BRACCONAGGIO: LA FORESTALE DENUNCIA
NEL CILENTO UN BRACCONIERE PER ESERCIZIO VENATORIO IN AREA PROTETTA.
L’uomo, bloccato dopo un breve inseguimento, ha confessato
di aver esercitato in zona protetta l’attività venatoria.
Camerota (SA)- E’
stato denunciato dal Corpo Forestale dello Stato G.R., un cacciatore quarantaseienne responsabile di aver praticato
esercizio venatorio nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano, in località “Sant’Antonio” in agro del comune di Camerota.
L’operazione è scattata in seguito ad una segnalazione per incendio da
parte di alcuni cittadini pervenuta al numero di emergenza ambientale 1515 del
Corpo Forestale dello Stato.
Infatti, la pattuglia 1515 composta da personale del Comando Stazione
Forestale di Casaletto Spartano, a seguito di una richiesta di intervento
pervenuta dalla SOUP di Vallo della Lucania, per un incendio in atto in
località “Fenosa” in agro di Camerota, giunta sul posto, mentre stava effettuando un
giro di ricognizione dell’area colpita da incendio, udiva degli spari di arma
da fuoco provenire dalla vicina località “Sant’Antonio”. Con l’ausilio di un
binocolo, si riscontrava la presenza di un cacciatore, che con il fucile impugnato
e con due cani al seguito era intento nell’attività di caccia. Gli Agenti,
restando in appostamento e, tenendo sempre sottocontrollo il bracconiere,
decidevano di aspettare che lo stesso si avvicinasse alla strada per poi
intervenire. Dopo aver installato un richiamo acustico per la selvaggina, lo
stesso si incamminava verso la propria autovettura.
L’uomo alla vista della pattuglia forestale, si dava alla fuga,
prontamente dopo un breve inseguimento, veniva raggiunto e identificato, risultando
all’atto del controllo con la licenza di porto di fucile scaduta.
Le Giubbe Verdi, prontamente eseguivano il sequestro del fucile
semiautomatico marca Benelli, del richiamo acustico marca JVC, denunciando il
bracconiere alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, il
quale dovrà rispondere, di esercizio di caccia in Area Protetta con mezzi non
consentiti e, di porto abusivo di armi.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, per reati connessi alla caccia e alle
armi, il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania
diretto dal V.Q.A. SILEO Fernando ha
effettuato: n°648 controlli
riscontrando n°14 Reati che hanno portato al deferimento all’Autorità
Giudiziaria di n°8 persone di cui una arrestata; sono state eseguite inoltre
n°2 perquisizioni e n°12 sequestri di cui: nove fucili, sette lacci, una
tagliola, cinquantacinque munizioni, una carcassa di rapace protetto(Gheppio); mentre
per illeciti amministrativi sono state sanzionate n°13 persone per un importo
totale di circa €.3.500,00-
Nonostante il divieto di caccia venatoria all’interno dell’Area
Protetta, il fenomeno è molto diffuso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano, che causa gravi impatti sull’ambiente e sull’avifauna dal momento che
colpisce anche specie molto rare e in via di estinzione, che in questo periodo
arrivano dal nord Europa e attraversano il nostro Paese per andare a svernare
in Africa.
Addetto alla
Comunicazione Istituzionale
Ass. SANTANGELO
Antonio (335/1864114)
Firmato
V.Q.A. Ing. Fernando Sileo
Nessun commento:
Posta un commento