Scalpellino e muratore, uomo di cultura e di fede, gentiluomo d’altri
tempi. Tutto questo è stato Fiorentino Molinara, scomparso a Altavilla
Silentina pochi giorni fa a 89 anni. Questo paese era il suo mondo e al
centro di esso c’era la chiesa della Madonna del Carmine, la Congrega e
la sua festa. In quell’angolo dove la piazza termine e ha inizio la via
del Borgo San Marti no ci sono importanti
e cruciali valenze civiche e religiose. E l’orgoglio di un luogo di
culto mantenuto vivo da un gruppo di fedeli organizzati, quelli della
Congrega, per l’appunto. Fiore Molinara era uno di loro da sempre anche
se la sua famiglia d’origine ha assicurato la sua cura e patronato anche
a Montevergine, la chiesa del cimitero. Dalla prima “Altavilla Viva” al
“Saggio” di Eboli la presenza di “mast’ Fiore” c’era sempre. Negli
ultimi decenni si era dedicato sempre più alla sua attività di raffinato
scalpellino e i suoi stemmi erano sempre più richiesti. Prediligeva le
“fiamme” dei carabinieri o dell’Msi (il suo partito del cuore) che
fossero, ma non disdegnava stemmi di casati importanti e epigrafi varie.
L’amicizia, la discrezione e l’educazione erano i suoi tratti
distintivi. Impossibile dimenticare la sua naturale signorilità e il
tono della voce sempre cordiale e gentile. Era un uomo d’altri tempi
mast’ Fiore, uno di quegli artigiani sapienti che hanno fatto davvero
grande questo paese e che oggi possono per davvero essere mostrati come
esempio ai più giovani. Ne siano orgogliosi i figli e i nipoti.
Oreste Mottola
Nessun commento:
Posta un commento