Cinque anni di reclusione al padre che abusava
della figlia. La sentenza di primo grado è stata letta ieri dal gup Attilio Franco Orio del tribunale di Salerno al termine del giudizio abbreviato. Il pm Francesca Fittipardi
aveva chiesto sei anni. Riconosciuto alla parte civile – la figlia
ventenne oggetto degli abusi sessuali – un risarcimento danni. Il gup ha
stabilito una provvisionale di 100mila euro. L’uomo, che è difeso
dall’avvocato Orazio Tedesco, è in carcere.
La turpe vicenda familiare fu scoperta a marzo e fu uno choc per il piccolo centro agricolo della Piana del Sele. I carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal capitano Alessandro Cisternino e dal tenente Francesco Manna, la mattina del 9 marzo arrestarono l’agricoltore di Altavilla per il reato di violenza sessuale e sua moglie per quello di complicità omissiva. Secondo la pubblica accusa il padre compieva atti sessuali sulla figlia e la madre avrebbe saputo e taciuto. Le violenze a sfondo sessuale sarebbero avvenute tra le mura domestiche fin da quando la ragazza era minorenne. A far scattare le indagini, serrate e molto discrete, era stata la stessa vittima che, dopo il fidanzamento, aveva cominciato a confidarsi con il suo ragazzo al quale raccontò pian piano degli incontri sessuali con il padre. Fu proprio il ragazzo a spingerla a presentarsi ai carabinieri che per mesi cercarono riscontri ai racconti della giovane altavillese.
Le indagini confermarono il quadro accusatorio ai danni dell’agricoltore sul quale vennero raccolti pesanti indizi di colpevolezza. Anche la stessa parte civile, la figlia abusata sessualmente, assistita dall’avvocato Ezio Catauro, riferì di “quel padre deviato che la costringeva a compiere atti sessuali”. Colpisce l’arresto della madre che, per la pubblica accusa, sapeva ma taceva. La posizione della donna (per la quale si procede con il rito ordinario) si è andata alleggerendo essendo forse anche lei vittima del marito.
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Cinque anni di reclusione ed una serie di misure interdittive per T. G., di Altavilla Silentina, condannato per aver abusato della figlia (ora ventenne) per diversi anni. Violenze sessuali che si sarebbero consumate quando la giovane era ancora minorenne.
Dopo la denuncia della ragazza, difesa dall’avvocato Ezio Catauro, scattarano nel marzo scorso le manette (l’uomo è tuttora detenuto nel carcere di Benevento) per il quarantenne e per la moglie che avrebbe assecondato, con il suo comportamento omissivo, i torbidi desideri del marito. Il quarantenne, difeso dall’avvocato Orazio Tedesco, ha scelto di essere giudicato attraverso la formula del rito abbreviato. Ieri mattina è stata celebrata l’udienza davanti al gup (giudice udienza preliminare) Orio. A sostenere l’accosa il pubblico ministero Fittipaladi che, al termine della requisitoria, aveva chiesto 6 anni di reclusione (in considerazione della riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito alternativo). Il Gup Orio ha disposto la condanna a cinque anni ma soprattutto una serie di pene accessorie rilevanti per la sfera personale. In particolare, oltre all’interdizione dai pubblici uffici, il giudice ha disposto la revoca della potestà genitoriale, di ogni diritto sugli alimenti e sull’eredità della parte offesa. Inoltre ha disposto il risarcimento danni da quantificare in altra sede ed una corposa provvisionale di 100mila euro oltre le spese processuali. Un’autentica stangata per il quarantenne con il legale dell’uomo, Orazio Tedesco che ha già preannunciato ricorso. Nessun provvedimento per la moglie che ha deciso di scegliere di essere giudicata attraverso il rito ordinario. La sua posizione, in ogni caso, sarebbe si sarebbe alleggerita dopo le iniziali accuse. La terribile storia di violenza sessualeè venuta a galla lo scorso febbraio ad Altavilla Silentina con l'arresto, da parte dei carabinieri della locale stazione e dai militari della compagnia di Eboli, agli ordini del capitano Alessandro Cisternino, di due coniugi del posto, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, dopo richiesta del pubblico ministero. I due, T. G. 40 anni e D. A. 38 anni, marito e moglie, sono accusati rispettivamente di "violenza sessuale e complicità omissiva ai danni della propria figlia ventenne", come si legge in una nota della compagnia di Eboli. All'arresto dei due coniugi si è giunti dopo accurate indagini svolte dai carabinieri, che hanno anche sentito la parte offesa ed alcuni testimoni. I carabinieri hanno quindi accertato gravi responsabilità a carico dei coniugi in relazione agli abusi denunciati dalla figlia, oggi ventenne. Sullo sfondo anche i contrasti tra il fidanzato della ragazza ed il padre della ventenne.
