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mercoledì 5 agosto 2009

San Biagio, quartiere protesta per paventato taglio di un cedro

“L’esecuzione” è fissata per il 18 agosto, e già è stata individuata l’impresa che dovrà provvvedere. Lo ha deciso l’ufficio tecnico recependo la protesta di un cittadino. Gli abitanti del quartiere interessato, il centro storico, non ci stanno ed hanno avviato la protesta. Raccolta di firme per salvare un cedro. E’ quanto accade ad Altavilla Silentina, piccolo centro del salernitano. Al centro della vicenda, un cedro dell’Himalaya che decora il centro storico del Comune e che rischia di essere abbattuto. Il cedro, piantato ad Altavilla durante le vacanze natalizie di 21 anni fa, infatti, sorge a poca distanza da un’abitazione privata il cui proprietario ne ha chiesto il taglio. Una richiesta legittima, in base alla quale il Comune ha disposto una determinazione per l’ abbattimento. Al taglio del cedro, però, si oppongo decine di residenti. E così, da alcuni giorni è partita una sottoscrizione per salvare l’albero, abituato a crescere a tutt’altre latitudini, ma entrato nel cuore degli abitanti di Altavilla Silentina. “Un sindaco ha il dovere di rispettare e far rispettare la legge – spiega Antonio Di Feo, sindaco del Comune salernitano – Quell’albero può essere abbattuto, poiché sorge nelle immediate vicinanze di una abitazione privata. D’altro canto, un sindaco ha anche il dovere di ascoltare le richieste di quegli abitanti di Altavilla che chiedono di non abbattere il cedro. Proveremo a trovare una soluzione. Comunque, l’albero non verrà abbattuto né domani né dopodomani. Ripeto, proveremo a trovare una soluzione”. Nei fatti il sindaco, interpretando il dissenso di molti consiglieri ed assessori, sta cercando di far revocare una determina già emessa dal responsabile dell’ufficio tecnico. Tornano così alla mente le storie legate al “Buoncazzone”, un albero di ailanto che sorgeva nella piazza principale. Abbattuto agli inizio degli anni ’60 è rimasto nella memoria degli altavillesi tanto da essere il vero protagonista del romanzo di Piero Chiara, “Il Balordo”, dal quale fu poi tratto uno sceneggiato televisivo interpretato da Tino Buazzelli.

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