comunitari, che sia persona di partito ma soprattutto di politica, che abbia la giusta esperienza attraverso le attività politiche svolte, anche se non amministrative, persona dunque che abbia mentalità imprenditoriale, capacità di scegliere un’amministrazione che una volta eletta sia consapevole di andare a svolgere un ruolo per la comunità intera, rimboccandosi le maniche, ogni giorno, e lavorare e produrre per il Paese. Un Sindaco che guarda con fiducia il fondamentale ruolo dei Giovani nell’intera comunità, che abbia umiltà di ascoltarli, seguirne i suggerimenti, condividerne le aspettative e risolverne le esigenze. Che guardi con interesse sociale allo sviluppo del territorio, alla sua valorizzazione, alla sua crescita. Un Sindaco e un’Amministrazione che abbia la responsabilità morale di confrontarsi con i Cittadini, che sappia stabilire un periodo amministrativo dopo di che generare opinioni, considerazioni e comparazioni sia con i Cittadini che con la Minoranza, avere il coraggio in caso di impropria e mala gestione dell’Ente di darne atto ai Cittadini e rimettere loro il mandato. Un Sindaco non solo come Figura Istituzionale ma anche e soprattutto come aggregatore di idee e progetti dei Cittadini, delle Associazioni, dei Consiglieri tutti, affinché cultura, storia, arte, territorio e ambiente si inerpicano attraverso il percorso politico-gestionale nelle direzioni delle più alte sommità di crescita e valorizzazione affinché sia possibile una rinascita di Altavilla Silentina e del suo status economico, occupazionale, culturale e sociale.
Governare è prendersi cura, amando il proprio territorio, rispettandone la cultura, la storia i percorsi che esso unitamente ai Cittadini, di ieri e di oggi, hanno compiuto nella lunga corsa verso futuri migliori che paiono mai appartenuti ad Altavilla. Un Paese che lamenta la sua esistenza, la sua considerazione, la sua rinascita è un Paese che offre a sua volta sofferenza, tocca i cuori dei suoi Cittadini le anime dei suoi Padri e preclude ad ogni sano riguardo da parte della società. Che sia, quella da venire, un’Amministrazione che guardi con interesse di sviluppo, di supporto e valorizzazione alle imprese presenti sul territorio, dando loro possibilità di crescita; all’agricoltura, con forte attenzione ai finanziamenti regionali ed europei; ai prodotti tipici locali, avendo così possibilità di produrre e localizzarne le vendite; al turismo ambientale, paesaggistico, storico, attraverso un marketing mirato che faccia da supporto e da richiamo; all’arte e alla storia che Altavilla, orgogliosa, riserva con tanta dignità, ma senza alcuna prospettiva futura allo stato attuale.
La voglia di cambiare, il bisogno del nuovo, questo è quello che emerge dal continuo ascoltare gli Altavillesi, un dire e un sostenere che però si ferma al singolo colloquio e non si propaga attraverso una ferma e netta presa di posizione comunitaria; fa male sentir dire dagli Altavillesi, tuoi compaesani, “qui non cambierà mai nulla” - non cambierà mai nulla se non lo si desideri davvero. Cos’è allora che li ostacola ad esprimere la netta volontà di cambiamento? Il disinteresse alla politica? Le paure? I favori? Le richieste? no, oggi tutto questo deve essere superato, deve essere annientato dalla semplicità, dalla onestà e dalla propensione a voler offrire il proprio umile contributo senza riceverne personali interessi, una lacuna che deve essere attraversata con il dialogo, la disponibilità e l’impegno verso i Cittadini.
Ecco cosa occorre a questo Paese tanto trasandato nel suo diritto sociale di esistenza, un Paese, quello di Altavilla Silentina, addirittura violentato dalla non considerazione, dalla non volontà di porlo in uno stato naturale di crescita e sviluppo; un Paese che conserva il suo scrigno di ricchezze mettendolo a disposizione di tutti, una ricchezza naturale, artistica e storica che probabilmente tante altre realtà ci invidiano.
Sia il prossimo Sindaco e la nuova Amministrazione il fulcro su cui poggiare la rinascita di Altavilla e donarle ciò che più di ogni altra cosa desidera: la dignità.
Sia nell’indole di ognuno che si appresti a governare questo Paese la moralità politica, l’impegno sociale, il prendersi cura, affinché si dia un futuro a ciò che inesorabilmente abbiamo voltato le spalle per anni e anni, senza ascoltarne il lamento di una sofferenza che tocca i cuori di chi per Altavilla e per i suoi Cittadini prova ancora rispetto, amore e indiscutibile certezza che ancora si può creare un futuro migliore. Rinasca Altavilla, rinasca l’orgoglio Altavillese.
Glicerio Taurisano
Altavilla Silentina, amministrative 2011. Quale sindaco? Parte 1
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