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giovedì 14 ottobre 2010

Venti di rinascita ad Altavilla Silentina? Rientrata la “Madonna del Latte” e via al confronto per la riapertura delle chiese chiuse dal terremoto

Sarà che le prossime elezioni bussano alla porta e di questi tempi i volenterosi spuntano come funghi, sarà che i cittadini più sensibili da anni sbraitano e si indignano, sarà che le associazioni locali non si fermano più alla critica in piazza ma denunciano e protestano, il fatto sta che Altavilla Silentina comincia ad essere interessata da un leggero, tenue, quasi impercettibile per la verità, venticello di cambiamento che invita all’ottimismo. Il mese scorso abbiamo pubblicato la segnalazione dell’associazione L’Auriga Cilento che invocava il ritiro immediato della statua “Madonna del Latte” da anni dimenticata nel laboratorio di restauro della dott.ssa Marina Imparato e voilà, in tempi celerissimi e grazie all’intervento di Padre Costantino Liberti e della Diocesi, l’icona sacra è tornata a casa nella chiesa del convento di San Francesco. Quello che induce ancor di più a guardare al futuro in modo fiducioso è che l’agognato rientro è stato comunicato durante un incontro ufficiale fra Diocesi, Comune, Soprintendenze BSAE e BAP e associazioni che si è svolto il 28 settembre proprio al Convento e in cui si è discusso di “Chiese di Altavilla Silentina - ipotesi di interventi”. Si è dato il via così, finalmente, al confronto per la riapertura delle due chiese altavillesi - San Biagio e Sant’Egidio - chiuse del terremoto del 1980. In definitiva, in questa prima riunione, si è concordato che i progetti e gli interventi futuri sui beni ecclesiastici altavillesi saranno seguiti direttamente dalla Diocesi nella persona dell’arch. Rammauro e dalla dott.ssa Felici della Soprintendenza, i quali provvederanno a far sapere agli interessati gli aggiornamenti e le vicende che scaturiranno dall’evolversi della situazione. Si è parlato a lungo anche dell’eventualità di lavorare ad un itinerario storico-culturale-religioso che partendo dal Feo arriverebbe a San Biagio ridonando in questo modo al paese il titolo di “città delle chiese”. Anche la canonica di Sant’Egidio potrebbe tornare in vita divenendo oratorio o museo storico. Le idee non mancano, ora bisogna trovare i fondi. Tiziana Rubano


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