La turpe vicenda familiare fu scoperta a marzo e fu uno choc per il piccolo centro agricolo della Piana del Sele. I carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal capitano Alessandro Cisternino e dal tenente Francesco Manna, la mattina del 9 marzo arrestarono l’agricoltore di Altavilla per il reato di violenza sessuale e sua moglie per quello di complicità omissiva. Secondo la pubblica accusa il padre compieva atti sessuali sulla figlia e la madre avrebbe saputo e taciuto. Le violenze a sfondo sessuale sarebbero avvenute tra le mura domestiche fin da quando la ragazza era minorenne. A far scattare le indagini, serrate e molto discrete, era stata la stessa vittima che, dopo il fidanzamento, aveva cominciato a confidarsi con il suo ragazzo al quale raccontò pian piano degli incontri sessuali con il padre. Fu proprio il ragazzo a spingerla a presentarsi ai carabinieri che per mesi cercarono riscontri ai racconti della giovane altavillese.
Le indagini confermarono il quadro accusatorio ai danni dell’agricoltore sul quale vennero raccolti pesanti indizi di colpevolezza. Anche la stessa parte civile, la figlia abusata sessualmente, assistita dall’avvocato Ezio Catauro, riferì di “quel padre deviato che la costringeva a compiere atti sessuali”. Colpisce l’arresto della madre che, per la pubblica accusa, sapeva ma taceva. La posizione della donna (per la quale si procede con il rito ordinario) si è andata alleggerendo essendo forse anche lei vittima del marito.
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Cinque anni di reclusione ed una serie di misure interdittive per T. G., di Altavilla Silentina, condannato per aver abusato della figlia (ora ventenne) per diversi anni. Violenze sessuali che si sarebbero consumate quando la giovane era ancora minorenne.
Dopo la denuncia della ragazza, difesa dall’avvocato Ezio Catauro, scattarano nel marzo scorso le manette (l’uomo è tuttora detenuto nel carcere di Benevento) per il quarantenne e per la moglie che avrebbe assecondato, con il suo comportamento omissivo, i torbidi desideri del marito. Il quarantenne, difeso dall’avvocato Orazio Tedesco, ha scelto di essere giudicato attraverso la formula del rito abbreviato. Ieri mattina è stata celebrata l’udienza davanti al gup (giudice udienza preliminare) Orio. A sostenere l’accosa il pubblico ministero Fittipaladi che, al termine della requisitoria, aveva chiesto 6 anni di reclusione (in considerazione della riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito alternativo). Il Gup Orio ha disposto la condanna a cinque anni ma soprattutto una serie di pene accessorie rilevanti per la sfera personale. In particolare, oltre all’interdizione dai pubblici uffici, il giudice ha disposto la revoca della potestà genitoriale, di ogni diritto sugli alimenti e sull’eredità della parte offesa. Inoltre ha disposto il risarcimento danni da quantificare in altra sede ed una corposa provvisionale di 100mila euro oltre le spese processuali. Un’autentica stangata per il quarantenne con il legale dell’uomo, Orazio Tedesco che ha già preannunciato ricorso. Nessun provvedimento per la moglie che ha deciso di scegliere di essere giudicata attraverso il rito ordinario. La sua posizione, in ogni caso, sarebbe si sarebbe alleggerita dopo le iniziali accuse. La terribile storia di violenza sessualeè venuta a galla lo scorso febbraio ad Altavilla Silentina con l'arresto, da parte dei carabinieri della locale stazione e dai militari della compagnia di Eboli, agli ordini del capitano Alessandro Cisternino, di due coniugi del posto, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, dopo richiesta del pubblico ministero. I due, T. G. 40 anni e D. A. 38 anni, marito e moglie, sono accusati rispettivamente di "violenza sessuale e complicità omissiva ai danni della propria figlia ventenne", come si legge in una nota della compagnia di Eboli. All'arresto dei due coniugi si è giunti dopo accurate indagini svolte dai carabinieri, che hanno anche sentito la parte offesa ed alcuni testimoni. I carabinieri hanno quindi accertato gravi responsabilità a carico dei coniugi in relazione agli abusi denunciati dalla figlia, oggi ventenne. Sullo sfondo anche i contrasti tra il fidanzato della ragazza ed il padre della ventenne.