Una tela di schieramenti tessuta sul presupposto 'matematico' del voto clientelare. Una strategia che mira a frammentare il fronte dei concorrenti sul presupposto di una medievale lotta tra contrade. Ecco l'analisi dei movimenti politici altavillesi alla pre-vigilia del voto amministrativo
di Oreste Mottola
La tattica che ti fa vincere la partita non si cambia ma si perfeziona. Può un sistema di potere sapientemente costruito in questi anni intrecciando la struttura amministrativa apicale del comune con i suoi organi di direzione politica ed alcuni nevralgici punti di forza dell’economia locale rinunciare al suo ruolo di preminenza solo perché le prossime elezioni comunali possano magari andare “storte”? No, gli interessi e le carriere in ballo sono troppo importanti, perché tutto si possa risolvere magari con un “pacifico” ritorno a casa, magari all’ombra di una chiesa di S. Egidio. Solo così si giustificano le “ingerenze” di un ex consigliere provinciale nelle prime manovre per la formazione delle nuove compagini che aspirano a guidare il comune di Altavilla Silentina nel quinquennio 2011 – 2016. Le prime mosse sono già note: via libera ad Enzo Baione, ufficiosamente incoronato come delfino, e la comprensione per chi ha già deciso di percorrere strade diverse. In “libera uscita” vengono già segnalati il vicesindaco Giardullo e l’assessore Doto, che – i soliti bene informati – dicono già collocati all’interno dei primi “pour parler” per formare liste che abbiano il loro centro “nella Piana”. Il disegno sottinteso, antico come il cucco per chi conosce la storia politica altavillese, è quello di ricreare subito il clima per il solito scontro campanilistico. Ed in mezzo piazzare una formazione che qualche goal lo farà a Cerrelli, Cerrocupo e Carillia e così il campionato sarà suo. Basterà un punto in più.
Attenzione, però l’onere di rappresentare il totem del “paese” passerebbe all’incolpevole Emilio Iuliano, che pur non si sogna di farlo, ma questa è la parte che gli strateghi raccolti intorno all’ingegnere gli vorrebbero assegnare. Per la verità nel ruolo si vedrebbe bene anche “l’ex” Gerardo Di Verniere, ma il ristoratore ed esperto di politiche ambientali non è certo a “digiuno” su queste manovre e negli ultimi tempi si è fatto guardingo assai.
Che si vuole dire? L’ex dirigente del Pd, ora nel Pdl, pensa che anche nel 2012 si ripeterà lo schema del 2006, con “terze forze” costruite anche con il generoso contributo, o la benevolenza, di chi è oggi al potere, che possano “disturbare” la corsa elettorale dei candidati a sindaco non graditi, troppo autorevoli o pericolosamente indipendenti. E’ lo schema del “divide et impera” che porta, in una realtà dove il controllo clientelare conta tanto, a fare affermare il gruppo relativamente più forte. Che è sicuramente quello che oggi promana dall’amministrazione comunale in carica, pur con le più volte sottolineate forti cadute di popolarità della stessa. Solo che questa volta non basta un solo “cavallo di Troia”, seppur dalle sembianze del gallo. Le liste devono essere di più, la frammentazione dovrà essere la più spinta possibile. Ecco allora “l’incoraggiamento” del quale godono un po’ tutti coloro che una qualche velleità “da futuro sindaco” se la sono finora lasciata scappare. Come alle ultime elezioni provinciali con Di Chiara e Cembalo entrambi convinti di avere l’appoggio del “Palazzaccio”. Tutti correranno a smentire, nessuno vuole correre il rischio di “bruciarsi a mezzo stampa” ma – oltre ai nomi già fatti - da Gianluca Peduto ad Antonio Marra, da Franco Cembalo a Rosario Gallo, da Pasqualino Perillo ad Antonio Peduto, da Michele Gallo a Germano Di Chiara, a nessuno dispiace la prospettiva di andarsi a sedere su di una sedia che è sempre ambitissima a dispetto dei “patti di stabilità” che tengono frenata la cassa. I finanziamenti regionali già arrivati, e quelli da spendere nel prossimo anno, tra Foresta, parcheggio di via Roma, “Cielo e Terra” e Quota 424, renderanno certo più interessante la vita del futuro sindaco.
Per evitare che la storia narrata si concluda nella maniera già delineata all’inizio urge trovare l’intelligenza di rompere l’ingegneria della “tela del ragno” che in maniera veloce si sta tessendo per bloccare, per ancora un’altra volta, il cambiamento da tante parti richiesto. Restino pure i costruttori di “cavalli di troia”, nessuno, per carità, gli tolga il loro esclusivo trastullo.
Ho letto l'articolo sul mattino di oggi 11 c.m. per il totosindaco ad altavilla sinceramente non c'è da stare allegri,, è la sinistra dov'è ,, Non solo che personaggi tra vecchio e nuovo ,, è da paura girano quasi e sempre gli stessi nomi forse l'unico da considerare è antonio bassi per esperienza e conoscenza,, però Oreste dal sondaggio avevi fatto qualche tempo fa eri uno fra i primi e allora??? Vuoi stare sempre a raccontare o fare ciao francesco baldo
RispondiEliminaCarissimo Franco,
RispondiEliminada tempo io ho fatto la scelta del giornalismo. E come per i magistrati io sostengo che debba trattarsi, quando si scende nell'agone, di una scelta definitiva. Di aspiranti candidati a sindaco ce ne sono molti. Si gettano, potremmo dire. Ce ne sono anche di ottimi con il cuore a sinistra. Forse non hanno ancora palesato appieno la loro voglia di "spendersi" per il paese.
L'ultimo commento, solo per un errore tecnico, a causa del GOOGLE ACCOUNT, non è stato firmato al suo autore che è, ovviamente, Oreste Mottola.
RispondiEliminaTanto si doveva.
ORESTE MOTTOLA